NO alla Pena di Morte
Campagna Internazionale 

pdm_s.gif (3224 byte)





PENA MORTE: SAFIYA HA FATTO PERDERE TRACCE DI SE', MANTICA PRESSIONI DEL GOVERNO FEDERALE SU AUTORITA' LOCALI

ROMA, 13 DIC - ''Ha fatto perdere le tracce di se''' Safiya Hussaini Tungar Dudu, la giovane donna nigeriana condannata a morte perche' violentata, da un tribunale di uno stato del Nord della Nigeria. Lo ha riferito alla commissione Esteri della Camera il sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica. Inoltre il governo federale nigeriano sta esercitando forte pressioni sulle autorita' locali dello stato di Sokoto al fine di risolvere il caso, spinto a sua volta dall'Ue.

''Il caso di Safiya e' stato discusso il 7 novembre - ha spiegato Mantica - durante una riunione dei Capi missione in loco dell'Ue, nel corso della quale e' emerso che l'imputata ha fatto ricorso in appello, sostenuta dalle locali organizzazioni per i diritti umani, tra cui l'Organizzazione per le liberta' civili e la Commissione nazionale per i diritti umani, che dipende dall'esecutivo federale nigeriano. Nel frattempo risulta che l'interessata abbia fatto perdere le tracce di se''.

Il ministro della giustizia nigeriano, Bola Inge, ha riferito Mantica, ''ha dichiarato che se la pena della lapidazione dovesse essere confermata in appello, la condannata avrebbe diritto a ricorrere al Tribunale supremo federale che annullerebbe la pena, in base alla Costituzione. Il ministro ha aggiunto che qualora si volesse procedere all'esecuzione della lapidazione, le Autorita' federali farebbero arrestare per tentato omicidio tutti gli eventuali esecutori della pena''.

''Il presidente del Senato, Pius Anyim - ha detto ancora il sottosegretario - in un intervento al primo 'Summit nigeriano sui diritti umani', tenutosi ad Abuja (la capitale federale ndr) alla fine di ottobre scorso, ha dichiarato testualmente che 'la sentenza e' un affronto al concetto universale della promozione e della protezione dei diritti umani'''.

''Grazie anche alla sensibilizzazione operata dal nostro Governo e da altri Governi - ha aggiunto Mantica - nonche' dalla mobilitazione di numerose istanze della societa' civile internazionale, l'Ambasciata di Nigeria il 7 novembre scorso ha confermato la sospensione della pena capitale a danno della donna e ha assicurato la ricerca di vie legali per la sua assoluzione. In ogni caso, per tenere costante la pressione sul Governo nigeriano - ha concluso Mantica - l'Ue continua a ventilare la prospettiva a breve termine di un passo della Trojka allargata, a cui verrebbe associata l'Italia, da effettuare al riguardo nei confronti delle Autorita' locali''.