La chiesa di S.Michele a Budapest, dove la Comunità di Sant’Egidio si raccoglie per la preghiera, era gremita di amici, di giovani, di poveri, in occasione della ricorrenza del 40esimo, celebrata solennemente dal Card. Erdő , arcivescovo di Budapest e Primate di Ungheria, il 19 settembre scorso.
Nel corso dell’omelia e a più riprese durante la liturgia eucaristica, il card. Erdő ha invocato la benedizione di Dio su tutti coloro che fanno parte della famiglia di Sant'Egidio, in Ungheria e ovunque.
L'impegno della Comunità per i poveri e la cura per la memoria dei nuovi martiri e testimoni della fede – ha affermato il cardinale - dischiude nuove risorse di grazia per la Chiesa di oggi, ed è nota la sua apertura ecumenica.
“Sant’Egidio è una comunità cristiana viva che irradia il volto di Cristo non solo su di sé ma anche sul mondo dei lontani, specie sui poveri che portano il peso di una vita senza prospettive... Anche attraverso di loro ci raggiunge l'invito del Padre: convertitevi, perché il regno di Dio è vicino”.
Il cardinale ha ringraziato la Comunità per il suo carisma, suscitato dallo Spirito, prezioso per la Chiesa e posto al servizio della diocesi e dell'intero paese: questo dono, ricevuto a Roma, che è cresciuto in contesti culturali molto diversi, in Africa, America Latina, Asia.
Ha poi sottolineato il valore del suo amore per i poveri, malati ed anziani, ed anche per il suo sostegno alle famiglie.
Alla fine della liturgia, in un clima di grande cordialità e gioia, si è fatto festa insieme. Alcuni amici poveri, barboni ed anziani di Sant'Egidio hanno salutato il card. Erdő, raccontandogli dell'attenzione premurosa della Comunità nei loro confronti, chiedendogli le sue preghiere e la sua benedizione.