- 27/11/01
La grazia per Safya, punita per amore, salva tutti
noi
Safya Husseini Tungar-Tudu � una ragazza nigeriana
di trent'anni, senza marito. Ha avuto un bambino e dunque, per la legge
fondamentalista islamica che nel suo paese ha valore di legge penale, se
non interviene una vasta protesta internazionale, fra un mese o poco pi�
sar� posta in una buca, seppellita sino al seno e poi lapidata a morte
dalla gente del suo villaggio.
Chiusa nella sua capanna, in questi giorni allatta il
suo bambino, che � diventato la sua condanna a morte, e chiss� quali
ninne nanne gli canta. Lo potr� tenere al seno per qualche settimana (144
giorni dopo la nascita), poi la trascineranno nella fossa e la
massacreranno.
Possiamo fare qualcosa. Per esempio, possiamo
scrivere all'Ambasciata di Nigeria, Via Orazio 18, 00193 Roma, dicendo che
vogliamo che Safya viva, chiediamo che il presidente della Repubblica
nigeriana le conceda la grazia. E possiamo scrivere al ministro degli
esteri, Renato Ruggiero, piazzale della Farnesina 1, 00184 Roma,
chiedendogli un intervento umanitario del Governo italiano.
Ma bisogna che le nostre lettere siano tante e tante
tante e perci� vi prego di diffondere questo appello alle vostre amiche e
ai vostri amici e di scrivere al pi� presto all'ambasciata e al ministro.
Sapete anche voi che se non lo fate stasera stessa o domani mattina,
rischiate di dimenticarvene!
Un'ultima cosa: quello di Safya non � una questione
di donne. Come sempre succede in questi casi, il padre del bambino �
stato assolto per insufficienza di prove. Anche per questo, mi pare, noi
maschi siamo coinvolti nella sorte di Safya. Non possiamo rimanere ai
bordi della sua fossa, contemplando inerti l'ennesimo delitto del
maschilismo.
Ettore Masina
Questa lettera, straordinaria per intensit�, fa
capire quanto � importante amare la vita di ogni donna, e del bambino che
porta in seno, o ha generato.
E' una lettera-manifesto, non solo per salvare Safya,
la madre nigeriana che verr� lapidata, ma anche per rivendicare la dignit�
della vita intera (madre e bambino) sopra la durezza dei cuori, sopra gli
errori, sopra le leggi. Una legge che sopprime la vita non � legge, � �ingiuria�
alla legge: serve a distruggere, non a creare. La vita invece, ovunque
nasca, � una speranza nuova, inserita nel modello della creazione voluta
da Dio. Per questo Ges� ha voluto nascere da una ragazza non sposata,
come Maria: per dare scandalo e mostrare la verit� sulla vita.
Di qui occorre ripartire. Per ripeterlo a noi stessi,
ma anche per dirlo all'Islam. La legge che punisce l'amore non � verit�:
� regressione a un mondo meccanico, luciferiano, scientifico. Ma se
rivendichiamo questo dobbiamo anche dire - a noi stessi prima che
all'Islam - che una scienza capace di usare gli embrioni e fare gli uomini
clonati, pur con tutti io timbri della legge (i brevetti e persino le
quotazioni in Borsa) ha anche tutte le caratteristiche dell'ingiustizia,
dello sfregio, del disprezzo. Nessuno, n� in Occidente, n� in Nigeria,
mette in prigione uno scienziato perch� fa all'uomo la massima ingiuria
di clonarlo. Ma una donna che per amore ha un figlio senza marito in
Nigeria viene lapidata e in Occidente (in Italia come negli Stati Uniti)
viene spesso costretta ad abortire per non esser lapidata
psicologicamente, linciata socialmente. Qual � la differenza?
A ben guardarla, allora, questa lapidazione nigeriana
� lo specchio capovolto della nostra stessa cultura. Si lapida la madre
perch� il bambino resti orfano, mutilato, punito dall'�errore� materno
per tutta la vita. Oppure si sopprime il bambino, attraverso l'aborto,
perch� sia mutilato l'amore che l'ha generato. Perch� resti mutilata una
donna per tutta la vita.
Allora vanno s� scritte le lettere in Nigeria per
impedire il delitto su Safya. Tante. Subito. Cristiane, senza paura. Ma
vanno scritte anche tenendo un occhio al nostro mondo, alle nostre colpe.
L'impegno per salvare Safya diventa allora anche
l'impegno per salvare noi stessi. E il nostro mondo.
LA NAZIONE � 28/11/01
Una lettera per salvare Safya, una mamma che rischia
la lapidazione
Safya Husseini Tungar-Tudu � una giovane donna
nigeriana che rischia la lapidazione, una morte orribile, perch� ha
generato un figlio senza avere un marito. Se la comunit� internazionale
non far� sentire, alta possente e ampia, la sua voce di protesta, in
ottemperanza alla legge fondamentalista islamica vigente nel suo Paese,
Safya tra poco pi� di un mese verr� messa in una boca scavata a terra,
ricoperta fino al seno e poi uccisa a sassate dagli abitanti del suo
villaggio (il padre del bimbo � stato assolto per insufficienza di
prove!).
Chiusa nella sua capanna la giovane nigeriana (ha 30
anni) allatta il bambino che � diventato la sua condanna a morte e gli
canta le ninne nanne. Potr� tenerlo al seno fino a 144 giorni dopo la
nascita, poi verr� massacrata.
Tutti noi possiamo fare qualcosa per Safya: per
esempio, scrivere all'ambasciata nigeriana di Roma (via Orazio, 18, cap
00193) chiedendo che la donna viva e che il presidente nigeriano le
conceda la grazia. Ma non c'� tempo da perdere, i giorni passano e il
giorno dell'esecuzione si avvicina.
Scrivete e fate scrivere parenti e amici, vi coster�
met� di un caff� e vi porter� via meno di 5 minuti. Ottocento lire e 5
minuti che potrebbero salvare una vita umana.
LA NAZIONE
- GROSSETO-LIVORNO
- 29/11/2001
Il ministro Renato Ruggiero si mobilita per salvare
Safya
FOLLONICA � Scriver� al Ministro degli esteri Ruggiero, e da lui
all'ambasciatore della Nigeria, l'intero Consiglio comunale per salvare
l'ennesimo caso umano dalle leggi del fondamentalismo islamico. Un nuovo
caso di diritti calpestati si sta verificando con Safya una ragazza
nigeriana di trenta anni senza marito, ma che ha dato alla luce un
bambino. Per questo �reato� � prevista tra qualche settimana la sua
lapidazione. Di questo caso umano si � fatta portavoce la Commissione
delle pari Opportunit� dell'Amministrazione Comunale che ha ottenuto,
insieme a tantissime altre realt� umanitarie internazionali, di poter
chiedere la grazia per Safya.
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