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9 Settembre 2015

La storia.Attorno alla tomba del dittatore ateo nasce il Parco della fede.

 
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La storia sa prendersi le sue rivincite. E quella che si è presa ieri sera a Tirana è particolarmente beffarda. Poco prima della lettura dell'Appello di pace, è stato piantato un albero d'ulivo. Nulla di speciale, detto così. L'ulivo è per antonomasia l'albero della pace, non si contano gli ulivi piantati in occasioni simili. Tutto normale, si direbbe.
Del tutto clamoroso, invece, se facciamo un passo indietro nella storia albanese. È il 1967 quando il dittatore Enver Hoxha proclama l'Albania primo, e unico, Paese ateo al mondo. L'ateismo di Stato è una cosa seria, si insegna pure a scuola, e manifestare la propria fede è motivo sufficiente per finire in gattabuia. Nove anni dopo, nel 1976, l'ateismo entra formalmente nella Costituzione, agli articoli 33 e 52. Hoxha si fa costruire una tomba a forma di piramide, come i faraoni. Poi sappiamo com'è andata a finire. Hoxha riposa altrove, volentieri dimenticato. E la piramide veglia, incongrua, il Viale dei Martiri.

Ma «la storia dà torto e dà ragione». Così, complici la determinazione del sindaco di Tirana, Erion Velia, e l'Incontro internazionale della Comunità di Sant'Egidio, da ieri sera il giardino che circonda la piramide è il Parco della fede. Quali alberi ospitarvi? Ma tutte le specie menzionate nella Bibbia, a cominciare appunto da un ulivo. Ieri sera i rappresentanti delle principali religioni presenti in Albania - musulmani, ortodossi, cattolici, protestanti e bektashi - hanno gettato la loro manciata simbolica di terra: quell'ulivo sarà l'ulivo della pace di tutti e tra tutti. Seguiranno il fico e il sicomoro, forse perfino il roveto.
Ma la piramide del dittatore dovrà sopportare un'ulteriore beffa. Dopo la lettura dell'Appello, risuoneranno alcuni rintocchi di campana. Non una campana qualsiasi. È la campana fusa con i bossoli di kalashnikov della guerra civile del 1997 e benedetta a Roma, due anni dopo, da Giovanni Paolo II. D'ora in poi la sua casa sarà lì, nel Parco della fede.