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10 Settembre 2014

Yazidi, una tragedia già dimenticata

"Servono un'inchiesta sugli scomparsi e procedure d'asilo più facili"

 
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Una tragedia troppo a lungo ignorata, con una comunità internazionale indifferente. È venuta ad Anversa per partecipare all`Incontro internazionale "La pace è il futuro" organizzato dalla Comunità di Sant`Egidio ma anche per rilanciare un appello per il suo popolo, gli yazidi, oggetto di violenze e massacri da parte delle milizie terroristiche del cosiddetto "Stato Islamico". Parliamo della parlamentare irachena Vian Dakhil Seiid, rappresentante degli yazidi a Baghdad. La incontriamo con una gamba fasciata, la signora è reduce da un incidente che ha visto precipitare l`elicottero su cui viaggiava per visitare le montagne del Sinjar, uno dei territori degli yazidi. Il pilota è morto.
Ci parli della situazione degli yazidi.
"È drammatica. Circa 400mila profughi. Oltre 3.000 persone sono state uccise dal cosiddetto "Stato islamico", o sono morte di fame e di sete durante la fuga. Circa 25mila famiglie nei primi dieci giorni degli attacchi hanno cercato rifugio nelle montagne del Sinjar, trovandosi a soffrire per la calura intensa, 250 bambini, molti di loro neonati, sono morti di sete. Non basta, decine di ragazze sono state poi vendute al mercato per 150 dollari. E di 5mila persone rapite, soprattutto donne e bambine, non sappiamo più niente."
Eppure le reazioni della comunità internazionale si sono fatte attendere...
"Dopo una settimana dai massacri e dalla fuga degli yazidi nessuno aveva detto niente, nonostante le nostre richieste di aiuto. È anche per questo che i terroristi hanno potuto continuare ad ucciderci, nel solo villaggio di Kojo in poche ore hanno fucilato 413 persone, anche ragazzi. Gli anziani li hanno messi in santuari che poi hanno fatto saltare in aria. Solo dopo che ho parlato nel Parlamento il mondo ha cominciato a guardare, ma era ormai troppo tardi. E oltre tutto l`interesse è durato solo pochi giorni, ora i riflettori si stanno nuovamente spegnendo. E invece abbiamo bisogno di tutto l`aiuto possibile, perché abbiamo migliaia di rifugiati yazidi nel Kurdistan iracheno, sta arrivando l`inverno."
Che tipo di aiuto internazionale chiedete?
"Noi chiediamo un`inchiesta internazionale per ritrovare gli yazidi rapiti. Inoltre chiediamo ai paesi occidentali di facilitare le procedure di asilo. Serve anche una forza di protezione internazionale per le minoranze in Iraq e infine un aiuto umanitario."
Vi aiutano i raid aerei contro l`Is?
"Certamente è un grande aiuto, perché i terroristi hanno paura solo delle bombe americane. Tuttavia il problema non è solo l`Is, ma anche i sunniti locali che vivono nell`area del Sinjar. Che purtroppo stanno aiutando lo Stato islamico a ucciderci."
Eppure avete vissuto in quei territori per secoli. Che è successo?
"A dire il vero purtroppo nei secoli abbiamo subito vari massacri, eppure non abbiamo mai fatto male a nessuno. Questa volta però siamo rimasti sorpresi, soprattutto da questi vicini arabi sunniti, con cui noi ci sentivamo amici fraterni e che invece si sono trasformati in nemici mortali. Per questo quasi tutti ora vogliono una cosa sola: lasciare l`Iraq."


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