La
presentazione del libro, a cui hanno partecipato oltre agli autori
Patrizia Mintz e Luca Dini, anche Alfredo Biondi e Fabrizio Vigni
ed � stata moderata da Mario Marazziti della Comunit� di
Sant'Egidio. Riportiamo alcuni passi del discorso di Marazziti:
"Questo libro - avvincente come un giallo - � la
testimonianza lucida di un uomo che � riuscito a non impazzire in
un luogo folle come il braccio della morte. Ci sono dentro i
pensieri e la sofferenza di chi � condannato a morte e quel di
pi� di assurdo e di sofferenza di chi, condannato, � innocente.
Rocco � come l'inviato in un altro mondo che ci racconta i
meccanismi e tutto l'orrore del braccio della morte: dalla tortura
all'odio fra i detenuti, alla lotta per non diventare troppo
violento. C'� quella pagina tragica legata al primo giorno di
detenzione e tutto l'orrore che provoca. C'� la testimonianza di
un uomo con tutta la sua profondit�. E le parole dei Salmi
diventano la sua preghiera: "un esercito mi viene contro e mi
assale". Rocco � la vittima di una giustizia asettica che,
come dice lui stesso, non lo "vuole" uccidere, ma che lo
"deve" uccidere, per mettersi a posto la coscienza.
Sembra un "giallo" ma � una storia vera. Una storia di
vita, per�, non di morte. E in pi� c'� una lezione importante
per tutti: di come soltanto rispondendo a una richiesta, a una
lettera o non lasciando cadere un incontro, � possibile aiutare a
restare umani l� dove non c'� niente di umano. Questo libro �
un passaggio importante di una battaglia che stiamo vincendo. E'
nato infatti un fronte morale internazionale al quale anche il
Segretario Generale delle Nazioni Unite ha dato la sua personale
adesione, mostrando un notevole coraggio politico, in occasione
della consegna dei 3 milioni di firme da parte della Comunit� di
Sant'Egidio, Amnesty International e Sr. Helen Prejean."
PENA
MORTE: JANE BARNABEI, PER FERMARLA LA LOTTA CONTINUA
- ROMA, 22 MAR - ''Per fermare la pena di
morte, la lotta continua. Queste sono le parole scritte sulla
lapide di mio figlio. Queste sono le parole che oggi ripeto a voi,
con la speranza che, primo o poi, vinceremo la battaglia''. A
parlare e' Jane Barnabei, madre di Derek Rocco, l'uomo di origine
italiana giustiziato nel settembre scorso negli Stati Uniti.
''Quando moriro' - ha detto durante la presentazione
del libro 'Cronaca della morte annunciata di Derek Rocco Barnabei'
- saro' serena perche' so che voi lotterete al posto mio. Io
combattero' fino alla morte e spero che sarete in molti a
seguirmi''.
Alfredo
Biondi (Fi) e Fabrizio Vigni (Ds) hanno ricordato il loro viaggio
in Virginia alla vigilia dell'esecuzione: ''Andammo per far
sentire quello che la grande maggioranza del popolo italiano
voleva dire - ha detto Biondi - per fermare l'omicidio di Stato''.
''L'Italia e' in prima fila nella lotta alla pena di morte - ha
aggiunto Vigni - e questo per merito anche di Rocco''.
Il
libro - scritto dai giornalisti Patrizia Mintz e Luca Dini - e'
diviso in due parti: nella prima vengono ripercorse le tappe del
processo che porto' alla condanna a morte; nella seconda c'e' il
diario che Barnabei tenne in carcere.
Patrizia
Mintz
"Cronaca
della morte annunciata di Derek Rocco Barnabei - Io sono il
mare"
Cura
e traduzione del diario di Luca Dini.
Alsaba
Edizioni Siena
�Io
sono il mare, cos� coraggioso e forte. Rido e gioco tutto il
giorno. Niente mi pu� far paura, perch� sono completamente
libero.� Con queste parole traboccanti di gioia di vivere,
scritte da Derek Rocco Barnabei all�et� di soli cinque anni, si
apre questo volume. La vicenda del giovane statunitense di origine
senese accusato dello stupro e dell omicidio di una ragazza e
condannato a morte nello stato della Virginia � interamente
ripercorsa in questo scritto avvincente ed amaro, che costringe
alla riflessione. La prima parte del libro ricostruisce il caso
che ha turbato l�opinione pubblica del mondo intero dal 22
settembre 1993, data del ritrovamento del corpo di Sarah Wisnosky,
alla reclusione dell�imputato nel braccio della morte del
penitenziario di Boydton, in Virginia. La seconda parte, scritta
in prima persona, � tratta in parte dal diario di Derek Rocco
Barnabei ed � una toccante e drammatica testimonianza
dell�esperienza del carcere e della lunga, estenuante attesa
dell�esecuzione Particolarmente commoventi risultano le poesie e
le lettere scritte dall�imputato ai familiari nel periodo della
sua condanna, fino alla morte avvenuta, nonostante le raccolte di
firme, le veglie ed i ripetuti appelli di milioni di persone per
ottenere la grazia, il 14 settembre del 2000. Una storia vera che
documenta l�inaccettabile anacronismo della pena di morte,
attraverso il ritratto profondamente umano di un condannato.
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