Maledetta
domenica.Cina, in un solo giorno 29 esecuzioni.
La pena di morte verso nuovi record
di
A. PA. Domenica di morte in Cina, con l'esecuzione di 29 condanne
a morte in diverse parti del paese. Dalla provincia nord orientale
del Lianoning, dove 15 persone sono state eliminate per crimini
che includono rapina a mano armata, stupro e associazione a
delinquere, alle citt� sud occidentali di Chongqing e Changde,
dove sono state eseguite 14 condanne per furto e omicidio.
Venerd�, due giorni prima di questa mattanza, otto persone erano
state condannate alla pena capitale per rapimento e traffico di
bambini. Una banda organizzata che in tre anni aveva rapito 41
minori per rivenderli, i maschi a coppie senza figli desiderose di
un erede, le femmine per destinarle al mercato della prostituzione
o al matrimonio forzato.Con le esecuzioni di domenica, la Cina si
avvicina a nuovi record. L'ultima campagna anti crimine,
denominata per l'ennesima volta "Colpire duro" (la prima
risale al 1983) � stata lanciata ad aprile dallo stesso
presidente Jiang Zemin ed ha avuto effetti immediati. Il 19
aprile, nuovo record: 206 esecuzioni in un giorno solo. Secondo la
denuncia del centro di informazione per i diritti umani e la
democrazia, con base a Hong Kong, tra l'1 e il 26 aprile sarebbero
state 560 le persone messe a morte per i crimini pi� diversi, da
quelli pi� efferati, come l'assassinio plurimo, a quelle pi�
lievi, come la corruzione o la detenzione di droga (basta una
quantit� superiore ai 50 grammi di eroina per rischiare la
morte), fino ai reati politici, come ben sanno, ad esempio, i
separatisti uiguri del Xinjiang. Nell'ordinamento penale cinese
infatti sono circa 70 i reati che prevedono la condanna alla pena
capitale. Ma l'agenzia Ap ha riportato ieri i calcoli di un
anonimo diplomatico occidentale, basati sulle notizie diffuse
dagli stessi media cinesi, e secondo i quali nelle ultime tre
settimane di aprile le esecuzioni sarebbero state non meno di 801.
Di fatto � difficile avere cifre precise, visto che le
statistiche in materia sono considerate "segreto di
stato", ma secondo Amnesty International dal 1990 alla fine
del 1999, in Cina sarebbero state comminate 27.599 condanne a
morte, e ne sarebbero state eseguite 18.194. Nel 2000, le
esecuzioni sarebbero state oltre 1.000.In questo crudele mese di
aprile, l'escalation di condanne ed esecuzioni � evidente, segno
che la durezza dello stato non costituisce un deterrente per
l'aumento della criminalit� in Cina, peraltro sempre pi�
efferata e violenta, come riportano le storie sanguinarie di gang
criminali che riempiono i media e spaventano l'opinione pubblica
cinese. Nel 2000, i reati denunciati alla polizia sono aumentati
del 50 per cento rispetto all'anno prima. Nei taxi di Pechino,
tutti gli autisti hanno montato all'interno delle loro vetture una
vera e propria gabbia di ferro per difendersi dalle aggressioni.
In tutte le grandi citt�, sbarre di acciaio vengono installate
alle finestre fino ai piani pi� alti, e c'� anche chi, oltre
alla normale porta di casa, installa un doppio portone di ferro,
simile a quelli delle prigioni.La leadership cinese, reprimendo
con ferocia, � consapevole che la criminalit� � sempre pi� un
problema politico, e che quella pi� diffusa e meno organizzata
nasce da una situazione sociale ed economica di grave crisi.
Centinaia di milioni di disoccupati, ondate di migranti
clandestini nelle grandi citt�, disperati che hanno perso tutto e
non riescono a prefigurare cosa riservi loro il futuro. E
dall'altra parte, le nuove classi privilegiate, una ricchezza
insultante che apre tutte le porte. Ed � in nome della
"stabilit�" che la leadership cinese usa senza remore
l'arma della repressione, talvolta mandando a morte con giudizi
sommari persone che, con tutta evidenza, fungono da capri
espiatori, come � avvenuto il mese scorso quando � stato messo a
morte Jin Ruchao, un sordomuto accusato di aver fatto saltare per
aria cinque edifici che fungevano da dormitori per operai nella
citt� di Shijiazhuang, uccidendo 108 persone. Un'impresa che mai
un uomo solo avrebbe potuto portare a termine. Dietro, una storia
torbida di corruzione e regolamenti di conti tra gang criminali e
poteri locali in urto con il governo centrale.
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