NO alla Pena di Morte
Campagna Internazionale -  Moratoria 2000

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Per la prima volta il movimento americano contro la pena di morte si � dato appuntamento in California e per la prima volta � cos� numeroso: un migliaio di attivisti si sono riuniti da oggi per individuare una strategia unificata che porti all'abolizione delle esecuzioni. Il convegno in corso fino a dopodomani a San Francisco e' stato organizzato con l'aiuto della Comunita' di Sant'Egidio: domani e' prevista una sessione plenaria in cui parlera' la vicepresidente del Senato Ersilia Salvato e George Ryan, il governatore del'Illinois che qualche mese fa ha decretato la moratoria delle esecuzioni. La riunione di San Francisco ha coinciso con un successo degli abolizionisti: ieri, in extremis, la Corte Suprema ha fermato il boia del Texas tre ore prima dell'iniezione letale di Johnny Paul Penry, un minorato mentale colpevole di omicidio. ''E' stato l'ennesimo segnale che anche in America il fronte della pena di morte si sta incrinando'', ha osservato dalla California Mario Marazziti della Comunita' di Sant'Egidio. Negli Usa - e' il parere comune degli abolizionisti - la maggioranza della popolazione resta solidamente a favore delle esecuzioni, ma una volta messa di fronte a pene alternative certe preferisce che un condannato resti tutta vita dietro le sbarre al rischio di un errore giudiziario. Per salvare la vita a Penry si sono mobilitati gli abolizionisti di tutto il mondo: gli italiani di Sant'Egidio hanno mandato una delegazione che negli ultimi giorni ha sostenuto moralmente il minorato. I verdi tedeschi hanno scritto al governatore George W. Bush al pari di Amnesty International e dell'Unione Europea. ''Grazie a Dio, sono vivo'', ha esclamato Penry nell'unita' 'Il Muro' di Huntsville dove alle sei del Texas era prevista la sua esecuzione. Dopo l'ordine della Corte che di fatto ha posposto di almeno 30 giorni l'iniezione letale, Johnny Paul e' stato immediatamente trasferito di nuovo a Livingston, il penitenziario che ospita il braccio della morte dello stato di Bush.  Sollevati sono stati invece i gruppi che si sono mobilitati per salvare la vita dell'handicappato: ''Il suo caso dara' al paese l'opportunita' di riflettere sull'opportunita' di giustiziare persone che hanno ritardi mentali'', ha dichiarato Ruth Luckasson della American Association of Mental Retardation. La vicenda di Johnny Paul ha in effetti gia' influenzato negli Usa e anche nel Texas il dibattito sulla pena di morte: un deputato dello stato di Bush, Rodney Ellis, ha annunciato che il prossimo gennaio presentera' una proposta all'Assemblea Statale per mettere al bando per legge le esecuzioni di ritardati. (ANSA)