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Christmas Lunch with the poor: let's prepare a table table that reaches the whole world

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September 7 2009 16:30 | Aula Collegium Maius UJ

Contributo



Augusto Forti


Vice-President of „Ideasolidarité”, Italy

Scienza e religione . Ci hanno riflettuto tutti  i grandi filosofi e gli uomini di scienza , teologi , sacerdoti , e oggi, chiunque si ponga la domanda di chi siamo da dove veniamo  e dove andiamo, o  cosa c’e dopo la morte. Tanto è stato detto e scritto che, quando gli amici di SantEgidio mi hanno chiesto un contributo su questo soggetto non sapevo proprio da dove cominciare.   Poi ho pensato di trattarlo dal punto di vista della scienza ricordando brevemente  il pensiero di qualche figura del passato lontano e del presente in una specie di galleria immaginaria di personaggi come Epicuro, Sant’Agostino, Averroè, Theilard de Chardin, Salam e Einstein.

Einstein che non era solo un grande scienziato ma pure un grande umanista e uomo di fede sui rapporti fra scienza e religione  diceva che:
 La religione senza la scienza è cieca e la scienza senza la religione è zoppa.*
Questo riflette bene lo stato d’animo di molti uomini di scienza credenti ma anche non credenti oggi.
Siamo in un tempo in cui ,almeno nel mondo judeo-cristiano, e di questo parlerò soprattutto ,scusandomi per la mia ignoranza o poca conoscenza dei rapporti della scienza moderna  con altre culture, sia la scienza che la religione sembrano aver annodato, fra loro, un dialogo virtuoso e fruttuoso. Ma secondo me indispensabile per la difesa di certi valori comuni in un momento in cui c’è bisogno di valori forti e condivisi. Lontani da un relativismo di comodo.
 Siamo in un momento  in cui La scienza ha abbandonato le certezze dogmatiche del periodo dell’illuminismo, e la chiesa ha rinunciato ad imporre con gli anatemi e i roghi le sue verità .

  Sin dall’antichità  si sono intrecciati rapporti stretti fra scienza e religione.
Sacerdoti  auguri e scienziati
I sacerdoti Assiri erano al tempo stesso astronomi , scienziati anche bravi astronomi, e importanti uomini di religione.

•    Da A.Forti. “Occidente” .Armando ed. Roma 2008

 Molti di questi sacerdoti-scienziati  delle religioni pagane arrivarono a predire anche importanti fenomeni naturali quali gli eclissi.

Non  erano certo scienziati come li definiamo oggi dopo la nascita, con Galilei della scienza moderna . E le religioni che professavano erano culti primitivi ma che segnavano sin dall’origine l’ aspirazione innata nell’uomo sia per la conoscenza che per il trascendente.

 Per dire come nella storia dell’uomo il desiderio di conoscenza, la scienza ,e  il bisogno di valori trascendenti si siano sempre accompagnati l’uno all’altro.

I rapporti fra scienza e religione si fanno più espliciti e sistematici , per la nostra cultura, con il pensiero e la filosofia greca e greco-romana come ad esempio la disputa sull’immortalità dell’anima , fra Epicurei e Stoici . Gli uni, con Democrito e Lucrezio, a sostenere che l’anima svanisce con il corpo e gli altri, gli stoici ,a sostenere l’immortalità dell’anima.

 Ma torniamo alla nostra galleria
Una persona che mi ha sempre affascinato per la modernità del suo pensiero è certamente Epicuro.

Nasce a Samo nel 341 ac,( era stato allievo di Platone e di Democrito), ed è stato , fra tutti i pensatori dei tempi antichi, quello che diede alla scienza il posto più importante nel quadro della cultura dell’epoca. Capì , prima dei suoi contemporanei che la scienza aveva bisogno di fornire una visione del mondo  olistica, capace di servire all’uomo come ispirazione  per liberare la società dalla  superstizione . ( e dal potere dei Cesari,che saranno deificati)
Sosteneva, contro gli stoici e i pagani, che l’ordine dei fenomeni celesti deve essere spiegato per analogia con i fenomeni naturali che accadono sulla terra e non si dovrebbe ricorrere ad esseri “divini” per spiegarli.

I suoi scritti erano numerosi ma pochi sono arrivati a noi ( le lettere a Erodoto sulla fisica, quelle a Pitocle sulla meteorologia e a Menecno sull’etica . Altre poche cose. Ma molto del suo pensiero possiamo dedurre dagli scritti del suo allievo Lucrezio.
Accusato da Plutarco di ateismo era invece religioso tanto che, scrive  Cicerone, suo acerrimo nemico : “Epicuro sostiene che la prima prova dell’esistenza degli Dei è data dal fatto che la natura ne ha impresso il concetto  ( un bisogno) nell’animo di tutti”.

Nella riforma della teologia di Epicuro,   gli dei sono un fattore trascendente  per raggiungere  la saggezza. Ma non intervengono nelle faccende  dell’universo fisico come invece pretendevano gli auguri e i sacerdoti pagani traendone evidentemente potere e prestigio.

Il concetto di provvidenza, di intervento divino, non trova posto nella teologia di Epicuro.  Scrive a Erodono : “in verità i moti celesti ,le eclissi, il sorgere e tramontare degli astri, e tutte le cose analoghe,non si debbono pensare determinate dallo specifico ministero di alcuno,dispensatore di regola e misura”

Quindi ,una riforma teologica rivolta  a limitare il potere delle divinità astrali e contro  la religione di stato tanto cara a Platone.

Epicuro è  figlio spirituale  di Democrito  ,e usa le teorie di Democrito per la sua riforma  etico religiosa .

Per Democrito ed Epicuro l’anima è composta da atomi ed è mortale come il corpo umano.
E gli atomi cascano naturalmente dall’alto verso il basso senza incontrarsi, con uguale velocità sotto la forza del loro peso.

Ma 
 Se gli atomi cadono in verticale ,diceva, il destino dell’uomo è predeterminato e l’uomo non può scegliere e decidere del suo destino.
Ed ecco la felice intuizione di Epicuro formalizzata dal suo allievo Lucrezio, di importanza non solo scientifica (prefigura le teorie della fisica quantica )  ma anche teologica .

 NON è esattamente così  afferma  Epicuro. Gli atomi cadendo possono subire delle deviazioni impreviste ed occasionali ,“il clinamen”, e rimettere in gioco l’algoritmo della vita di ognuno di noi.  Così il nostro destino non è più predeterminato ma è arbitrariamente libero.

Con questa geniale intuizione si apre il dibattito storico e teologico  sul LBERO ARBITRIO

 Sant’Agostino che resta uno dei più fecondi pensatori cristiani riprenderà il tema del libero arbitrio rispetto ad un Dio onnipotente padrone del nostro destino,  tema  capitale anche per la teologia cristiana.( poi Pascal)

Dobbiamo pure  dire che con il diffondersi  e l’affermarsi delle religioni di Abramo attorno all’anno mille, almeno per quanto riguarda cristiani e mussulmani,la libertà di espressione di filosofi e scienziati  si riduce drasticamente.
Fra le innumerevoli vittime di persecuzione da parte degli integralisti ci fu anche  il grande medico e filosofo Averroè (1126-1198) che ebbe le sue opere bruciate e che fù riabilitato solo alla fine della sua vita perdonato e accolto alla corte di Marrakesh.

 Tempi difficili per chi voleva dare un’interpretazione non ortodossa  alle sacre scritture .
 Così i  rapporti fra scienza e religione si fanno complicati per un lungo periodo che  va dal 1000 sino al 1600. Scienza e religione andranno per due strade parallele come due mondi diversi .
 Nasce  in questo tempo  la TEORIA DELLA DOPPIA VERITA che si svilupperà, passando per Averroè , sino ad essere una componente importante del pensiero cristiano con Occam e Scotto agli inizi dell’anno mille e ripresa poi da molti pensatori sino alla fine del Medio Evo e oltre.

Esistono due ordini di verità ,afferma questa dottrina, non necessariamente in contraddizione perché su piani differenti. Una è quella delle sacre scritture,e l’altra è quella della ragione e  della scienza che scopre le leggi della natura.
 Averroè , sosteneva che ciò che è vero per la fede e la religione può non esserlo per la ragione   e viceversa.

Si credeva veramente  nella validità di questa ipotesi o non era piuttosto un’escamotage  per evitare i fulmini degli integristi?

Ma poi , diciamo a partire dal 1600, i rapporti fra scienza e Religione si faranno più conflittuali a partire dal Rinascimento all’apparire delle teorie Copernicane.

 Si occuperà comunque Galileo ( 1564-1642)  a sotterrare la teoria della doppia verità  dimostrando, con l’esistenza del sistema eliocentrico ,che due verità non possono coesistere e sono una contraddizione in termini, un non senso.
E che comunque nell’ interpretazione di certi passaggi delle sacre scritture quella che deve prevalere è l’interpretazione scientifica.
Con le gravi conseguenze per lui e molti altri che tutti conosciamo.

Ma andiamo ad incontrare un altro della nostra galleria immaginaria : Sant. Agostino.

Agostino aveva una buona cultura scientifica, come molte delle personalità di quei tempi che erano scienziati e religiosi, chierici, al tempo stesso . Un altro esempio e il francescano fra Ruggero Bacone .
  Agostino conosceva bene l’astronomia , tanto che scrive che  furono proprio ragioni scientifiche a fargli abbandonare  la dottrina di Manicheo.

(nella sua folle demenza …i ragionamenti su solstizi equinozi.. non corrispondevano ai miei calcoli e alle mie osservazioni)

Ci siamo ricordati, a proposito di Agostino, del libero arbitrio ma una delle preoccupazioni scientifiche e teologiche , incredibilmente moderne ,sono le sue riflessioni sul tempo.
 Il tempo è nato con la creazione del mondo, asserisce Agostino. Prima non c’era.
 Che faceva Dio prima di creare il cielo e la terra ? Questa domanda è assurda dice Sant’Agostino . Il tempo fù creato assieme al mondo a differenza di quanto accadde per lo spazio.

 Interpretazione di una grande modernità scientifica.

Rivolgendosi a Dio gli chiede : “Ti prego mio Dio illuminami …ti confesso mio Dio, di ignorare ancora cosa sia il tempo…Se nessuno me lo chiede  lo so; se cerco di spiegarlo a chi me lo chiede trovo che lo ignoro io stesso”* .

* Sant. Agostino “le confessioni” Libro XI cap XXe seg.

E’ una frase stupenda che esprime la meraviglia  di fronte ai misteri del creato e della natura e la modestia di un grande uomo  Frasi così sono rare ma si possono trovare  spesso negli scritti di un altro grande uomo : Einstein.

 Un’altra intuizione di grande importanza scientifica ( ripresa da Leibniz)  fu quella sulla possibile esistenza dell’infinito attuale  cioè dell’esistenza  di un “insieme” contenente un numero infinito di elementi contro la visione riduttiva e molto diffusa  di un infinito potenziale. ( I.P.si riferisce alla possibilità di proseguire un’operazione ,ad esempio una radice quadrata,tanto a lungo quanto si vuole.)

Così ancora una volta vediamo  come il pensiero umano, sia avanzato su queste  gambe,  scienza e religione ,  legate indissolubilmente assieme.

Quella che propongo alla vostra riflessione è una specie di galleria parlante di alcuni grandi personaggi in cui scienza e religione si influenzano reciprocamente

 Adesso  facciamo un salto di alcune centinaia di anni e  andiamo a trovare Uno di questi personaggi  con cui ho avuta le fortuna di lavorare per molti anni .  Abdus Salam premio nobel per la fisica teorica (teoria dell’unificazione delle forze)

Tante volte sono proprio i piccolo episodi della vita quotidiana che descrivono meglio di ogni altra cosa un uomo e le sue idee.

Eravamo assieme a Berlino ,per una riunione del Club di Roma (Peccei),  la Berlino della guerra fredda divisa in due  . Finita una riunione Salam  che a Trieste  all’istituto Internazionale di Fisica Teorica si ritirava sempre presto nel pomeriggio nel suo appartamento, mi dice : Augusto perché non andiamo a vedere uno dei caffè di Berlino. I famosi caffe di Berlino di quegli anni. Rimasi un po’ sorpreso ma  poi cercammo un caffè e ci sedemmo  a un tavolino . Chiedemmo di avere qualche cosa da mangiare. La maggior parte erano cibi a base di maiale che Salam rifiutò . Non c’era molta scelta.
Allora chiesi a Salam: come mai un grande fisico potesse credere ancora in simili cose. Caro Augusto, mi rispose ,non mi costa niente rinunciare a un piatto di prosciutto, in cambio di una vita futura ( non si sa mai) in cui continuare con grande felicità le mie ricerche nella pace di Dio.
Mi accorsi di aver sbagliato e non feci più domande del genere.

Ecco in breve cosa pensava Salam su scienza e religione in un’intervista che diede ad una rivista* :

“Vorei spiegare che sono un mussulmano credente e praticante e al tempo stesso un uomo di scienza perché credo nel messaggio spirituale del Corano.
In una discussione col mio illustre collega il premio nobel Ilia Prigogine,ci siamo chiesti perché la scienza ha molte delle sue radici nel mondo judeo-cristiano e non per esempio in Cina.
Fra le varie ragioni evocate  figura anche l’assenza di un Dio sovrano da cui emanano le leggi .

Una concezione profondamente ancorata nel pensiero europeo della fine del Medio Evo.
Quella che noi chiamiamo scienza classica  ( ma non scienza moderna  A.F,) nasce da una cultura dominata dall’idea di un
 uomo interfaccia fra l’ordine   divino  e l’ordine   naturale”.

Nel lavoro dello scienziato dice e Salam, c’è il senso del MERAVIGLIOSo,  della meraviglia che ci coglie quanto più si avanza  nei segreti della scoperta scientifica.

Poi Salam abbraccia idealmente Einstein chiamandolo il più grande scienziato  del nostro secolo,ricordando che Einstein scriveva “Il mistero è la più bella emozione che un uomo possa sperimentare  è  l’emozione che alimenta la vera scienza. Chi non sa provare meraviglia per i misteri della natura non vive che in superficie”.

E Salam continua :  “E’ questo sentimento  di meraviglia che spinge persone come me e Einstein, di profonda fede religiosa, e come tanti altri scienziati cristiani  i FIGLI  DELLE RELIGIONI DI ABRAMO   verso un essere superiore  o the “Old Man” come affettuosamente Einstein chiamava la divinità”.


*PROMETHEUS  Rivista diretta da A. Forti & P.Bisogno. Franco Angeli Edit. Milano




Stupendo veder come questi due grandi scienziati uno ebreo e l’altro mussulmano si rispettassero e si stimassero come due fratelli.

Perché il mondo non può essere così?   E gli uomini sono spesso miserabilmente stupidi e aggressivi . Forse ci vorrebbero più scienziati e più uomini di buona volontà come quelli che animano questa Comunità di cui siamo ospiti??

 Einstein come Salam era profondamente religioso e scriveva nel 1941:
“A me sembra che una persona illuminata dalla religione sia una persona che si è liberata ,al meglio delle sue possibilità, dalle catene dei suoi desideri egoistici e che si preoccupa solo di pensieri, sentimenti e aspirazioni cui aderisce in base a un loro valore che trascende l’individuo. Di conseguenza una persona religiosa è devota nel senso che non ha dubbi circa il significato e la grandezza di quegli obiettivi e di quei fini che trascendono la singola persona  e che non necessitano né sono suscettibili di un  fondamento razionale, poiché esistono con la stessa necessità e con la stessa realtà con la quale esiste egli stesso”. E poi

“Esistono fra scienza e religione delle strette relazioni e interdipendenze . Per quanto la religione possa essere quella che determina il fine,essa ha tuttavia imparato dalla scienza, nel senso più ampio della parola, quali mezzi possono contribuire al raggiungimento dei fini da essa prefissati . E la scienza può essere creata solo da coloro che sono integralmente convinti di aspirare  alla verità e alla conoscenza.  Ma questa sorgente di sentimento nasce dalla sfera della religione….  E non riesco a concepire uno scienziato senza una fede profonda….La situazione può esprimersi con un’immagine : la scienza senza la religione è zoppa e la religione senza la scienza è cieca”.

 Come si è visto in tanti interventi e come ribadisce lo stesso Einstein Scienza e Religione si sono spesso influenzate reciprocamente .

 Anche  Theilard de Chardin sottolinea  come nuove prospettive si aprano al pensiero teologico con l’irrompere nella scienza della teoria  dell’evoluzione.

Ecco cosa scrive e pensa Theilard che oltretutto era un eccellente paleontologo su Scienza e Religione:
“Alla cosmologia  Tolemaica, legata al pensiero medioevale,  e alla rivoluzione  copernicana,fonte di drammi ma anche di aggiornamenti nel campo religioso si sostituisce oggi una nuova cosmologia centrata sull’evoluzionismo cosmico con delle implicazioni inevitabili sul terreno religioso e particolarmente teologico”.
In una lettera del 22 febbraio del 1947  a E. Mounier, a proposito di un dibattito su “Teologia  e   Scienza moderna” Theilard scriveva : “ a proposito di questo incontro voglio dire che non significa che la scienza sola possa  determinare una rappresentazione di Dio o una religione …….. ma significa  che dato un certo stadio di sviluppo  della scienza  certe rappresentazioni di Dio e certe forme d’adorazione  vengono escluse perchè non omogenee con le dimensioni sperimentali dell’Universo”

Siamo arrivati alla fine di questa galleria parlante con una serie di pensieri e idee su Scienza e Religione di importanti personaggi che ci hanno insegnato come Scienza e Religione siano indissolubilmente legate fra di loro.

Resta per noi il problema di sapere cosa possono fare Scienza e Religione nella nostra società  per combattere i mali del Secolo: la violenza, l’avidità per il denaro,l’intolleranza,la povertà , le pandemie e i vari conflitti per sete di potere o per intolleranza.

Come ho detto all’inizio penso che ci sia un nuovo spirito che anima il dibattito fra Scienza e Religione nelle società progredite e secolarizzate. Penso soprattutto ad un nuovo umanesimo.
Un nuovo  umanesimo in cui Scienza e Religione  possano contribuire con i propri valori alla costruzione di una società globale più equa e più giusta , e prendo il termine di GIUSTO  come si intende nella tradizione biblica.
 Eterna Utopia ,  meravigliosa illusione?
 Nel New York Times del  20 Giugno del 1932 Einstein scriveva “Solo una vita vissuta per gli altri è una vita degna di essere vissuta” .
Tutto  allora dipende anche da ciascuno di noi.

Cracow 2009

Greeting of pope Benedict XVI



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