|
||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||
Consiglio d�europa: no a pena di morte anche in tempo di guerra VILNIUS, 3 MAG - I membri del Consiglio d' Europa hanno reso definitivo il bando totale alla pena di morte, che con una nuova norma e' stata abolita ''in tutte le circostanze'', anche in tempo di guerra. Ministri degli esteri e rappresentanti di 36 dei 44 Paesi membri del Consiglio hanno firmato oggi a Vilnius il nuovo testo normativo sul bando alla pena capitale - conosciuto come Protocollo n. 13 della Convenzione europea sui diritti umani. Stando a un portavoce del ministero degli esteri lituano, nella mattinata il Protocollo e' gia' stato ratificato da Irlanda, Malta e Svizzera. La nuova norma entrera' in vigore tre mesi dopo la ratifica da parte di dieci degli stati firmatari. Fra questi, con l' Italia ci sono i membri dell'Unione Europea, accanto a Paesi dell'Europa centrale e orientale. Non hanno invece ancora firmato Albania, Armenia, Azerbajan, Bulgaria, Croazia, Russia, Slovacchia e Turchia, sebbene cio' non significhi che sottoscriveranno il Protocollo in futuro. ''Speriamo sia un passo decisivo verso l'abolizione universale della pena di morte'' ha commentato il segretario generale del Consiglio Walter Schwimmer.
INVITO A USA E GIAPPONE A CESSARE 'QUESTO CASTIGO BARBARO' VILNIUS, 3 MAG - Il Consiglio d'Europa ha posto una pietra miliare sul cammino per l'abolizione universale della pena di morte, approvando una nuova norma che la bandisce ''in tutte le circostanze'' - guerre comprese - e invitando Stati Uniti e Giappone a cessare ''questo castigo barbaro''. Ministri degli esteri e rappresentanti di 36 dei 44 Paesi membri del Consiglio hanno firmato oggi a Vilnius il nuovo testo normativo sul bando alla pena capitale, omologato come Protocollo n. 13 della Convenzione europea sui diritti umani. Poco dopo la firma, Irlanda, Malta e Svizzera avevano fatto sapere di aver gia' ratificato il protocollo che entrera' in vigore tre mesi dopo la ratifica da parte di almeno dieci stati firmatari. Fra questi - con l'Italia rappresentata dal sottosegretario agli Esteri Roberto Antonione, i Paesi dell'Unione europea e la maggior parte di quelli dell'Europa centrale e orientale. Non hanno invece ancora firmato Albania, Armenia, Azerbajan, Bulgaria, Croazia, Russia, Slovacchia e Turchia. L'atto siglato oggi nella capitale lituana, ha dichiarato il segretario generale del Consiglio Walter Schwimmer, e' di fondamentale importanza per la societa' civile, poiche' mostra un ''impegno molto serio'' contro la pena capitale, ''esistendo tuttoggi il rischio, in certi paesi d'Europa che qualcuno si lasci sedurre dagli argomenti a favore''. ''Davanti alle forze della regressione, dell'oscurantismo e della chiusura che si manifestano troppo sovente nel mondo - ha affermato l'ambasciatore francese presso il Consiglio Gilles Chouraqui - questa firma si iscrive nella continuita' della politica del nostro paese''. Evidente qui l'accenno al successo al primo turno delle presidenziali francesi del leader dell'estrema destra Jean Marie Le Pen, deciso fautore della pena di morte. ''Speriamo sia un passo decisivo verso l'abolizione universale'' delle esecuzioni capitali, ha aggiunto Schwimmer, definendo la firma odierna l'atto centrale per l'eliminazione della messa a morte in un continente di 800 milioni di persone. La firma del Protocollo ''e' anche un messaggio politico forte ai nostri amici extraeuropei'', ha detto ancora il segretario generale, chiarendo di riferirsi in particolare a Paesi come Stati Uniti e Giappone, che dovrebbero seguire l' esempio dell'Europa, ''pioniera dell'abolizione di questo castigo barbaro in tutte le circostanze''. ROMA, 3 MAG - CONSIGLIO D' EUROPA - Su delega del presidente del Consiglio e ministro degli Esteri ad interim, Silvio Berlusconi, il sottosegretario agli Esteri Roberto Antonione ha firmato oggi a Vilnius - all' apertura della sessione del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa - il protocollo addizionale della Convenzione europea dei diritti dell'uomo e delle liberta' fondamentali, che abolisce la PENA DI MORTE in tutte le circostanze. La firma del protocollo, alla quale hanno partecipato 36 dei 44 Paesi membri del Consiglio d'Europa, sanziona - si sottolinea alla Farnesina - l'iniziativa avviata a Strasburgo nel 2000 nel corso della Presidenza italiana del Consiglio d'Europa per creare in Europa un'area esente dalla pena di morte. Intervenendo nel dibattito della sessione ministeriale, dedicato principalmente alla lotta internazionale contro il terrorismo, Antonione ha ricordato che la reazione al fenomeno deve essere civile e composta, sottolineando l'esigenza che il terrorismo sia oggetto di un' azione di contrasto concordata. Alla riunione del Comitato dei Ministri ha partecipato per la prima volta la Bosnia-Erzegovina, per la cui adesione al Consiglio d' Europa il Governo italiano si e' attivamente impegnato. 03/05/2002 PENA MORTE: DA UE BANDO TOTALE, ANCHE IN GUERRA; INVITO A USA E GIAPPONE A CESSARE 'QUESTO CASTIGO BARBARO' VILNIUS - Il Consiglio d'Europa ha posto una pietra miliare sul cammino per l'abolizione universale della PENA DI MORTE, approvando una nuova norma che la bandisce 'in tutte le circostanze', guerre comprese e invitando Stati Uniti e Giappone a cessare 'questo castigo barbaro'. Ministri degli esteri e rappresentanti DI 36 dei 44 Paesi membri del Consiglio hanno firmato il nuovo testo normativo sul bando alla PENA capitale, Protocollo n. 13 della Convenzione Ue sui diritti umani.
European States Rule Out Death Penalty in Wartime May 3, 2002 By Bryan Bradley VILNIUS, Lithuania - European states tightened a ban on capital punishment Friday, agreeing to rule out its use in times of war, the Council of Europe said. Meeting in the Lithuanian capital, foreign ministers and representatives of the 44-member human rights body signed the document pledging the total abolition of the death penalty. They also reiterated their commitment to the fight against international terror, but said human rights must be respected in the process. "The Council of Europe was already proud to have banished the death penalty in peacetime on a continent where more than 800 million people live," said Walter Schwimmer, secretary-general of the council, which works to promote democracy and human rights. Protocol No. 13 to the European Convention on Human Rights, signed in Vilnius, abolishes capital punishment even in cases of war, imminent threat of war or exceptional circumstances. "Protocol No. 13 opens the way to abolishing this barbaric punishment in all circumstances. We hope that this will be a decisive step toward a universal abolition of the death penalty and we shall spare no effort in achieving this," Schwimmer said. The protocol will enter into force three months after 10 member states have ratified it. Ireland, Malta and Switzerland signed and also ratified the document. States must take efficient measures to fight against terror, the committee of ministers said in its final communique, calling among other things for updating of the 1977 European Convention on the Suppression of Terrorism. However, "...respect for human rights is not an obstacle to the fight against terrorism," the document said. It said measures against terror must be "reasonable and proportionate."
CREDIBLE REPORT UN High Commissioner for Human Rights Mary Robinson, who addressed the meeting, called for Israel to investigate alleged violations of international humanitarian law in Jenin refugee camp. She called "credible" a report by Human Rights Watch that it had found no evidence to back charges that hundreds of Palestinians were massacred at the camp, but that Israel's army may have committed war crimes there. She expressed support for work by the Council of Europe to develop guidelines on human rights in the fight against terror. Currently 42 countries have signed a 1983 original human rights protocol banning the death penalty, except in times of war or imminent threat of war, and 39 of those have ratified it. Russia and Turkey are the only Council of Europe states not to have signed the original protocol. Participants said their statement on regional cooperation -- dubbed the Vilnius Declaration -- aimed to protect stability on the European continent as countries develop at different paces and as structures such as European Union (news - web sites) and NATO (news - web sites) enlarge. That meant, for example, dealing with Russia's objection to a visa requirement for transit to its Kaliningrad enclave once the EU is enlarged to include Poland and Lithuania, and making sure that the current autocratic regime in Belarus was not isolated from democratic influences. Council of Europe states sign up to total death-penalty ban May 3, 2002 VILNIUS, Lithuania - Delegates from 36 Council of Europe countries on Friday committed themselves to abolishing the death penalty in all circumstances, including during times of war. Capital punishment already has been struck from the books in the vast majority of the 44 nations belonging to Europe's top human right's body, though some have allowed for it in extreme cases. A protocol signed Friday established a total ban in the participating countries. Russia, Turkey, Bulgaria, Croatia, Slovakia, Albania, Armenia and Azerbaijan � declined to sign. "This will be a decisive step toward a universal abolition of the death penalty," Walter Schwimmer, secretary general of the organization, said after a signing ceremony. Russia and Turkey are the only Council of Europe states that haven't signed the original code that banned the death penalty in all cases � except during war, during the imminent threat of war and in other extreme instances. But the two countries have refrained from carrying out executions in recent years. The last execution carried out in a Council of Europe member state was in 1997 in Ukraine. Discussion about the death penalty topped the agenda at a two-day gathering of the Council of Europe in the Lithuanian capital, Vilnius. The conclusion of the meeting on Friday marked the end of this former Soviet Baltic republic's six-month presidency of the Committee of Ministers � the Council of Europe's main decision-making body. The presidency now moves to Luxembourg. The Council of Europe was founded in 1949 to promote democracy, human rights and the rule of law on the continent. |