NO alla Pena di Morte
Campagna Internazionale 

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GARCIA PROPONE PENA MORTE PER CORROTTI

 LIMA, 27 MAG - I responsabili di atti di corruzione pubblica potrebbero rischiare la pena di morte in Peru' se il 3 giugno nel ballottaggio presidenziale il socialdemocratico Alan Garcia (Apra) prevalesse sul leader populista Alejandro Toledo.

   Gli ultimi sondaggi realizzati dai principali istituti specializzati ad una settimana dal voto concordano che Toledo e' in vantaggio su Garcia (un margine pero' in riduzione costante), ma danno stime molto diverse sulla entita' dello scarto, che va da un ridotto 4% (Apoyo) ad un rassicurante 16,6 (Datum).

   Per convincere gli incerti, i 'guru' dei due candidati non esitano a ricorrere a qualsiasi argomento considerato capace di mettere in difficolta' l'avversario.

   Ad esempio il quotidiano 'Liberacion' assicura che esisterebbe un video in cui si vede la moglie di Toledo, Eliane Karp, che partecipa al funerale di Augusta La Torre, consorte del leader della guerriglia maoista di Sendero Luminoso, Abimael Guzman.

   Se cosi' fosse, il sospetto di una collusione della battagliera moglie di Toledo con il terrorismo potrebbe pregiudicare la volata verso la massima carica dello Stato da parte del candidato di Peru' Possibile. Una volata che ha dovuto dribblare gia' numerosi ostacoli seminati sulla pista dall'abile Garcia e che riguardavano accuse di consumo di cocaina e di propensione a festicciole a sfondo sessuale.

   Si e' ricordato in questo frangente che gia' 15 anni fa le relazioni fra Toledo e sua moglie furono sull'orlo della rottura quando Eliane abbandono' il tetto coniugale e il marito la denuncio' alla polizia. Successivamente, comunque, i due si riconciliarono.

   Per parte sua i consiglieri di Toledo rispondono a questo bombardamento insistendo sulla disastrosa gestione (crisi economica, corruzione e dei diritti umani) di Garcia durante il quinquennio della sua presidenza (1986-1990).

   In particolare 'l'indio di Harvard' cerca di costringere Garcia ad accettare una 'Commissione della verita'' che dovrebbe indagare sul rispetto dei diritti umani in Peru' nell'ultimo ventennio, e quindi anche durante la sua gestione, che apri' la strada al decennio autoritario del presidente Alberto Fujimori, ora esule in Giappone.

   In una intervista alla televisione di Lima 'Frecuencia latina', l'ex presidente Garcia non ha esitato ieri ''a chiedere perdono ai peruviani per gli errori commessi in passato'' e ad assicurare che utilizzera' drastiche misure per impedire che funzionari pubblici possano utilizzare la loro posizione per arricchirsi.

   ''Qualcosa faro' perche' non si rubi neppure un centesimo della pubblica amministrazione - ha sottolineato - fino all' introduzione della pena di morte per il funzionario corrotto in un mio ipotetico governo''.