TERRORISMO:
GIULIANI, PENA DI MORTE PER IL TALEBAN AMERICANO
NEW
YORK, 17 DIC - La pena appropriata per John Walker, il taleban americano
arrestato in Afghanistan, e' la morte. Ne e' convinto il sindaco di New
York ed ex procuratore Rudolph Giuliani, che si e' inserito in un ampio
dibattito in corso negli Usa sul destino del giovane scoperto tra i
prigionieri rivoltosi nella prigione di Mazar-i-Sharif.
''Per
chi commette tradimento contro gli Stati Uniti - ha detto Giuliani -
specialmente in un momento in cui gli Usa sono in pericolo per ulteriori
attacchi, credo che la pena di morte sia la conseguenza appropriata da
prendere in considerazione''.
Su
Walker e' al lavoro l'intelligence americana, che sta esaminando il
materiale ricevuto dalla zona di guerra dagli investigatori militari e
dell'Fbi che lo hanno interrogato per giorni. Sulla base delle informazioni
che il ventenne californiano ha fornito, il livello delle sue conoscenze (e
di conseguenza delle sue possibili responsabilita') nell'ambiente dei
taleban e di Al Qaida e' stato rivalutato.
Walker
avrebbe confessato di essere stato addestrato in un campo
dell'organizzazione di Osama bin Laden e gli Usa sono ora propensi a
vederlo piu' come un seguace dei terroristi, che come un idealista
impegnato a combattere con i soldati del mullah Omar per difendere il
'sacro suolo islamico' dell'Afghanistan.
L'avvocato
difensore nominato dai genitori di Walker, James Brosnahan, ha pero'
criticato duramente le modalita' con cui fino ad ora e' stato gestito il
suo assistito, deplorando il fatto che sia stato sottoposto ad
interrogatori per giorni senza l'assistenza di un legale. ''Ogni cittadino
americano ha i suoi diritti, tra cui quello di avere un avvocato che lo
assista'', ha detto Brosnahan, che ha liquidato come 'chiacchiere' tutte le
indiscrezioni arrivate fino ad ora sulle ammissioni del suo cliente.
- December
17
Giuliani:
Consider death penalty for American Taliban fighter
NEW YORK -- New York City Mayor Rudy Giuliani weighed in Sunday on the fate of
an American captured with Taliban fighters, and he came down heavy.
Prosecutors,
he said, should consider pursuing the death penalty against John Walker
Lindh.
Lindh, 20,
a native of the San Francisco, California, area, was discovered after he
survived a prisoner uprising at Mazar-e Sharif last month. He and several
hundred non-Afghan Taliban troops had surrendered to Northern Alliance
forces days before they staged a deadly and unsuccessful prisoner revolt at
a compound in northern Afghanistan.
"I
don't know all the facts of the case, but I certainly think that serious
consideration should be given to the maximum penalty that the law allows,"
Giuliani said.
"When
you commit treason against the United States of America, particularly at a
time when the U.S. is in peril of attack and further attack, I believe the
death penalty is the appropriate remedy to consider."
Before he
became mayor, Giuliani earned recognition as a federal prosecutor known for
his tough and comprehensive crackdown on criminals, especially organized
crime. He brought this mentality to City Hall, effectively decreasing crime
in New York during his tenure.
Walker
could be an example to others who may consider taking up arms with American
enemies, Giuliani said.
The death
penalty is "justified and (an) effective deterrent for other people
doing the same thing," Giuliani said.
Lindh is
currently in U.S. custody aboard the USS Pelileu in the Arabian Sea, having
been transferred there earlier this week after stays at a U.S. Marine base
in southern Afghanistan.
Gen. Tommy
Franks, chief of U.S. forces in Southwest Asia, said Saturday that no
decision has been made on Lindh's future. Described as a "battlefield
detainee," Lindh could face a variety of charges in either a U.S.
civilian court or a military tribunal.
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