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09/07/2002 Una vita nel braccio della morte Elmore, 20 anni in cella e forse innocente. L�America s�interroga sulla giustizia DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON - Si rafforza in America il movimento contro la pena di morte, e il New York Times sceglie di ricostruire uno dei casi pi� controversi: quello di Edward Lee Elmore, un nero di 43 anni, da 20 in attesa dell�esecuzione, sebbene considerato dai pi� innocente. Un clamoroso giallo. Stando ai sondaggi, il movimento abolizionista � ancora minoritario, ma l'inversione di tendenza nell�opinione pubblica � chiara. Una Corte suprema conservatrice ne ha preso atto vietando, sebbene di stretta misura, 5 voti a 4, l'esecuzione degli incapaci d'intendere e di volere. E un giudice federale di New York � andato oltre, dichiarando incostituzionali le condanne a morte per i crimini federali. La lotta per la salvezza di Edward Elmore, un uomo dal basso quoziente d'intelligenza, arrivato solo alla quinta elementare, si svolge su uno sfondo inquietante. Negli ultimi 3 anni, in 14 degli Stati in cui vige la sentenza capitale, furono annullate ben 24 esecuzioni, o perch� i condannati risultarono innocenti, o perch� un nuovo processo ne commut� la pena in ergastolo. Di fronte a tale realt�, due Stati imposero una moratoria. Una goccia per i detenuti nel braccio della morte, pi� di 3.500. In media, riferiscono gli abolizionisti, gli innocenti sono rimasti in carcere dieci anni e mezzo. Il condannato da pi� tempo in prigionia, 28 anni, � Gary Alvord, in Florida. Elmore era appena ventitreenne quando fu incriminato dell�assassinio di una ricca vedova di Greenwood nella Carolina del Sud, la settuagenaria Dorothy Edwards. Il ragazzo nero aveva svolto dei lavoretti nella casa della donna e appariva fidato. Ma al processo non trov� scampo. Fu accusato da un vicino; la polizia afferm� di avere trovato dei suoi peli nel letto della vittima; un suo compagno di cella sostenne che aveva confessato il delitto; e il medico legale colloc� l'omicidio in un'ora e un giorno per cui Elmore non possedeva alibi. Da allora, gli avvocati difensori, i gruppi dei diritti umani e i loro investigatori hanno smantellato tutto: il Dna, dichiarano, dimostra che i peli non erano suoi; il compagno di cella ha ritrattato; e l'ora e il giorno del crimine sono cambiati, quando fu compiuto il ragazzo era con i suoi. Ma la procura della Carolina del Sud non gli concede la revisione del processo. Nella ricostruzione del New York Times , il vicino di Dorothy Edwards ebbe un ruolo chiave nelle indagini. L'uomo, James Holloway, che allora aveva 66 anni, buss� alla porta della vedova a mezzogiorno del 18 gennaio dell'82. Non ricevendo risposta, pass� dal retro, trov� la porta aperta ed entr�. Vide delle macchie di sangue sul pavimento della cucina, e si avvi� verso la camera da letto, dove ne scopr� altre. Allarmato, e ansioso di avere un testimone, and� da un'altra vicina, Mildred Clark, e rientr� con lei nella casa. Temendo il peggio, indoss� un paio di guanti per non cancellare eventuali impronte digitali, e cominci� a frugare nella camera da letto: nell'armadio c'era il cadavere della Edwards. Chiam� la polizia che trov� tutto intatto, non il minimo segno di effrazione. L'assassino, ne dedussero gli investigatori, era qualcuno noto alla donna. Holloway, che nel frattempo � deceduto, come lo � la Clark, sugger� alla polizia di controllare gli assegni emessi dalla donna: uno, di 43 dollari era intestato a Edward Lee Elmore. Gli investigatori verificarono anche le impronte sulla porta posteriore della casa: corrispondevano a quelle del ragazzo nero. Da quel momento, il destino di Elmore fu segnato. Nessuno indag� su Holloway, tutti si concentrarono sulle prove a carico del giovane. E a giudizio degli avvocati difensori, non reperendone altre, le fabbricarono. I legali citano la recente testimonianza della dottoressa Sandra Conradi a cui venne affidato il primo esame sui peli nel letto: �Non � affatto certo che fossero di un nero - ha detto il medico -. Lo sostenne uno degli investigatori, il dottor Earl Wells, che poi li fece sparire�. I peli vennero ritrovati nel '98, e il Dna dimostr� che non appartenevano a Elmore. Un anno e mezzo fa, l'avvocatessa Diana Holt chiese che la salma di Holloway venisse riesumata per stabilire se i peli fossero suoi, ma la richiesta fu respinta. �Non mi arrender�, ha dichiarato la Holt. L'avvocatessa ha ricordato che i ricorsi di Elmore sono stati respinti due volte in appello, ma adesso conta sul cambiamento di clima in America. Ennio Caretto |