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�Lapidate l�adultera�. Condanna in Pakistan. 21/04702 ISLAMABAD � Una donna, Zafran Bibi, � stata condannata alla lapidazione in Pakistan. Dopo la vicenda di Safiya, la cui condanna � stata sospesa, e quella di Amina, in Nigeria, le organizzazioni per i diritti umani lanciano adesso l�allarme sul Pakistan del generale Musharraf. La vicenda di Zafran Bibi inizia due anni fa quando la donna denuncia alla polizia di essere stata violentata dal cognato. (...) Al processo che si � svolto a Kohat, in una provincia del Pakistan occidentale, la donna, sulla base della sua stessa confessione, � stata ritenuta colpevole di adulterio e, in base alla legge islamica, condannata a morte per lapidazione. Il cognato, recita la sentenza, � stato invece �onorevolmente assolto�. Le organizzazioni per i diritti umani pachistane hanno chiesto alla Corte Suprema di intervenire per sospendere la condanna e rinviarne l�esecuzione. Un funzionario della commissione pachistana per i diritti umani (HRCP) sta raccogliendo informazioni sul caso di Zafran Bibi. Nella storia legale del Pakistan non si sono mai verificati episodi di questo tipo, ad eccezion fatta per alcune aree tribali dove si applica la legge islamica. La condanna a morte per lapidazione � tuttora ufficialmente eseguita in Arabia Saudita, negli Emirati Arabi Uniti, in Iran, in Nigeria, in Somalia e in Yemen. In passato, ma si parla di pi� di 10 anni fa, ci sono stati dei casi anche in Pakistan. Mentre era consueta in Afghanistan durante gli anni del regime dei taliban del mullah Omar e di Bin Laden. La maggior parte delle vittime della condanna a morte per lapidazione sono donne. L�accusa contro di loro nella maggior parte dei casi � l�adulterio o la nascita dei figli al di fuori del matrimonio. Quasi sempre per emettere la condanna i giudici non prendono in considerazione la possibilit� che l�adulterio o la gravidanza possa essere in realt� la conseguenza di una violenza sessuale. Ossia, per la legge islamica il particolare � superfluo. Dopo quello di Safiya, il caso pi� recente, che ha sollevato la protesta dell�opinione pubblica internazionale e delle organizzazioni che difendono i diritti umani, viene ancora dalla Nigeria ed � quello di Amina Lawal, la donna di 35 anni condannata dal tribunale islamico di Bakori nello stato nigeriano di Katsina. 19 April, 2002, Stoning sentence for Pakistan woman The case could go all the way to the Supreme Court By Susannah Price BBC correspondent in Islamabad Human rights groups in Pakistan have expressed deep concern about a woman who has been sentenced to death by stoning for adultery. Rights groups say Sharia contravenes womens' rights A district court in the town of Kohat in western Pakistan passed the sentence under Islamic Sharia law after police said the woman had confessed. There have been only a few cases where women have been sentenced to death for adultery and no one has actually been executed. The woman, Zafran Bibi, went to the police two years ago to register a case of rape against her brother-in-law, but police later charged her and the man of having an adulterous affair. Police then said she admitted to having an affair with her brother-in-law, who made her pregnant, and it was on the basis of this reported confession that she was found guilty. 'Inhumanity' The case was heard under Sharia, or Islamic law, in the conservative town of Kohat in the North-West Frontier province. The accused woman has seven days to appeal against her conviction in the federal Sharia court and can then go to the Supreme Court. A spokesman for the Human Rights Commission of Pakistan said they could only hope there would be a limit to such inhumanity. The spokesman added it was very sad to hear the sentence had been passed. The Islamic laws were introduced during the 1980s and are widely seen as working against women's rights. This is not the first time a woman who has brought an accusation of rape has ended up being found guilty of adultery herself. There have been a few cases in the past few decades when women have been sentenced to be stoned to death in this manner but none has been carried out. |