03/07/2001
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PENA
MORTE: USA, I DUBBI RAGGIUNGONO LA CORTE SUPREMA
DI
PATRIZIO NISSIRIO - WASHINGTON, 3 LUG - Un sistema pieno di falle, che a
volte manda a morte innocenti: la dichiarazione non e' di un attivista
contro la pena capitale, ma di Sandra Day O'Connor, giudice della corte
suprema e convinta sostenitrice della pena di morte, che lancia una
bordata senza precedenti contro un'istituzione fino a qualche anno fa
considerata inattaccabile O'Connor, che spesso ha dato il voto decisivo
per respingere gli appelli di condannati a morte, ha affermato davanti ad
un gruppo di donne avvocato a Minneapolis di avere ''seri dubbi'' che la
pena capitale sia amministrata correttamente negli Usa.
Se le statistiche
hanno qualche peso - ha ammesso l'alto magistrato - ''il sistema permette
che in alcuni casi vengano messi a morte degli innocenti''.
Lo
scorso anno, ha detto, sono stati scarcerati sei condannati a morte
risultati innocenti: dal 1973, sono state ben 90 le persone condannate e
poi scarcerate quando e' emersa la loro innocenza.
Per O'Connor, una delle
soluzioni puo' essere un accesso piu' facile ai test del Dna, ma il
giudice ha anche ricordato che la maggioranza degli stati non consente
test del genere dopo la condanna.
Attenzione
merita anche il problema della cattiva difesa di cui hanno sofferto molti
condannati: ''Forse'' - ha osservato O'Connor - ''e' giunto il momento di
considerare standard minimi di qualita' per gli avvocati impegnati in
processi dove l'imputato rischia la pena di morte, e garantire paghe
adeguate''.
La
giustizia non puo' tollerare le differenze tra chi si puo' permettere un
buon avvocato e chi non ha i mezzi.
Le statistiche mostrano che in Texas,
stato con un numero record di esecuzioni, gli imputati con un avvocato
d'ufficio hanno il 28% di probabilita' in piu' di essere condannati.
Tra
coloro che vengono condannati, gli imputati poveri hanno addirittura il
44% di possibilita' in piu' di essere condannati a morte.
O'Connor, 71
anni, e' stata la prima donna a sedere nella Corte suprema Usa, nel 1981.
Anche la sua collega Ruth Bader Ginsburg ha criticato in passato
l'istituto della pena di morte.
I suoi commenti giungono nel giorno in cui
uno stato tra i piu' compatti nell'appoggiare la pena capitale, il
Missouri, ha deciso che non si possono mettere a morte i minorati mentali.
Con la firma del governatore Bob Holden, lo stato e' diventato il 16.mo
nell'Unione a proibire queste esecuzioni, che hanno provocato forti
proteste a livello nazionale ed internazionale. La legge non e' retroattiva
e dunque non si puo' applicare a nessuno dei 74 carcerati attualmente in
attesa di esecuzione in Missouri. Holden ha pero' detto che intende
commutare la pena di morte nell'ergastolo, se qualcuno ricadra' nella
categoria prevista dalla nuova legge, per la quale un minorato mentale e'
qualcuno che e' stato certificato come tale prima del 18.mo anno di eta'
Lo
scorso mese, il governatore del Texas Rick Perry ha posto il suo veto a
una legge simile
4 LUGLIO 2001-07-04
Sandra
O'Connor si schiera nella battaglia per la riforma dell'applicazione della
legge
Dubbi
"eccellenti" sulla pena di morte.
Giudice
della Corte Suprema Usa: giustiziati troppi innocenti.
Corrispondente
da NEW YORK Il dibattito sulla pena di morte varca la soglia della Corte
Suprema e il partito democratico trova un'alleata importante nella
battaglia intrapresa per la riforma dell'applicazione della legge. Il
giudice Sandra Day O'Connor, durante un intervento pubblico a Minneapolis,
ha sollevato perplessit� sull'applicazione della pena capitale negli
Stati Uniti "perch� pu� portare alla condanna di innocenti"
E'
la prima volta che uno dei nove membri della Corte Suprema si esprime
cos� chiaramente sui "rischi di ingiustizia" connessi alle
condanne a morte. "Se le statistiche hanno un qualche significato -
ha dichiarato il giudice, 71 anni e prima donna ad essere eletta nella
Corte nel 1981 - allora dobbiamo ammettere la possibilit� che degli
innocenti possano venire giustiziati".
I
dati a cui si riferisce Sandra O'Connor sono quelli relativi ai condannati
a morte poi scarcerati perch� riconosciuti del tutto innocenti: sei nel
corso del 2000, ben novanta dal 1973 La scelta di campo del giudice ha
coinciso con la decisione dello Stato del Missouri di impedire le
esecuzioni di minorati e segue settimane di serrato confronto nei
Parlamenti di numerosi Stati sulle norme che regolano la pena capitale. Il
dibattito si � acceso a seguito dalle due esecuzioni capitali ordinate
dalle autorit� federali dopo un'interruzione che durava dal 1963.
"Alcune delle obiezioni sollevate in questi ultimi tempi devono
essere prese molto seriamente", ha sottolineato il giudice della
Corte Suprema, facendo espressamente riferimento alla necessit� di
garantire "standard minimi di difesa a tutti gli imputati" ed
alla possibilit� che in futuro vengano "eseguiti pi� spesso i test
del Dna" durante i processi per reati capitali.
Queste
sono anche le richieste principali incluse in un progetto di legge sulla
riforma della pena capitale preparato dai democratici al Senato e di
imminente presentazione in seno alla Commissione Giustizia.
Anche
l'offensiva dei democratici si basa sulle statistiche di questi ultimi
anni: nello Stato del Texas, che vanta il record di pene capitali
eseguite, un imputato assistito da un avvocato d'ufficio ha il 28 per
cento di possibilit� in pi� di essere condannato mentre per un imputato
"povero" le possibilit� in pi� diventano addirittura 44 Anche
l'altro giudice-donne della Corte Suprema, Ruth Bader Ginsburg, �
conosciuta per le perplessit� sollevate in passato sulla pena di morte. I
leader democratici si augurano che anche lei scenda in campo nei prossimi
giorni.
Pena
di morte, il dubbio alla Corte Suprema
Il
giudice Sandra O'Connor: �Troppi errori, beati gli Stati che non ce l'
hanno�
DAL
NOSTRO INVIATO NEW YORK - Sullo schienale della sua sedia da giudice della
Corte Suprema tiene un cuscino, con un motto ricamato a uncinetto: �Magari
in errore, ma mai in dubbio�. L'ha imparata presto la fiducia in se
stessa, quando a dieci anni gi� cavalcava da sola nel ranch dei suoi
genitori, il Lazy B, al confine tra l'Arizona e il Nuovo Messico, e andava
a rincorrere il bestiame in fuga �sotto un grande cielo capricciosamente
sereno e furioso�.
Cos�,
dubbi non ne ha avuti neanche in questo caso, Sandra Day O'Connor, la
nonna con gli speroni, prima di spiazzare di nuovo politici e dietrologi
di mezza America. Stavolta non con una sentenza o con una delle sue
mitiche opinioni �in bilico� che da vent'anni fanno di lei l'ago della
bilancia della Corte. Ma con un discorso pubblico, a un congresso delle
donne avvocato in Minnesota: �Ci sono seri problemi nel nostro Paese
sull'uso della pena di morte, il nostro sistema pu� facilmente portare un
innocente a essere giustiziato�, ha detto marted� questa settantunenne
dal grande avvenire che il New York Times ha definito �la giurista pi�
potente degli Stati Uniti�.
Per
gli europei e per il fronte abolizionista si tratta di dolorose ovviet�.
Ma
non � stato cos�, finora, per oltre il sessanta per cento degli
americani. E una sortita del genere potrebbe quasi apparire un errore
tattico per la O'Connor, candidata a rimpiazzare sulla poltrona di giudice
capo il vecchio William Rehnquist, prossimo alla pensione.
Repubblicana
di ferro, nominata alla Corte da Reagan, la nonna con gli speroni era
stata determinante, lo scorso dicembre, nello stroncare la conta infinita
dei voti della Florida e nel consegnare a George Bush la Casa Bianca. Ora
che Bush potrebbe essere determinante per lei nella corsa alla successione
di Rehnquist, Sandra lo colpisce in uno dei suoi punti sensibili: il
fervente appoggio alla pena di morte.
Poco
prima di diventare presidente, Bush s'era detto certo che tutti i
condannati in Texas, durante il suo mandato da governatore e da recordman
delle esecuzioni, avessero goduto in pieno delle garanzie della difesa.
Davanti
alle avvocatesse, la O'Connor non lo nomina mai, ma si premura di
smentirlo, dati alla mano: �In Texas gli imputati assistiti da un
avvocato d 'ufficio hanno il 28 per cento di probabilit� in pi� di
condanna rispetto a quelli che possono pagarsi un difensore e, se
riconosciuti colpevoli, hanno il 44 per cento di probabilit� in pi� di
essere mandati a morte. Dal '73 a oggi, novanta prigionieri gi� in attesa
di esecuzione sono stati scarcerati perch� sono emerse nuove prove, a
processo concluso�. Alla platea ammutolita la nonna con gli speroni
quindi spiega: �Dovete tirare un sospiro di sollievo perch� in Minnesota
non c'� la pena di morte�.
Probabilmente
l'esternazione di Sandra, che per anni non s'era mai esposta su
quest'argomento, non � n� un errore n� una voce dal sen fuggita. Per il
primo giudice donna della Corte Suprema gli speroni sono ancora uno stato
d' animo, ma l'arte della politica � pratica quotidiana. Non dev'essere
casuale che l'esternazione dal Minnesota arrivi mentre alcune certezze
americane in materia cominciano a vacillare, una legge pi� garantista �
in cantiere al Congresso e Bush ha appena raccolto valanghe di proteste
durante il suo viaggio in Europa.
La
maestra delle opinioni minimaliste, il pragmatico magistrato che ha sempre
raccomandato ai suoi collaboratori: �Niente sentenze troppo ampie sui
principi, o ci leghiamo le mani nel prossimo caso�, potrebbe avere
insomma fiutato il vento con buon anticipo. E' una vita che si allena a
stare al centro dell'America, del resto.
Le
cavalcate nel ranch di pap� Harry e mamma Ada Mae le hanno dato
sicurezza. Le lotte giovanili per farsi largo a gomitate in un mondo
scolpito tutto al maschile come quello degli avvocati di Phoenix l'han
resa inossidabile. Ma � la lunga esperienza da parlamentare dell'Arizona
la sua palestra. Nel 1973, diventa leader di maggioranza al Senato dello
Stato (�, ovviamente, la prima donna a scalare quella poltrona).
L'assemblea � divisa, sedici repubblicani contro quattordici democratici.
Ed � qui che Sandra impara a gestire le divisioni che pi� tardi dovr�
fronteggiare alla Corte Suprema (anche questa spaccata sempre quasi a met�,
cinque conservatori contro quattro liberal). E capisce in fretta come
trarne vantaggio. La sua politica da giudice sar� quella di unirsi spesso
alla maggioranza, ma sempre con motivazioni che le consentano di saltare
dall'altra parte della barricata al turno successivo: senza mai apparire
una voltagabbana. E' una indipendente. Un preziosissimo voto
imprevedibile. Sull'aborto, sui diritti civili. Dicono che sia una
neofemminista, o una voce al femminile, e lei s' arrabbia: �Le etichette
hanno sempre imprigionato le donne�. Lei � solo se stessa. �Non ha mai
avuto l'ombra di una crisi d'identit�, giura suo fratello Alan, che
adesso gestisce il ranch di famiglia.
E'
disciplinata, la nonna con gli speroni. Sveglia alle cinque e mezzo,
lettura dei giornali con l'amatissimo marito John. Alle sette, aerobica,
in una palestra che ha fatto allestire alla Corte per s� e per le sue
collaboratrici. Salutista convinta, cinque anni fa ha raccontato in
pubblico come ha affrontato, e vinto, il cancro: �Nello stesso modo con
cui prendo le decisioni alla Corte: raccogliendo il massimo delle
informazioni e non guardando mai indietro�. Gioca a golf. E dicono che,
poche ore dopo la sentenza con cui ha tagliato le ali ad Al Gore, se ne
sia andata sui campi e abbia infilato la prima buca con un colpo solo:
nessun ripensamento, mai voltarsi sul cammino gi� percorso. Ogni sabato,
alla Corte, riunisce i suoi collaboratori per un pranzo di lavoro. E
prepara da mangiare per tutti: tex-mex. Il giro di opinioni, il gioco di
squadra: tutte caratteristiche di un leader politico pi� che di un
giudice.
Con
Rehnquist � legata da un'amicizia eterna, e dal ricordo d'una vecchia
cottarella ai tempi della scuola di legge: insieme hanno bastonato il
governo federale, convinti che molto potere dovesse tornare agli Stati, e
forse rivendicando una volta in pi� il primato della massima magistratura
sulle lobby di Washington. Sua nipote Courtney l'ha da poco raccontata in
un tenero libro fotografico. Il prossimo autunno la dolce nonnina avr� in
mano tre casi bollenti sulla pena di morte e ancora una volta potr�
gestirli dal centro, dopo il pronunciamento del Minnesota. Forse persino
Bush capir� di essere in ritardo e sar� costretto a inseguire i suoi
speroni.
Goffredo
Buccini
July 4, 2001
Justice
O'Connor Expresses Concern on Death Penalty
By
THE ASSOCIATED PRESS INNEAPOLIS, July 3 - Justice Sandra Day O'Connor has
questioned the fairness of the death penalty and raised the possibility
that innocent people had been executed "If statistics are any
indication, the system may well be allowing some innocent defendants to be
executed," Justice O'Connor told the Minnesota Women Lawyers
association on Monday Six death-row inmates were exonerated and released
last year, and 90 have been freed since 1973, said Justice O'Connor, who
has been a swing vote on several death penalty cases Justice O'Connor said
the growing availability of DNA testing might alleviate some concerns. But
she said most states with capital punishment had not passed laws setting
up testing after convictions.
She
also said defendants with more money got better legal defense. In Texas
last year, she said, people represented by court-appointed lawyers were 28
percent more likely to be convicted than those who hired their own lawyers.
If convicted, they were 44 percent more likely to be sentenced to death
"Perhaps it's time to look at minimum standards for appointed counsel
in death cases and adequate compensation for appointed counsel when they
are used," she said Noting that Minnesota did not have the death
penalty, Justice O'Connor said, "You must breathe a big sigh of
relief every day." Justice O'Connor made no mention of cases decided
in the Supreme Court's just-concluded term.
Outside
the hotel where she spoke, a handful of protesters criticized Justice O'Connor
for her vote in the Bush v. Gore election case last fall, which was
decided 5 to 4, with Justice O'Connor in the majority.
O'Connor
Expresses Death Penalty Doubt Justice Says Innocent May Be Killed
By
Charles Lane Washington Post Staff Writer Wednesday, July 4, 2001; Page
A01 Adding her voice to a growing chorus of skepticism about the
administration of capital punishment in the United States, Supreme Court
Justice Sandra Day O'Connor suggested in a speech Monday that innocent
people have possibly been put to death in the United States Speaking to a
meeting of Minnesota Women Lawyers in Minneapolis, O'Connor said that
"serious questions are being raised" about the death penalty.
Noting
that 90 death row inmates have been exonerated by new evidence since 1973,
she said that "the system may well be allowing some innocent
defendants to be executed." Minnesota, which has no death penalty,
"must breathe a big sigh of relief every day," she said,
according to an Associated Press account of her remarks. Neither Minnesota
Women Lawyers nor the Supreme Court released a transcript of her speech O'Connor's
remarks were significant because she often casts the deciding vote in
close cases. Generally, the court's four-member center-left bloc, which
includes the justices who harbor the greatest doubts about the fairness
and efficacy of capital punishment, cannot win a case without her support
Next fall, the Supreme Court will hear arguments in two major death
penalty cases.
In
one, a North Carolina man is asking the court to overrule a decision
written by O'Connor and impose a ban on executions of mentally retarded
criminals. In the second, a Virginia man is challenging his death sentence
based on the fact that his lawyer had formerly worked for the murder
victim. The court will also hear a South Carolina case that raises the
issue of when juries should be told that the alternative to the death
penalty is life without parole Also, O'Connor spoke out at a time when the
death penalty in the United States seems to be reemerging as a political
issue, both domestically and abroad. A death penalty reform bill is
pending in Congress, and President Bush was met with angry protests
against the death penalty during his recent trip to Europe "It's the
first time she has made remarks of this tenor," said George Kendall,
a capital defense lawyer affiliated with the NAACP Legal Defense Fund in
New York. "She's saying that there are problems with the
administration of the death penalty, and that they are serious problems."
O'Connor has generally supported the death penalty during her 20 years on
the court.
Appointed
by President Ronald Reagan in 1981, she has championed the autonomy of
state governments, which administer the vast majority of executions in the
United States; voted to permit the death penalty for teenagers convicted
of murder, and joined or written key opinions that made it more difficult
for capital defendants to have their state sentences overturned in federal
court However, she has wrestled with certain difficult issues in the
administration of capital punishment, supporting the view that a death
sentence of a defendant who is actually innocent is unconstitutional and
expressing ambivalence about cases in which the defendant may be mentally
retarded Last term, the court, by 6 to 3, ordered a new trial for Johnny
Paul Penry, a convicted Texas murderer whose intelligence has been
measured as equivalent to that of a child. O'Connor wrote the majority
opinion, just as she did in a 1989 case that also resulted in a new trial
for Penry Capital punishment remains popular with a large majority of
American voters. But support has waned in recent years, thanks in part to
highly publicized exonerations of death row inmates, often through the use
of new DNA evidence, and scandals over inadequate legal representation
Last year, Illinois Gov. George Ryan (R), under fire because more than a
dozen inmates on the state's death row had been exonerated since 1977,
declared an indefinite moratorium on executions pending a study of the
state's procedures in capital cases
The
Senate Judiciary Committee held hearings last week on the Innocence
Protection Act, a bill sponsored by Chairman Patrick J. Leahy (D-Vt.),
Susan Collins (R-Maine) and Gordon Smith (R-Ore.) that would guarantee
access to DNA evidence, establish a panel to set standards for legal
assistance for capital defendants and put Congress on record as opposing
state executions of juveniles or mentally retarded convicts O'Connor's
remarks, with their emphasis on DNA and legal aid for defendants, seemed
broadly in keeping with the Leahy bill's approach, and with the wider
trend in public opinion O'Connor said statistics showed that in Texas,
which executes more convicted murderers than any other state, capital
defendants with appointed counsel were 28 percent more likely to be
convicted than those who can hire their own attorneys, and 44 percent more
likely to receive a death sentence if convicted "Perhaps it's time to
look at minimum standards for appointed counsel in death cases and
adequate compensation for appointed counsel when they are used," O'Connor
said "Justice O'Connor's frank assessment of these problems will add
to the Innocence Protection Act's momentum," Leahy said Sen. Orrin G.
Hatch (R-Utah), the ranking minority member of the Judiciary Committee,
could not be reached for comment.
In
a statement at a June 27 hearing on the bill, he strongly supported
improved access to DNA evidence but expressed concern that the proposed
national standards for adequate capital defense representation might give
anti-death penalty forces "yet another procedural tool with which to
manufacture delay" in executions O'Connor's questions about the
adequacy of counsel in capital cases echoed concerns expressed by Justice
Ruth Bader Ginsburg, one of the court's more liberal members, in an April
9 speech in Washington "I have yet to see a death case, among the
dozens coming to the Supreme Court on the eve of execution petitions, in
which the defendant was well represented at trial," Ginsburg said
Tuesday July 3
O'Connor
Questions Death Penalty
By
BRIAN BAKST, Associated Press Writer MINNEAPOLIS - Supreme Court
Justice Sandra Day O'Connor (news - web sites) questioned the fairness of
the death penalty, saying some death row inmates had inferior
representation and may not have had access to DNA testing that could clear
them ``If statistics are any indication, the system may well be allowing
some innocent defendants to be executed,'' O'Connor said Monday to the
Minnesota Women Lawyers association Six death row inmates were exonerated
and released last year, and 90 have been exonerated and set free since
1973, according to O'Connor, who has been a swing vote on several death
penalty cases O'Connor said the growing availability of DNA testing may
alleviate some concerns. But she said most states with capital punishment
have not passed laws addressing post-conviction testing She also said
defendants with more money get better legal defense. In Texas last year,
she said, people represented by court-appointed attorneys were 28 percent
more likely to be convicted than those who hired their own attorneys. If
convicted, they were 44 percent more likely to be sentenced to death
``Perhaps it's time to look at minimum standards for appointed counsel in
death cases and adequate compensation for appointed counsel when they are
used,'' she said Noting that Minnesota does not have the death penalty, O'Connor
said, ``You must breathe a big sigh of relief every day.'' O'Connor made
no mention of cases decided in the court's just-concluded term, including
its intervention that ended the Florida recount in the presidential
election. Outside the hotel where she spoke, a handful of protesters
criticized O'Connor for her vote in the Florida case, which was decided
5-4
Tuesday July 3
Justice
O'Connor Says U.S. May Execute the Innocent
MINNEAPOLIS
(Reuters) - Supreme Court Justice Sandra Day O'Connor (news - web sites)
is worried that innocent people may have been executed in the United
States, and said in remarks this week that ''serious questions'' are being
raised about the death penalty O'Connor cited the cases of 90 death row
inmates exonerated since 1973 before their death sentences could be
carried out as evidence that innocent people may have been executed ``If
statistics are any indication, the system may well be allowing some
innocent defendants to be executed,'' she was quoted as telling a group of
woman lawyers in Minneapolis on Monday in a report published in the
Minneapolis Star Tribune States have put to death more than 700 prisoners
in the past 25 years. The federal government resumed executions on June 11
after a 38-year hiatus with the execution of Oklahoma City bomber Timothy
McVeigh (news - web sites). A week later, murderous drug lord Juan Raul
Garza was executed at the same federal prison in Terre Haute, Indiana
``Serious questions are being raised about whether the death penalty is
being fairly administered in this country,'' O'Connor said ``Perhaps it's
time to look at minimum standards for appointed counsel in death cases and
adequate compensation for appointed counsel when they are used,'' she said
She decried the gap in legal defense available to those with adequate
resources and those without O'Connor said statistics showed that in Texas,
which leads the nation in executions, defendants with appointed counsel
were 28 percent more likely to be convicted than those retaining their own
attorneys; if convicted, they were 44 percent more likely to receive a
death sentence Like O'Connor, Supreme Court Justice Ruth Bader Ginsburg
(news - web sites) has also criticized of the nation's death penalty
system Viewed as a moderate on the high court, O'Connor, 71, was nominated
in 1981 and became the first woman justice She said she was troubled by
high contingency fees many lawyers charge in civil cases and lamented what
she called ``the over-legalization of everyday life.'' ``As one ages, as I
am doing, one begins to look back,'' she said. She commended advances by
women and minorities in legal circles and said more women lawyers and
judges may provide a dose of common sense into the legal system
3 juillet 2001
Un
membre de la Cour Supr�me am�ricaine estime que la peine de mort n'est
peut-�tre pas toujours administr�e de fa�on juste
MINNEAPOLIS
(AP) -- La juge de la Cour Supr�me am�ricaine Sandra Day O'Connor estime
qu'il existe de ''s�rieuses questions'' sur la pertinence des
condamnations � la peine capitale aux Etats-Unis. ''Si l'on se fie aux
statistiques, le syst�me pourrait bien permettre que des accus�s
innocents soient ex�cut�s,'' a-t-elle estim� lundi dans un discours
prononc� devant le groupe des avocates du Minnesota. Sandra O'Connor,
porteuse du vote d�cisif dans plusieurs cas de condamnation � la peine
capitale, a rappel� que six d�tenus du couloir de la mort avaient �t�
disculp�s et lib�r�s l'an dernier, et que 90 l'avaient �t� depuis
1973. Elle a �galement estim� que la possibilit� d'effectuer des tests
ADN de fa�on plus fr�quente pourrait �tre une solution � cette
incertitude, avant de regretter que la plupart des Etats autorisant la
peine de mort ne soient pas dot�s d'une l�gislation autorisant les tests
poste-condamnation.
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