NO alla Pena di Morte
Campagna Internazionale 

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SALVIAMO SAFIYA, IL MONDO CI GUARDA
Il presidente della Figc Franco Carraro: "Il mondo del calcio si impegna per Safiya, ma chiedo aiuto ai media affinch� questa vicenda 'buchi' lo schermo per arrivare fino in Nigeria"

Roma, 21-02-2002. C'era tutto il mondo che ha a cuore il futuro di Safiya alla conferenza stampa che ha illustrato l'iniziativa promossa da Romaone.it "Safiya Viva".
Il progetto, realizzato con la collaborazione della Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc), della Lega Calcio, dell'Associazione Italiana Arbitri (Aia) e dell'Asssociazione Italiana Calciatori (Aic), porter� tutte le squadre di serie A e B anticipi e posticipi compresi, guidate dalla terna arbitrale e dal quarto uomo, ad indossare una maglietta con la scritta "Chi scaglia la prima pietra?", che campeggia sopra il volto della ragazza nigeriana involontaria protagonista di questa vicenda che, per un'interpretazione della Sharia, la vede condannata alla lapidazione per adulterio, avendo avuto un figlio in seguito ad uno stupro.
L'introduzione del direttore di Romaone.it Fulvio Damiani ha spiegato come l'idea di 'Safiya Viva" sia nata dopo Roma-Juventus, nel momento in cui si � realizzato che gli stessi 6 miliardi di occhi che avevano visto quella partita, fossero strumenti potenziali per arrivare alla coscienza delle persone che ancora non conoscessero il dramma di Safiya.
L'INTERVENTO DI CARRARO

Il presidente della Figc Franco Carraro ha sottolineato l'importanza dell'iniziativa anche perch�, ha aggiunto "in Nigeria il calcio proporzionalmente � pi� importante che in Italia. Basta ricordare che la nazionale nigeriana nel 1996 � stata campione olimpica, ma gi� nel 1994 aveva fatto soffrire ai mondiali americani gli azzurri di Sacchi".L'auspicio del numero uno di via Allegri � quello di poter fare breccia nell'interesse dell'opinione pubblica, perche "quella di Safiya � una vicenda che, se non fosse cos� drammatica sarebbe paradossale , ha continuato Carraio. Abbiamo bisogno di tutti i mezzi di informazione per ottenere lo scopo, ovvero 'bucare' il video per arrivare fino in Nigeria". La conclusione � accorata, perch�, ha tenuto a sottolineare che "quella che stiamo giocando metaforicamente rappresenta una partita. O si evita la condanna o perdiamo una vita".


IL MATTINO 

24/02/02

PARTITE DELLA SOLIDARIET�

 Un calcio alla barbarie e all�ingiustizia: scende in campo anche lo sport

PAOLA DI PACE 

� passata un po� di acqua sotto i ponti da quando la Lega Calcio viet� al Foggia di scendere in campo nel �93 con la scritta �Pace in Bosnia�. Il calcio, nel bene e nel male, � parte di questo mondo, e lo sa: non pu� far finta di nulla, alzare le spallucce e dire �io non c�entro�. Con la sua grande capacit� di raggiungere i pi� remoti angoli della Terra � diventato uno dei mezzi pi� importanti per comunicare uno slogan, un messaggio di solidariet�, per trasmettere la forza di lottare contro ingiustizie e barbarie. � appunto quello che hanno fatto ieri nell�anticipo Roma-Perugia e che faranno oggi i giocatori delle squadre di A e B. In campo, sulle loro magliette, c�� scritto il nome di Safiya. Un nome che � diventato il simbolo di tutte le donne del mondo che lottano contro le tante, feroci violenze e aberrazioni di una violata condizione femminile che fa arrossire di vergogna il mondo intero. Safiya, la donna la cui sorte si sta decidendo in questi giorni in Nigeria, un Paese lacerato da continui regimi militari e colpi di stato e dove adesso una giovane democrazia stenta a cambiare il concetto di �giustizia� sinonimo di torture ed esecuzioni sommarie. Safiya, la cui unica colpa � stata quella di aver avuto rapporti sessuali fuori dal matrimonio e di aver dato alla luce una bimba senza �paternit� conosciuta, rappresenta oggi il bivio, la linea di transizione tra la barbarie del passato e la giustizia globale del Terzo Millennio.

Quale occasione migliore - dopo le tante manifestazione, fiaccolate, girotondi organizzati in tutte le citt� d�Europa e d�Italia per salvare la vita di Safiya - si sarebbe potuta presentare se non vedere i nostri giocatori scendere in campo nel segno della civilt�. Un sabato e una domenica che verranno ricordate nella storia del calcio: mai un�iniziativa di solidariet� come questa � stata di tale impatto politico e di dimesioni internazionali cos� ampie.

E non ci si fermer� oggi alla sola maglia bianca con l�immagine di Safiya, il taglio degli occhi a mezza altezza, e sotto la scritta: �Chi scaglia la prima pietra?�. Tutti per mano attorno al cerchio di centrocampo, arbitri e guardalinee compresi, mentre gli altoparlanti degli stadi diffonderanno un messaggio per �Safiya viva�, si dar� vita a una grande catena umana, un girotondo per chiedere alla Nigeria di annullare la sentenza di lapidazione della donna. �In Nigeria il calcio � molto famoso, � nostro dovere fare qualcosa: questa lapidazione va evitata - spiega il presidente della Figc, Franco Carraro - L�opinione pubblica non pu� accettare una condanna che se non fosse cos� drammatica sarebbe beffarda, paradossale: una donna punita, e in che modo, per essere stata violentata. Il calcio non pu� non muoversi, far finta di nulla�.


IL PROCESSO - � �colpevole� di aver subito violenza sessuale In questi giorni si decide la sua sorte Questa � l�intervista a Safiya che la redazione di RadioRai �Zapping�, condotta da Aldo Forbice, ha realizzato nei giorni scorsi in Nigeria.

 

Il viaggio in automobile � verso il settentrione musulmano e tradizionalista, oltre 800 chilometri su strade dissestate, con l�aria pesante a causa dell�alto tasso di umidit�, i numerosi posti di blocco della polizia. E poi, dopo aver attraversato una sconfinata savana e viaggiato per ore ed ore, ecco il villaggio di Tungar Tutu, nello Stato di Socoo, quasi al confine con il Niger. Capanne di fango con il tetto di paglia, senza finestre e senza luce, una piccola folla che si accalca sorpresa alla vista dello straniero mentre bambini vestiti di stracci sorridono soddisfatti nel vedere interrotta la banalit� del quotidiano. Poco dopo, l�incontro con Safiya. � vestita con il luriuba, il lungo colorato abito tradizionale nigeriano che ricopre i capelli. Stretta al petto tiene la figlioletta Sadana che reclama il latte materno. Durante la conversazione il suo viso si illumina e si distende in un sorriso che mette in evidenza l�unico dente che le � rimasto.

Numerosi Paesi nel mondo hanno dimostrato molta solidariet� per il suo caso.

�So qualcosa. Ma guardi dove vivo, non c�� nulla. Comunque ringrazio tutti, uomini e donne che mi hanno sostenuto in questa prova. Sono molto riconoscente a chi ha portato una parola di conforto. Ne ho proprio bisogno�.

Anche all�Europa e all�Italia?

�L�Europa non so dove sia e nemmeno l�Italia so dov��. Mi hanno detto che persone di questi Paesi mi hanno aiutata e nel ringraziarli auguro a tutti prosperit� perch� forse grazie anche a loro avr� salva la vita�.

Safiya, in attesa di giudizio come si sente?

�Spero con tutta me stessa che venga fatta giustizia per me e per tutte le donne del mio Paese, e so che si sono interessate al mio caso molte organizzazioni umanitarie. � commovente�.

Dopo il caso Safiya, cambier� la posizione delle donne in Africa?

�Devo riconoscere che qualcosa � cambiato. Ho dovuto subire boicottaggi e angherie ma spero che tutto questo non sia accaduto invano. Sono state soprattutto le donne a darmi la forza per combattere. Non so dove vivono, ma per noi che viviamo in Africa spero che la situazione cambi in meglio e io ringrazio tutte le donne del mondo�.

Come musulmana crede nel concetto di sharia?

�La sharia, specie in questa zona del nord, � qualcosa che non si pu� cancellare d�un tratto e io potrei crederci se questa legge fosse basata su reali fondamenti di giustizia, perch� cos� come viene applicata non corrisponde a quando dice il Corano, mi hanno detto perfino che non prevede la lapidazione. Esistono delle cose sulla Terra che sono pi� forti della morte e una di queste � l�eterna ricerca della giustizia. Un popolo non pu� vivere senza di essa e prima o poi morir� per far s� che i suoi figli l�abbiano di nuovo. � questo che raccontano le fiabe�