Continua la solidarietà e la vicinanza della Comunità di Sant’Egidio ai paesi colpiti dal terremoto in Emilia. Sabato 30 giugno i Giovani per la Pace di Padova e Verona hanno fatto visita alle popolazioni terremotate di San Felice sul Panaro, uno dei paesi maggiormente colpiti dal sisma del 20 maggio.
A più di un mese dal terremoto, centinaia di persone vivono ancora nei campi mobili attrezzati dalla protezione civile. Nel corso della visita sono state organizzate due feste. La prima insieme ai bambini del “campo Trento”, in cui vivono i tanti immigrati sfollati di San Felice; le temperature altissime di questi giorni rendono ancora più difficile la vita nel campo e la situazione dei bambini è la più critica.
La seconda insieme agli anziani del “campo della Caritas”,anch’essi duramente provati dal caldo e desiderosi di raccontare ai giovani ciò che hanno vissuto durante e dopo il terremoto. I disastri provocati dal sisma sono stati paragonati a quelli della guerra del ’39-’44, che molti anziani del campo hanno vissuto. Nonostante le difficoltà della vita i momenti di festa si sono svolti in un clima di grande gioia e gratitudine. Per questo ci siamo dati appuntamento il sabato dopo per continuare a fare festa insieme.
Domenica 1 luglio un altro gruppo di Sant'Egidio è andato a visitare il “campo Abruzzo” di Cavezzo, dove, nonostante le temperature elevate abbiamo fatto festa con alcuni amici che hanno potuto anche gustare il tradizionale “Dolce del Santo”. Cavezzo è uno dei paesi dove sono più evidenti i segni del terremoto con molte case crollate del tutto, oltre alla Chiesa e alcune altre strutture. La situazione più critica riguarda anche qui gli anziani e i bambini, soprattutto i più piccoli, anche se, finalmente, alcune famiglie stanno iniziando a rientrare nelle case dichiarate agibili. Nonostante la paura di nuove scosse sia ancora molta, anche gli anziani parzialmente autosufficienti che erano temporaneamente ospitati presso la scuola elementare, rientreranno in casa e dal 15 luglio dovrebbe riaprire la residenza protetta. La Comunità sta valutando, con l’assistente sociale e la psicologa del paese, un piano di vicinanza e compagnia durante l'estate.
|