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NO alla Pena di Morte
Campagna Internazionale
Comunità di Sant'Egidio

 

domenica , 15 settembre 2002

 POLITICA ESTERA

Europa e America divise sull' estradizione dei terroristi che rischiano la pena di morte

 Martirano Dino

DAL NOSTRO INVIATO COPENAGHEN - �L' informazione � la migliore amica della prevenzione e la prevenzione � la migliore amica della libert�. Il ministro della Giustizia dagli Stati Uniti ricorre a uno slogan a effetto per chiedere ai 15 Paesi dell' Un ione europea una spinta ancora pi� forte nel campo della collaborazione giudiziaria e investigativa contro il terrorismo internazionale. Ma John Ashcroft deve anche rassicurare gli europei che temono uno strappo forte (tutela della privacy e dei diri tti umani) imposto dagli Usa per alzare il livello di sicurezza del mondo occidentale: �Nessun patto segreto, gli accordi saranno pubblici e il loro unico obiettivo � quello di difendere la libert�.

E agli svedesi, che lamentano le condizioni di det enzione a Guantanamo di un loro concittadino sospettato di appartenere alla rete di Al Qaeda, il �General Attorney� ricorda che nella base di Cuba i �diritti sono rispettati come stabiliscono le convenzioni internazionali, ma quando c' � una guerra i cittadini sleali vengono trattenuti quantomeno per tutta la durata del conflitto�.

E' una trattativa lunga quella che gli Usa e la Ue stanno tessendo, anche in questo vertice informale di Copenaghen allargato agli Stati Uniti, per individuare un �pu nto di svolta� nella collaborazione giudiziaria (accordo di assistenza estradizione) e investigativa (scambio delle informazioni). Gli ostacoli sono molti e basta leggere le dichiarazioni del ministro della Giustizia svedese per avere il polso della situazione: �Non sappiamo di cosa sia accusato e questo � in violazione della Convenzione di Ginevra�, ha detto Thomas Bodstroem riferendosi a Mehdi Muhammed Ghezali (un algerino naturalizzato in Svezia) che da mesi � rinchiuso in una cella di di Gua ntanamo.

Ma lo scoglio maggiore riguarda l' accordo per l' estradizione dall' Europa dei presunti terroristi che negli Usa rischiano la pena di morte se ritenuti colpevoli. E nonostante le dichiarazioni di ottimismo (�Abbiamo intrapreso un percorso c he presto ci consentir� di fare reali progressi�) � lo stesso Ashcroft ad ammettere che esistono difficolt�: �Il problema non � semplice n� io posso prevedere quando sar� risolto perch� le questioni complesse richiedono pazienza, perseveranza e sforz i continui�. Questo il ministro americano lo ha detto dopo che i rappresentanti di quattro Paesi (Germania, Austria, Portogallo e Grecia) gli avevano illustrato i meccanismi costituzionali interni che impediscono l' estradizione di un cittadino europ eo in uno Stato dove vige la pena capitale. Il discorso vale anche per l' Italia che, per esempio, si rifiut� di consegnare Pietro Venezia agli Usa e Abdullah Ocalan alla Turchia.

Ma il Guardasigilli Roberto Castelli ha osservato che, forse, �non era il caso di sollevare questo problema� al vertice di Copenaghen anche perch� l' accordo comunque si far� e �porter� un valore aggiunto rispetto alle intese bilaterali gi� esistenti con gli Usa�. Mentre il sottosegretario all' Interno Alfredo Mantovan o ha ricordato che sul problema sollevato dall' Austria e da altri partner finora �nessuno ha mostrato di essere disposto a cedere�, aggiungendo che �il problema esiste e quindi bisogna affrontarlo�.

E non sono solo casi teorici quelli che si sono di scussi a Copenaghen. In un incontro bilaterale con la delegazione tedesca, Ashcroft ha affrontato il caso dello yemenita Ramzi Binalshib, arrestato a Karachi e ricercato dagli americani perch� ritenuto uno dei terroristi che, facendo base anche in Ge rmania, avrebbe pianificato gli attentati dell' 11 settembre. Otto Schily, ministro dell' Interno tedesco, ha annunciato che la Germania chieder� l' estradizione al Pakistan: �La decisione � logica, visto che le autorit� tedesche avevano spiccato un mandato di cattura, ma, ora, non c' � motivo di una disputa� con gli Stati Uniti. Aschroft non ha voluto commentare e si � limitato a dire che �questo caso dimostra quanto sia importante la collaborazione�.

Aschroft domani incontrer� a Bruxelles il c ommissario europeo per la Giustizia, Antonio Vitorino, che poi � il �mediatore tecnico� in questa difficile trattativa destinata ad andare ben oltre la fine dell' anno. Dino Martirano


SEPTEMBER 14, 2002:

EUROPE/USA: Death penalty extraditions top terror agenda--Ashcroft: Further talks in Europe on Monday and Tuesday

 

European and U.S. teams are trying to reach a deal on extraditing terror suspects who may face the death penalty if convicted in a U.S. court.

EU home and justice ministers and U.S. Attorney General John Ashcroft thrashed out a number of key issues at their Saturday lunch meeting in Denmark including cooperation on sharing information and details of ongoing operations.

But it was the extradition of terror suspects -- from the EU to the U.S. -- that proved difficult as the EU Convention on Human Rights bans extraditions where a suspect could be executed if convicted.

There has been similar legal wrangles between the EU and U.S. in the cases of criminals arrested in the EU who are wanted in the U.S. for executionable offences.

In previous individual cases, including murder suspects, extradition has been granted with a guarantee that the U.S. legal system will not seek the death penalty if the suspect is convicted -- but no hard and fast rules have been laid down.

Danish Justice Minister Lene Espersen, whose country holds the rotating EU presidency, said: "It is apparent that the EU is based on the Convention on Human Rights but I feel we will be able to reach an agreement of mutual benefit."

Ashcroft said any final deal would be made public to EU citizens.

He called the meeting "candid and constructive" and said both sides agreed there was much to do before any agreement on extraditions would be reached.

Before the meeting Espersen had told reporters that "no EU country will extradite suspects to the United States" if they risk capital punishment.

The 15-member EU also is reluctant to provide information on suspects if it could lead to capital punishment.

Last month, Germany said it would not provide the United States with information on accused September 11 conspirator Zacarias Moussaoui without a guarantee that the information would not be used to secure a death penalty.

Since September 11 there has been increased trans-Atlantic cooperation between EU members states and U.S. law enforcement agencies and intelligence agencies.

On Saturday further agreement was reached on how to swiftly and effectively exchange information between the respective forces. Ascroft said: "The key to success in the war on terror is information sharing.

"If we cooperate to integrate our information, we combat the fragmentation that (terrorists) impose when they separate their operations.

"It's with that in mind that this cooperation with the European Union becomes a model for the need to cooperate around the globe in sharing information."

While in Copenhagen, Ashcroft is holding private meetings with representatives of Germany, France and Spain. All 3 countries have played significant roles in the post 9/11 investigation.

Ashcroft will meet Belgian officials in Brussels on Monday. Aides say he is also expected to travel to Luxembourg for meetings with national and EU law enforcement officials, before returning to the United States.

***

Should EU nations extradite terror suspects who could face the death penalty to the U.S.?

Yes No