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17 Marzo 2017 | ROMA, ITALIA

Il racconto di Yasmien, prima siriana arrivata con i corridoi umanitari, che studia per diventare mediatore interculturale

 
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Buonasera, mi chiamo Yasmien Abdul Azeem ho 28 anni, vengo dalla Siria, un paese dove la violenza, la paura e l’esodo forzato sono dappertutto. Prima la nostra vita era tranquilla poi, all'improvviso è cominciata la guerra e quando inizia la guerra l'inferno apre le sue porte per ricevere un sacco di vittime. Abbiamo vissuto così per due anni: le voci delle bombe e del mortaio sono state l'unica musica che si sentiva  quotidianamente a cui abbiamo dovuto abituarci, inoltre i prezzi elevati della spesa, l’aumento del costo della vita, l'interruzione della corrente elettrica, il sequestro delle persone, l’arresto degli uomini, le grida dei bambini per la morte dei loro genitori e per la fame .... insomma abbiamo vissuto una vita molto dura e abbiamo combattuto solo per ottenere l'unica cosa per cui vale la pena vivere: la pace, la pace che è una pace basata sulla giustizia!

Cercavamo la pace perché la pace per noi è un colore diverso dal nero è come una stellina brillante in una notte buia e sicuramente la pace è la cosa più bella del mondo! Nel 2014 siamo scappati dalla Siria dopo che la nostra casa è stata bombardata e bruciata delle bombe ... siamo arrivati in Libano, abbiamo affittato un garage dove abbiamo vissuto per due anni... Finché abbiamo scoperto che mia figlia, Falak, che ora ha otto anni e mezzo, aveva un tumore all’occhio.  Quindi abbiamo fatto l’intervento all’ospedale americano  dell’università di Beirut.. quel giorno è stato il giorno più duro nella mia vita era il 28/12/2015 ....  dopo l'intervento bisognava fare la chemioterapia e quindi grazie al progetto dei "corridoi umanitari" la Comunità di Sant’Egidio ha saputo della nostra vita e particolarmente ha conosciuto la storia di mia figlia Falak,  così ci hanno aiutano a venire qua in Italia regolarmente in modo sicuro per curare subito Falak e per costruire un futuro migliore  in pace e con l'umanità. Era il 4 febbraio 2016!

Siamo stati la prima famiglia ad arrivare in Italia con questa l'iniziativa, è passato un anno e durante quest'anno ho frequentato la scuola di lingua e cultura italiana della Comunità di Sant'Egidio con i suoi bravissimi maestri, che veramente mi hanno aiutato,  anche a fare l'iscrizione all'Università di Reggio Calabria al Corso di Laurea per Mediatori per  l’intercultura e la coesione sociale in Europa "

Mi interessa tanto questo corso perchè in Siria le circostanze non mi hanno permesso di continuare il mio studio ...

Vorrei ringraziare la Comunità di Sant'Egidio e l'Università di Reggio Calabria perché ci danno l’opportunità di costruire di nuovo il nostro futuro ed il futuro dei miei due figli che ora vanno a scuola e stanno bene, anche grazie al sostengo di sua Santità Papa Francesco grazie a Dio adesso possiamo dire che "le nostre mani sono in un mondo più umano"

Grazie

 


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