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GENNAIO 2002
Safiya
e le altre, donne sotto tiro
La
nigeriana simbolo delle vittime dell'integralismo
Il
rischio della lapidazione
Accusata
di adulterio potrebbe essere condannata a morte Processo rinviato
Grande
mobilitazione internazionale per un caso tragicamente comune nell'Islam
ANAIS
GINORI
Forse
si salver�. Per Safiya c'� di nuovo una speranza adesso che il giudice ha
sospeso fino al 18 marzo la condanna a morte per lapidazione. Safiya
Husseini, una donna nigeriana di 35 anni, � accusata di adulterio e
secondo la sharia, la legge islamica introdotta dal 2000 nello stato di
Sokoto (nordovest della Nigeria), dovr� morire in piazza sotto i colpi di
pietre. Ieri, Safiya si � presentata alla corte d'appello con Adama, la
bimba di undici mesi, concepita dopo il divorzio. Secondo la legge
islamica, anche una donna divorziata commette adulterio se ha relazioni
sessuali senza essersi risposata. La gravidanza � l'unica prova richiesta.
Ma ieri l'avvocato dell'accusata ha ritrattato la prima deposizione: la
bimba sarebbe stata concepita con l'ex marito di Safiya e non durante una
violenza sessuale com'aveva testimoniato la donna ad ottobre.
�Quella
dichiarazione � stata estorta� ha detto l'avvocato. Trucchi giuridici e
pressioni internazionali sono ormai l'unico modo per tentare di evitare la
lapidazione della donna. Madre di cinque bambini, Safiya si � presentata
in aula con al collo la piccola Adama. Per tutta la durata dell'udienza �
rimasta in silenzio, allattando, di fronte a un'aula gremita di attivisti
per i diritti umani. Il giudice della corte d'appello, sentita la nuova
versione della difesa, ha deciso di aggiornare il processo fra due mesi.
�Siamo fiduciosi, ci sembra che il governo nigeriano stia lavorando per
una sospensione della condanna� commenta Mario Marazziti, portavoce della
comunit� di Sant'Egidio che ha rintracciato il caso della donna nigeriana
condannata su un'agenzia di stampa africana e ha organizzato la
mobilitazione internazionale. L'ambasciata nigeriana a Roma � stata
sommersa di appelli alla clemenza, la notte di mercoled� centinaia di
persone hanno inscenato una fiaccolata. Si sono mossi Stefania
Prestigiacomo, ministro delle Pari Opportunit� e Piero Fassino, segretario
dei Ds. I deputati europei hanno scritto al presidente nigeriano, Olusegun
Obasanjo, di fede cristiana, per chiedere la clemenza di Safiya.
Forse
Safiya, adesso, si salver�. �Ma non possiamo fare finta che si tratti di
un caso isolato� aggiunge Nadia Cervoni, dell'associazione Donne in nero.
�La lapidazione per adulterio � un pericolo quotidiano per molte donne
che vivono nell'Islam�. La pena � prevista anche in Afghanistan, Arabia
Saudita, Yemen, Iran, Sudan, Pakistan, Emirati Arabi, Somalia. Di solito la
condannata viene legata e sepolta in una fossa fino al collo e colpita da
pietre che, secondo la sharia, non devono essere n� troppo grandi da
causare la morte immediata n� troppo piccole da non avere alcun effetto.
Nella
Nigeria anche Hafsatu Abubakar, una ragazza di 17 anni, madre da due
settimane senza essere sposata, rischia la lapidazione. Il tribunale
islamico di Kano decider� il 21 gennaio se approvare la condanna a morte.
In Sudan, Abok Alfa Akok � stata gi� stata condannata e aspetta un
inesorabile conto alla rovescia. La donna, che sostiene di essere stata
stuprata, non � musulmana, appartiene all'etnia Dinka di religione
animista. �Eppure siamo pessimisti, la sua esecuzione � imminente� dice
Karen Hooper di Amnesty International. Sei mesi fa, a luglio, Maryam Ayoubi,
31 anni, � stata lapidata in piazza, a Teheran, per adulterio e omicidio
del marito.
La
lapidazione non � prevista dal Corano ma dalla Sunna, la raccolta di fatti
e detti attribuiti al profeta Maometto. L'adulterio deve essere comunque
dimostrato da quattro testimoni oculari e la pena non pu� essere inflitta
se c'� stata violenza carnale. �Non prendiamo posizione sull'introduzione
della legge islamica ma denunciamo tutte le punizioni crudeli, disumane e
degradanti� spiegano ad Amnesty International. �E'
chiaro che la battaglia non deve fermarsi a Safiya commenta la Comunit� di
Sant'Egidio . Noi chiediamo una sospensione di tutte le condanne a morte,
una moratoria internazionale per cui sono gi� state raccolte quattro
milioni di firme�.
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