Canto Nuovo | 26 Ottobre 2010 |
Dialogare per vivere insieme |
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Lo Spirito di Assisi ha conquistato quest’anno Barcellona, città Mediterranea per eccellenza, luogo in cui passato e presente s’incontrano nelle testimonianze lasciate da differenti culture. La 24.ma edizione dell’incontro internazionale per la pace organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio dal titolo significativo “Vivere insieme in un tempo di crisi” ha rilanciato dal capoluogo catalano il proprio appello al dialogo e all’impegno religioso. A Marco Impagliazzo, presidente della Comunità abbiamo chiesto quale possa essere il ruolo delle religioni in contesti difficili come quello della crisi mediorientale
M. I. Il Medio Oriente è ancora un modello di coabitazione; nonostante tutte le difficoltà che s’incontrano le religioni vivono insieme da secoli e quindi hanno imparato a conoscersi, a rispettarsi, a trovare le cose migliori l’una dell’altra. Il ruolo delle religioni è sempre più in questo nostro mondo un ruolo positivo. Gli incontri nello spirito di Assisi richiamano al valore fondamentale delle religioni che è quello della pace, della preghiera per la pace, del dialogo e del vivere insieme con gli altri.
Per molti governanti la via del dialogo resta un’utopia e nel primo decennio di questo nuovo secolo le guerre e la violenza sembrano avere preso il sopravvento.
M. I. In realtà si è dimostrato che le guerre non avvengono per le religioni e che la guerra stessa e la violenza – come diceva Giovanni Paolo II – non resta che un’avventura senza ritorno, le conseguenze delle guerre ci stanno lasciano il mondo peggio di quanto lo hanno trovato e quindi oggi quello che emerge dall’incontro di Barcellona è rivendicare il valore del dialogo nel prossimo decennio.
La Comunità di Sant’Egidio ha, peraltro, voluto insistere su un futuro con più Europa. Il vecchio continente, con i suoi importanti valori, può ancora giocare un ruolo determinante nel mondo, ma deve saper recuperare la propria leadership, anche con adeguate politiche sociali.
M. I. In realtà l’Europa con la crisi economica che ha avuto è sempre meno una terra ambita dagli immigrati perché al di là degli stereotipi, delle caricature che si danno agli immigrati , noi dobbiamo sapere che in Europa arrivano persone che hanno studiato persone che aiutano al servizio alla persona, ai bambini ai malati. Dunque l’immigrazione non è altro che una ricchezza. Il fatto che l’immigrazione ora cominci a diminuire porterà nel nostro continente dei problemi. Ed è una questione anche per l’Europa: perché noi europei non siamo più in grado di attrarre gli altri?
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