REVOCATA
CONDANNA A MORTE PER MULLAH DISSIDENTE
TEHERAN,
20 MAG - La Corte d'appello per il clero sciita in Iran ha
revocato una condanna a morte emessa nei mesi scorsi contro un
mullah dissidente per la sua partecipazione a una conferenza a
Berlino sulla democratizzazione. Lo scrivono oggi alcuni
quotidiani iraniani citando il procuratore generale dei tribunali
per i religiosi. Il mullah, Hassan Yusefi Eshkevari, aveva
contestato la guida religiosa dello Stato in Iran e aveva messo in
dubbio anche l'obbligo per le donne di coprirsi interamente da
capo a piedi, come vuole la legge islamica vigente nel Paese.
Eshkevari era stato arrestato al suo rientro in Iran, nell'agosto
dell'anno scorso. Niente si era saputo fino ad ora sul suo
processo, svoltosi a porte chiuse. Ora il procuratore generale
Ebrahim Nekounam ha reso noto appunto che in primo grado il
religioso e' stato condannato a morte per apostasia, 'guerra
contro l'Islam' e atti contro la sicurezza nazionale. La sentenza
e' stata annullata ora dalla Corte d'appello, ha detto il
procuratore, senza precisare quale altra pena sia stata inflitta
al mullah, che ha 51 anni e soffre di diabete. Nei giorni scorsi
un altro partecipante alla conferenza di Berlino e uno dei piu'
noti detenuti politici iraniani, il giornalista Akbar Ganji, si e'
visto ridurre in appello la pena da 10 anni di reclusione piu'
cinque di confino a soli sei mesi di reclusione.
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