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TURCHIA: PENA MORTE COMMUTATA A 180 CURDI E ISLAMISTI DIYARBAKIR, 23 NOV - Le autorita' turche hanno commutato in carcere a vita la condanna a morte per 180 attivisti curdi e islamici, in linea con la conformazione delle leggi nazionali ai principi dell'Unione Europea. Lo ha reso noto oggi l'agenzia di stampa turca Anadolu, la quale riferisce poi che quattro tribunali dello stato di Diyarbakir, nel sudest del Paese - una regione a maggioranza curda - hanno formalmente avallato l'abolizione della pena capitale in tempi di pace decisa l'estate scorsa dal Parlamento. Abolizione che ricade nell'ambito di una serie di riforme tese ad avvicinare la legislazione turca a quella europea, per spianare il cammino di Ankara verso l'inclusione nell'Ue. Tra gli attivisti per i quali e' stata commutata la pena ci sono il responsabile militare del gruppo separatista curdo Pkk, Semdin Sakik, e il fratello Arif Sakik, catturati nel corso di un'incursione delle forze turche nel nord dell'Iraq nel 1998. Il provvedimento ha interessato anche numerosi attivisti dell'organizzazione fondamentalista islamica Hezbollah, ormai in fase di smantellamento dal 1999. Nel settembre di quell'anno il Pkk aveva ufficialmente rinunciato alla lotta armata, cessando le ostilita' con il governo di Ankara che in 15 anni avevano fatto oltre 36.000 morti nel sudest della Turchia. La condanna a morte inflitta sempre nel 1999 al capo del Pkk Abdullah Ocalan era gia' stata commutata in carcere a vita. |