PENA
MORTE: SAFIYA HA FATTO PERDERE TRACCE DI SE', MANTICA PRESSIONI DEL
GOVERNO FEDERALE SU AUTORITA' LOCALI
ROMA,
13 DIC - ''Ha fatto perdere le tracce di se''' Safiya Hussaini Tungar Dudu,
la giovane donna nigeriana condannata a morte perche' violentata, da un
tribunale di uno stato del Nord della Nigeria. Lo ha riferito alla
commissione Esteri della Camera il sottosegretario agli Esteri, Alfredo
Mantica. Inoltre il governo federale nigeriano sta esercitando forte
pressioni sulle autorita' locali dello stato di Sokoto al fine di
risolvere il caso, spinto a sua volta dall'Ue.
''Il
caso di Safiya e' stato discusso il 7 novembre - ha spiegato Mantica -
durante una riunione dei Capi missione in loco dell'Ue, nel corso della
quale e' emerso che l'imputata ha fatto ricorso in appello, sostenuta
dalle locali organizzazioni per i diritti umani, tra cui l'Organizzazione
per le liberta' civili e la Commissione nazionale per i diritti umani, che
dipende dall'esecutivo federale nigeriano. Nel frattempo risulta che
l'interessata abbia fatto perdere le tracce di se''.
Il
ministro della giustizia nigeriano, Bola Inge, ha riferito Mantica, ''ha
dichiarato che se la pena della lapidazione dovesse essere confermata in
appello, la condannata avrebbe diritto a ricorrere al Tribunale supremo
federale che annullerebbe la pena, in base alla Costituzione. Il ministro
ha aggiunto che qualora si volesse procedere all'esecuzione della
lapidazione, le Autorita' federali farebbero arrestare per tentato
omicidio tutti gli eventuali esecutori della pena''.
''Il
presidente del Senato, Pius Anyim - ha detto ancora il sottosegretario -
in un intervento al primo 'Summit nigeriano sui diritti umani', tenutosi
ad Abuja (la capitale federale ndr) alla fine di ottobre scorso, ha
dichiarato testualmente che 'la sentenza e' un affronto al concetto
universale della promozione e della protezione dei diritti umani'''.
''Grazie
anche alla sensibilizzazione operata dal nostro Governo e da altri Governi
- ha aggiunto Mantica - nonche' dalla mobilitazione di numerose istanze
della societa' civile internazionale, l'Ambasciata di Nigeria il 7
novembre scorso ha confermato la sospensione della pena capitale a danno
della donna e ha assicurato la ricerca di vie legali per la sua
assoluzione. In ogni caso, per tenere costante la pressione sul Governo
nigeriano - ha concluso Mantica - l'Ue continua a ventilare la prospettiva
a breve termine di un passo della Trojka allargata, a cui verrebbe
associata l'Italia, da effettuare al riguardo nei confronti delle
Autorita' locali''.
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