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USA; TEXAS ACCELERA, ESECUZIONI OLTRE 800

GIUDICI E SENATORE INVECE FRENANO: BOIA E' ANTICOSTITUZIONALE

(di Alessandra Baldini)

NEW YORK,  - Rex Mays, un ex Marine che uccise due bambine a coltellate perche' si erano rifiutate di abbassare il volume della musica, e' entrato nelle statistiche che fanno storia: steso sul lettino dell'iniezione letale di Huntsville, il carcere del Texas dove le esecuzioni sono da tempo una macabra routine, e' diventato l'800/ma persona messa a morte negli Usa da quando nel 1976 la Corte Suprema ha reintrodotto la pena capitale.

Mays e' morto per mano del boia proprio mentre, da un angolo progressista dell'America, un giudice federale dichiarava la pena di morte anticostituzionale.

William Sessions, il magistrato del Vermont, ha puntato i riflettori sulle carenze di un sistema ''non a prova di errore'' in virtu' del quale giurie e giudici rischiano di mandare a morte individui innocenti.

E non e' stato solo il giudice Sessions che ha lanciato un attacco alla pena capitale mentre nel corpo di Mays scorrevano i veleni dell'iniezione letale: a Washington il democratico Patrick Lehay, che presiede la commissione Giustizia del Senato, ha messo in guardia che ''e' solo questione di tempo'' prima che un innocente muoia tra le mani del boia.

Per dimostrare come negli Usa il sostegno alla pena capitale si stia progressivamente erodendo, Lehay ha consegnato al Congresso una petizione di 135 mila firme favorevoli a una moratoria delle esecuzioni come richiesto nella proosta di legge da lui presentata assieme al collega repubblicano Gordon Smith.

Ma a dispetto della lunga lista di firme e dell'azione dei due senatori, e' un fatto che la pena di morte trova ancora negli Usa il sostegno della stragrande maggioranza degli elettori.

Ed ecco cosi' che, in un'America che si avvicina al voto di novembre, il tragico 'traguardo' raggiunto in Texas con l'iniezione letale di Mays e' durato lo spazio di poche ore: in Ohio, nel carcere di Lucasville, e' stato messo a morte oggi Robert Buell, 62 anni, condannato nel 1984 per aver stuprato e strangolato una bimba undicenne.

In Texas altri sette condannati a morte - stasera Calvin King per un omicidio del 1994 - sono nell'agenda del boia di Huntsville: salvo colpi di csena dell'ultim'ora porteranno a 35 il numero delle esecuzioni effettuate in Texas entro la fine dell'anno.

In buona parte la motivazione del superlavoro del boia del Texas e' legata alla politica.

Dopo una brusca frenata nelle esecuzioni nel 2001 (furono 'appena' 17) in coincidenza con il primo anno alla Casa Bianca dell'ex governatore George W. Bush, la ripresa in pieno della macchina della morte di stato e' legata alla campagna per la scelta del nuovo governatore: la linea dura sulla pena capitale e' uno dei requisiti chiave in Texas per essere eletti e il repubblicano Rick Perry, che punta alla riconferma dopo due anni di mandato 'ad interim', non ha alcuna intenzione di passare per debole di fronte agli elettori.

E' in questa cornice che assume particolare importanza la presa di posizione del giudice Sessions, il secondo giurista nello spazio di tre mesi a dichiarare la pena capitale incostituzionale.

''La pena di morte e' sotto assedio'', ha scritto Sessions nel suo verdetto in cui riecheggia il parere del giudice federale Jed Rakoff di New York: questi a sua volta in luglio aveva definito il sisetma delle esecuzioni ''un omicidio sponsorizzato dallo stato di esseri umani innocenti''.

Le opinioni di Rakoff e di Sessions riguardano la pena di morte federale non hanno impatto sulle legislazioni adottate da 38 stati americani dopo che nel 1976 la Corte Suprema diede di nuovo via libera all'azione del boia.

Sono mirate cioe' alle condanne emesse in base al Federal Death Penalty Act, un severo pacchetto anti-crimine varato dal Congresso nel 1994 che prevede l'esecuzione per una sessantina di reati particolarmente gravi.