Innocente
nel braccio della morte per 16 anni.
Accusato
di stupro e omicidio nell�Idaho � scagionato dal test del Dna.
Maurizio
Molinari
corrispondente
da NEW YORK. L�esame del Dna ha scagionato dall�accusa di
violenza carnale e omicidio di una bambina Charles Fain, 52 anni, da 17
nel braccio della morte del penitenziario di Boise, nell�Idaho, in
attesa di essere giustiziato. La notizia dell�esito dell�esame �
stata data a Fain a met� della scorsa settimana. �Mi sembra di camminare
sulle nuvole�, ha dichiarato appena saputo che il giudice aveva annullato
la sua detenzione.
A
scagionarlo � stato la prova denominata �Mito� - il controllo del Dna
mitocondriale - eseguito su tre peli pubici che vennero ritrovati nei
calzini e nella biancheria intima di Daralyn Johnson, 9 anni, violentata e
uccisa a Nampa il 24 febbraio del 1984, dopo essere stata rapita mentre
andava a piedi da casa e scuola. Da 17 anni Fain negava che quei peli
fossero suoi. Durante il processo, svoltosi nel 1983, numerosi testimoni
dissero di averlo visto a Redmond, nell�Oregon, quel 24 febbraio e la
prova della macchina della verit� lo aveva assolto da ogni sospetto.
Ma
la polizia di Nampa seguiva un�altra pista: due informatori locali
affermarono sotto giuramento di aver sentito Fain ammettere la
responsabilit� del delitto. E l�impronta di una scarpa trovata nei
pressi della vittima coincideva con quella di Fain. La prova decisiva
della colpevolezza per il giudice venne dalla testimonianza di un agente
dell�Fbi che, dopo aver paragonato al microscopio i peli del presunto
assassino a quelli di Charles Fain, afferm� che erano identici.
Condannato
alla pena capitale Charles Fain - un veterano del Vietnam con alle spalle
una serie di reati minori - ha affidato ai propri avvocati il compito di
non arrendersi mai, giocare ogni carta, ricorrere a tutte le istanze
possibili. L�ultima tappa dell�interminabile braccio di ferro legale
� stata l�esame �Mito�, pi� sofisticato del tradizionale Dna perch�
identifica una persona attraverso i geni trasmessi dalla madre. L�esito
della prova scientifica � arrivato subito sul tavolo del giudice
distrettuale Lynn Winmill, che non ha avuto esitazioni e ha inoltrato
all�ufficio del procuratore la richiesta di aprire subito un altro
procedimento a carico di Fain oppure di rimetterlo in libert� senza
condizioni entro il 4 settembre.
Il
procuratore, David Young, ha annunciato per i prossimi giorni la
decisione, facendo sapere che �altri due individui responsabili di reati
sessuali� sono adesso considerati �sospetti�. Gli avvocati di Fain
ritengono che la liberazione sia oramai solo questione di giorni. �Decidere
di processarlo di nuovo sarebbe davvero ingiusto perch� i peli erano
stati considerati dal procuratore la prova determinante della presunta
colpevolezza�, ha dichiarato l�avvocato Spencer McIntyre, secondo il
quale l�esito della vicenda �� frutto di un matrimonio fortunato fra
caparbiet� nell�azione legale e sviluppo della scienza�. �La nostra
vera abilit� - ha concluso - � stata quella di tenere Fain in vita fino
a quando lo sviluppo della tecnologia non ha potuto dimostrare la sua
totale innocenza�.
L�esame
�Mito� ha gi� fatto parlare di s� negli Stati Uniti quando serv� per
identificare lo scheletro del noto fuorilegge dell�800 Jesse James e per
confermare le identit� di alcuni resti di militari ritrovati in Estremo
Oriente. Adesso lo scagionamento di Fain � destinato ad accrescere la
pressione dell�opinione pubblica - e di un numero crescente di giuristi
e politici - in favore del ricorso sistematico alla prova del Dna nei casi
di reati capitali.
Fain
� il novantaquattresimo condannato a morte che negli ultimi dieci anni ha
evitato l�esecuzione grazie al Dna. Molti di questi si trovavano
nell�Illinois, il cui governatore ha deciso una moratoria nelle
esecuzioni capitali. Occhi puntati dunque sul repubblicano Dirk Kempthorne,
governatore dell�Idaho, e sulle conclusioni che trarr� dal caso Fain.
- 24/08
Death
Row Inmate Ordered Released
By
DAN GALLAGHER
BOISE,
Idaho - A death row inmate whose conviction for a 1982 murder was
set aside after new tests on DNA evidence raised questions about his guilt
was ordered released from prison Thursday.
``Thank
God for DNA,'' said Charles Fain as he left the Idaho Maximum Security
Prison. ``I knew I didn't do it, so it had to work out sooner or later.''
A
state judge issued the order after prosecutors said they would not retry
the 52-year-old Fain, who has spent more than a third of his life in
prison for the kidnapping, sexual assault and drowning of 9-year-old
Daralyn Johnson.
``After
conducting a thorough review of the evidence, we have concluded that while
some evidence exists that Fain was involved in the crime, there is
insufficient evidence at this time to prove Fain's guilt beyond a
reasonable doubt,'' Canyon County prosecutor David Young said.
U.S.
District Judge B. Lynn Winmill set aside Fain's conviction last month and
ordered the state to file new charges or release Fain by Sept. 4. Fain has
maintained his innocence throughout his incarceration, which included 17
years on death row.
Much
of the case against him rested on an FBI forensics expert's
testimony that pubic hairs found in Daralyn's socks and underwear may have
been Fain's.
But
breakthroughs in DNA identification led a forensic laboratory to conclude
in June that the hairs were not Fain's. The lab said the hairs came from
the same unidentified person.
Scientists
have historically studied DNA by examining the nucleus of human cell
samples. But human hair has presented a problem because the cells do not
contain a nucleus.
Fain's
case was one of the first in the country in which scientists used
mitochondrial DNA, which is found in hair, to determine whether it
belonged to a particular suspect. The technology for such testing was only
recently developed.
Daralyn
was abducted while walking to school in February 1982. Her body was found
by fishermen three days later along the Snake River. Fain, a handyman,
moved into Daralyn's neighborhood shortly after her death and was later
charged with the slaying.
Death
Penalty Information Center
DNA
Clears Another Death Row Inmate; 97th Exoneration Since 1973
Charles Irvin Fain, a Vietnam veteran who spent over 18 years on Idaho's
death row, has been freed with all charges dismissed. Although Fain
always maintained his innocence, he was convicted and sentenced to death
for the 1982 kidnapping, sexual assault and drowning of 9-year-old Daralyn
Johnson. At his trial, the case against Fain rested on the opinion
of an FBI forensics expert who testified that hairs found on the victim's
clothing may have been Fain's. However, in March 2000, U.S. District Judge
B. Lynn Winmill authorized funds for additional forensic testing of the
hairs. The new tests concluded that the hairs found on the victim
did not come from Fain. His conviction was set aside and prosecutors
announced that he would not be retried. "Justice requires the
action we have taken today," said David L. Young, the Canyon County
prosecutor, indicating that the investigation for the killer would be
re-opened.
Fain walked out of the maximum security prison in Boise on August 23.
His conviction was also based on the testimony of two jailhouse informers,
who claimed Fain had confessed in lurid details. (NY Times, 8/24/01
and Associated Press, 7/13/01) He is the 97th death row inmate
exonerated since 1973 and the 11th whose case involved a DNA exclusion.
Exonerations have now been reported from 23 different states.
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