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19 Settembre 2016 09:30 | Teatro Metastasio

Intervento di Baleka Mbete



Baleka Mbete


Presidente dell’Assemblea Nazionale della Repubblica del Sud Africa

 Presidente

Prof. Mario Giro
Vice Ministro degli affari esteri, Italia
 
Eminenze
Eccellenze
Autorità
Membri della Comunità di Sant'Egidio
Illustri ospiti
 
Noi affermiamo che il ventunesimo secolo debba essere un secolo  africano e diciamo sul serio!
 
Nonostante ciò che vedete sugli schermi televisivi o leggete nei giornali riguardo al nostro continente, lo stato d'animo e lo spirito nella realtà sono molto diversi. Mi ricordo gli anni dell'indipendenza, gli anni '60, quando l'Africa spezzava le catene del dominio coloniale per entrare sulla scena mondiale come continente libero ed indipendente. Quelli erano gli anni in cui abbiamo costituito l'Organizzazione per l'Unità Africana (OUA),  in seguito diventata l'Unione Africana, perché noi ci vedevamo allora e continuiamo ancora oggi a vedere noi stessi come un unico popolo con un destino comune. Il futuro e la prosperità dell'Africa risiedono nella nostra unità e nell'integrazione di tutto il continente.
La base ideologica dell'unità africana è il Panafricanismo, un movimento politico che è apparso all'inizio del ventesimo secolo con lo scopo di riunire tutte le persone di discendenza africana, in Africa e nella sua diaspora. Come movimento, il Panafricanismo era un'antitesi del colonialismo che ci aveva divisi, creando persino Paesi diversi dove non ne era mai esistito nessuno.
Unità africana significa che l'Africa parla con una sola voce negli affari mondiali, nelle negoziazioni internazionali o nei numerosi organi delle Nazioni Unite. Siamo orgogliosi del fatto che l'Africa sia il continente più unito sulle questioni mondiali, del modo in cui ci comportiamo e parliamo con una sola voce. .
Comunque dobbiamo evidenziare una grande sfida per l'Africa globale: i rapporti di potere asimmetrici su scala globale che dividono il mondo tra il nord, che esercita così tanto potere, e noi che siamo i meno abbienti.
Le Nazioni Unite sono un'assemblea di tutte le nazioni del mondo, ma lo stesso non si può dire per il suo Consiglio di sicurezza, che è un club chiuso dei privilegiati che decidono, e decidono in modo non democratico, per tutti noi. Di conseguenza l'Africa è unita nel chiedere una trasformazione del Consiglio di Sicurezza per includere noi tra i suoi membri permanenti, soprattutto perché i punti all'ordine del giorno di questo organismo riguardano prevalentemente il nostro continente.
Eccellenze
I rapporti di forza asimmetrici globali rappresentano la condizione africana che è la nostra sfida di oggi. Il nostro continente durante gli anni del dominio coloniale era solo una fonte di manodopera a basso costo e di materie prime. Dalla nostra indipendenza la nostra battaglia è stata la trasformazione e la riconversione delle nostre economie, incluse l'industrializzazione e lo sviluppo del nostro capitale umano.
La chiave per riappropriarsi del ventunesimo secolo è nell'industrializzazione, nel garantire un maggior valore (delle materie prime, NdT) e nel ridurre la nostra dipendenza dall'esportazione di materie prime non trasformate.
Abbiamo bisogno di infrastrutture che colleghino  le persone all'interno dei Paesi e tra Paesi, in tutta l'Africa, da Città del Capo al Cairo.
 
Questo riorientamento strategico dell'Africa è ben articolato nell'Agenda 2063, un piano dell'Unione Africana della durata di  cinquant'anni che abbiamo adottato per portare il nostro continente ad un altro livello
Alla base di questo piano ci sono i principi di autonomia, di responsabilità, di appartenenza africana, e di leadership trasformativa e democratica. 
Eccellenze
Noi affermiamo che il ventunesimo secolo debba essere un secolo  africano e lo diciamo sul serio!
La pace è quindi un requisito indispensabile. Dobbiamo affrontare le cause profonde e le varie manifestazioni di instabilità politica e le guerre, nella regione dei Grandi Laghi, nel Corno d'Africa, o in qualsiasi parte del nostro continente che non conosca la pace.
La Comunità di Sant'Egidio è da anni un'amica dell'Africa nel campo della pace e della mediazione e della risoluzione dei conflitti. Ci congratuliamo per il loro lavoro in Mozambico e nella regione dei Grandi Laghi, solo per citare alcuni esempi.
Conosciamo le cause profonde; abbiamo le soluzioni. A differenza del passato, noi ora ci assumiamo la responsabilità e  guidiamo la risoluzione dei conflitti nel nostro continente attraverso l'Unione Africana e le nostre Comunità economiche regionali. Noi continuiamo a rafforzare le nostre capacità ed i nostri mezzi per mettere a tacere le armi in Africa entro il 2020. Unitevi a noi! Lavoriamo insieme verso questo obiettivo.
Noi accettiamo il fatto che dobbiamo avere leader nel nostro continente che mettano il popolo al primo posto, che siano responsabili, che rifuggano dalla violenza come mezzo per raggiungere fini politici e che siano toccati dalla sofferenza del loro popolo.
Traggo conforto nel sapere che molti dei nostri leader di oggi sono di questo calibro, e condividono la nostra visione collettiva di un'Africa migliore.
Eccellenze
L'Africa ha preso in carico il suo destino. Abbiamo bisogno di amici che lavorino con noi.
Questo incontro è una dimostrazione della buona volontà che esiste in tutto il mondo nei confronti del nostro continente, questo ci dà forza e ci rende più determinati nel riappropriarci del ventunesimo secolo.
 
Vi ringrazio.
 

#peaceispossible #setedipace
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