"Il vostro aiuto è come un fiume, che non uccide, ma nutre chi sta soffrendo in questo angolo remoto del Kenya". Sono le parole di alcune delle vittime dell'alluvione che ha colpito il Kenya, raggiunte dagli aiuti inviati dall'Europa e distribuiti dalla Comunità di Nairobi.
Sono più di 20.000 le persone rimaste senza casa e circa 100 i morti, in Kenya, a causa delle piogge torrenziali che hanno colpito l’Africa occidentale, provocato inondazioni nelle aree prossime al lago Vittoria In particolare, in Kenya, sono stati devastati dall’acqua i distretti occidentali di Kisumu, Murang’a, Nakuru e la zona attorno al fiume Tana.
Le forti piogge hanno causato smottamenti del terreno che hanno inghiottito capi di bestiame, terre coltivate e distrutto migliaia di abitazioni. Molti hanno trovato rifugio nelle chiese e nelle scuole, che di solito sono gli edifici più resistenti.
Ogni anno, durante la stagione delle piogge, il Kenya subisce delle inondazioni - le ultime così devastanti si erano avute nel 1998 - ma non esiste alcuna forma di prevenzione.
La situazione è critica, per l’alta incidenza di malaria e altre infezioni.
La Croce Rossa del Kenya ha lanciato un appello per soccorrere le vittime del disastro e la Comunità di Sant’Egidio si è immediatamente mobilitata per l’invio e la distribuzione degli aiuti.
Sono state acquistate coperte e zanzariere, che sono state distribuite a 1100 famiglie. La distribuzione di cibo ha raggiunto altre 200 famiglie, per un totale di 1200 persone.
Il racconto in una lettera, inviata dalla Comunità di Sant’Egidio di Nairobi:
“Quando noi della Comunità di Sant’Egidio di Nairobi, insieme alla Croce Rossa, abbiamo visitato Garsen, nel distretto del fiume Tana, il 4 giugno 2002, siamo rimasti stupiti dal numero delle persone colpite dall’alluvione. La gente del luogo doveva camminare nell’acqua alta fino alla cintura e guidare gli animali fuori dalle case allagate, nella disperata ricerca di rifugio o di terra da pascolo.
I bambini erano malati di malaria e molti adulti soffrivano per una serie di malattie generate dall’acqua.
Dopo aver parlato con il capo distretto di Garsen, ci siamo incontrati con i capi delle aree più colpite per trovare il modo di trasportare gli aiuti donati dalla Comunità di Sant’Egidio.
L’area attorno al fiume Tana è tra le più gravemente colpite dall’alluvione.
Noi della Comunità di Nairobi ci siamo offerti come volontari per distribuire cibo, coperte, zanzariere, tende nelle zone alluvionate.
Con gli aiuti inviati dall’Europa sono state acquistate le coperte e le zanzariere. Questo ha aiutato in maniera decisiva 1100 famiglie nella regione che altrimenti avrebbero contratto malaria o altre malattie.
Abbiamo usato barche e camion messe a disposizione dalla gente del luogo per attraversare alcune aree particolarmente infestate dai coccodrilli.
Alla fine siamo riusciti a raggiungere alcuni villaggi. Anche lì, insieme al parroco della chiesa cattolica, abbiamo distribuito coperte e zanzariere. Ma anche cibo, a 196 famiglie (per un totale di 1186 persone).
Dopo aver dato questo cibo, alcune donne del villaggio si sono raccolte attorno a noi per ringraziarci per la cura che avevamo avuto per la loro comunità e le loro famiglie. “Per noi - ci hanno detto - la Comunità di Sant’Egidio è davvero un fiume, ma non che uccide. Al contrario, un fiume che nutre tutta la gente che sta soffrendo in questo angolo remoto del Kenya”.
|