IL
MATTINO - 25/11/01
MURO
DELL�UE ALLE ESTRADIZIONI
Corti
speciali: Bush incassa i primi �no�
New
York. L�Europa manda alla Casa Bianca i primi segnali di quello che
Washington teme possa diventare il �no� collettivo e compatto di tutti i
Paesi dell'Unione Europea. � la Spagna a fare il primo passo: i
terroristi di al Qaida arrestati di recente, ai quali l'Fbi guarda con
grande interesse, non saranno estradati negli Usa per essere giudicati dai
tribunali speciali militari decisi da George W. Bush. Come previsto, la
decisione di Bush di dar vita a corti speciali per i seguaci di Osama bin
Laden, chiamate a pronunciare anche condanne a morte con processi segreti,
si � subito scontrata con la tradizione giuridica europea. Anche se dagli
Dagli Usa non � ancora partita la richiesta di estradizione, la Spagna ha
gi� messo le mani avanti: �possiamo inviarli negli Stati Uniti solo se
ci saranno le garanzie di un processo in un tribunale ordinario, hanno
detto fonti ufficiali di Madrid al �New York Times�. Niente tribunali
speciali dunque, come quelli che l�America sta pensando di allestire in
posti come la base militare sull'isola di Guam, nel Pacifico.
Italia,
Francia, Gran Bretagna, Germania e Olanda per ora hanno rifiutato di fare
commenti su un tema ancora da analizzare. Ma gli esperti americani
ritengono comunque che i 15 Stati dell'Ue, di fronte alla prospettiva di
affidare i loro detenuti a corti militari Usa con il potere di infliggere
condanne a morte, risponderanno di no in modo compatto, anche per la lunga
tradizione della Comunit� europea di opposizione alla pena capitale. �I
processi militari erano la peggiore di tutte le scelte se gli Usa volevano
indietro qualcuno dall'Europa�, ha commentato Geoffrey Robertson,
avvocato britannico specializzato inichard Goldstone, un giudice su
diritti umani.�Con questi tribunali militari, gli Usa perderebbero
credibilit� internazionale e umilierebbero il loro stesso sistema
giudiziario�, ha detto alla Cnn il giudice sudafricano dell�Onu,
Richard Goldstone.
23 Novembre 2001
Condanna
a morte per delega
Gli
Usa chiedono all'Europa di reintrodurre la pena capitale per i sospetti di
terrorismo
LUCIO
MANISCO
Uno
dei principii fondamentali dell'Unione Europea, l'abrogazione della
condanna a morte come requisito inderogabile per i paesi membri e per
quelli candidati, rischia di essere cancellato o comunque modificato,
"per delega" agli Stati Uniti, nel quadro della campagna
anti-terrorismo "Libert� Duratura" contro l'Afghanistan e
contro i diritti e le libert� dei cittadini nel nuovo e nel vecchio
continente. La notizia che trattative avanzate in materia sono in corso a
Bruxelles � stata data dal settimanale European News: "Funzionari
Usa e dell'Unione Europea - ha scritto l'autorevole periodico - stanno
studiando un accordo che apra la strada all'estradizione in America di
individui sospettati di terrorismo nell'ambito del nuovo mandato di
arresto europeo e sulla base di assicurazioni sulla non applicabilit� in
alcuni casi della pena capitale".
Il
nuovo ambasciatore Usa presso l'Unione Europea, Rockwell Schnabel, �
stato molto pi� esplicito nel chiarire che l'opposizione alla condanna a
morte nei paesi dell'Unione costituisce il principale ostacolo
all'approvazione di leggi pi� dure contro il terrorismo internazionale ed
ha suggerito il modo per scavalcarlo: "Per quanto riguarda
l'estradizione nel mio paese dove � in vigore la pena capitale, le
discussioni vertono sulla possibilit� che in alcuni casi essa non venga
comminata". Assicurazioni del genere sono state fornite e poi
disattese in passato dalle magistrature statali con il consenso delle
autorit� federali di Washington ed � questa la ragione che ha indotto
tutti i paesi d'Europa a non permettere l'estradizione di cittadini
nazionali o stranieri che per i loro reati possono essere condannati a
morte negli Usa. Nel 1995 l'allora presidente del Consiglio Lamberto Dini
aveva contravvenuto a questa regola accogliendo la richiesta della
magistratura della Florida di estradare Pietro Venezia e solo un verdetto
in extremis della Corte di Cassazione salv� questo connazionale
dall'iniezione letale. Con la giurisdizione sui reati di terrorismo estesa
dal Presidente Bush ai tribunali militari qualsiasi assicurazione sulla
non applicabilit� della massima pena non riveste credibilit� alcuna.
L'Ambasciatore Rockwell Schnabel ne dovrebbe sapere qualcosa, soprattutto
sul caso Venezia, perch� aveva studiato per molti mesi da Ambasciatore a
Roma prima di essere dirottato su Bruxelles. Nella prima intervista
concessa nella capitale belga sembra aver tenuto presente il precedente
italiano quando ha dichiarato con brutale franchezza: "Diversi paesi
hanno leggi diverse: alcuni di questi paesi dovranno cambiare le cose,
comprese le loro costituzioni. Ma c'� gi� un accordo di massima sulla
necessit� di procedere in questa direzione". Gli articoli della
nostra Costituzione a cui pu� avere alluso Schnabel sono il 27 che non
ammette la pena di morte, il 10 e il 26 che vietano l'estradizione di
cittadini stranieri o italiani per reati politici: secondo la legislazione
d'emergenza e gli straordinari atti esecutivi varati negli Usa diviene
reato politico anche il sostegno ideologico, "associativo" e non
attivo delle cause del terrorismo (lo scrittore Gore Vidal potrebbe essere
estradato e processato negli Usa per il suo ultimo saggio titolatoLa fine
delle libert�).
Che
in terra d'America prevalga una marcata indifferenza su questa abrogazione
de facto del "Bill of Rights", quell'insieme di emendamenti alla
costituzione che cercarono di trasformare in stato di diritto e in
democrazia la Repubblica stellata, pu� essere comprensibile, anche se non
giustificabile, a pochi mesi dal massacro di 2.700 civili nelle Twin
Towers e per via della ventata pattriottarda che sta agitando i mass
media. Inaccettabili invece il quasi silenzio e le poche proteste che in
Europa stanno accompagnando, sotto il rullo compressore Usa, il
sistematico abbattimento di molte delle libert� e dei diritti dei
cittadini fino a ieri difesi dalle legislazioni e dalle costituzioni di
tutti i paesi. L'anello pi� debole � costituito proprio dall'Unione
Europea che, a meno di un anno dalla firma a Nizza della Carta dei Diritti
Fondamentali, sta approvando a tamburo battente direttive che annullano
gran parte di quei diritti e che arrivano al punto di suggerire condanne
di quattro anni "per occupazione di luoghi pubblici risultanti in
danno agli stessi".
Solo
due eurodeputati, Giuseppe Di Lello e il sottoscritto, hanno chiesto
chiarimenti al Consiglio e alla Commissione sulla natura giuridica e sugli
scopi della trattativa in corso tra Usa e Ue volta, secondo l'Ambasciatore
Schnabel, a modificare o limitare l'opposizione alla condanna a morte
tramite una sua "delega", per estradizione dei presunti
terroristi, alla superpotenza planetaria.(www.luciomanisco.com)
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