«Viva gli anziani, viva la vita, viva l'amore che dà gioia: anche io sono anziano e oggi mi sento veramente accolto!». Con queste parole il cardinale vicario Agostino Vallini ha inaugurato ieri pomeriggio (23 aprile 2009) la nuova casa famiglia per anziani "Viva gli anziani!" della Comunità di Sant'Egidio. La palazzina di cinque piani, sita in zona Trastevere (via Nicola Fabrizi 2) ha una capienza di 20 posti e ospiterà sia anziani autonomi che non autosufficienti. Presenti all'inaugurazione della struttura, oltre al cardinal Vallini anche il "padrone di casa" Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio e il presidente della Provincia di Roma Nicola Zinagaretti.
«Per noi questa inaugurazione è un'estensione della festa pasquale -- ha spiegato Riccardi -- infatti vedere compiuto questo progetto, che è stato così difficile da portare a termine, è una gioia grande: il centro storico si anima finalmente anche di persone che non potrebbero permettersi un alloggio in questa zona e che però vivranno in una palazzina così bella, con un grande parco alle spalle tutto per loro».
La struttura, prima casa di riposo delle suore dell'ordine delle Suore di Sion, è stata donata alla Comunità di Sant'Egidio ma la ristrutturazione è stata lunga e complessa a causa dei vincoli che interessano tutti gli edifici del centro storico della Capitale.
Sulla bellezza dell'ubicazione della nuova struttura si è pronunciato anche Zingaretti: «Gli anziani meritano di vivere in questa zona così bella anche perché sono proprio loro ad aver dato di più a questa città». La nuova casa famiglia della comunità di sant'Egidio «ci aiuta a essere più comunità, più uniti e ci aiuta a guardare al futuro -- ha sottolineato il presidente della Provincia -- con serenità». Per Riccardi aprire la terza casa famiglia (dopo quella di via Quinto Cecilio e di largo Magna Grecia) è un segno importante che «come comunità di Sant'Egidio vogliamo dare per testimoniare unità in una società lacerata dalla diffidenza, la paura e la solitudine».
C'era una piccola folla di persone della zona davanti al cancello della palazzina, nello slargo antistante il civico 2 di via Nicola Fabrizi, durante la cerimonia di inaugurazione. A tutti la Comunità ha offerto spumante in calici di plastica. Poi la visita. Ad attendere il cardinale, all'ultimo piano della palazzina, c'erano alcuni degli ospiti. Marisa, bellissima nel suo tailleur pantalone grigio con una elegante foulard lillà, Maria, Francesca e poi Agostino. Intorno a loro i volontari, gli operatori, tutti vestiti a festa. Il cardinale, che ha ricevuto in dono dagli anziani della comunità una borsa, si è fermato a salutare ognuno di loro. A scambiare battute. Qualcuno gli ha detto «Speriamo che di vederci in Paradiso»; e lui ha risposto «Beh, speriamo di vederci anche prima!». Agostino, anziano ospite costretto sulla sedia a rotelle, ha letto al cardinal vicario una poesia e gli ha mostrato qualcosa di importante: il suo documento di riconoscimento come prigioniero di un lager nazista. Si è commosso, Agostino, raccontando la sua storia al cardinal Vallini: «Sono un combattente, Eminenza -- ha spiegato --, ma sono sempre stato contro l'odio e la violenza. Nel lager ho sempre mantenuto intatta la mia dignità».
