27/01/02
Italoamericana lotta con la pena di morte
Una donna di origini catanesi rischia il patibolo per un
omicidio commesso dal partner. A giorni, un altro processo: Gina Bonanno
spera nell'ergastolo
NEW YORK � L�omicidio, materialmente, sarebbe stato
commesso dal suo partner. Ma ora, otto anni dopo quell�assassinio, una
giovane italoamericana di Filadelfia sta lottando negli Stati Uniti per
scampare al patibolo. Gina Bonanno, questo il suo nome, ha 35 anni ed � di
origini catanesi. Dopo la condanna alla pena capitale, nel 1993, la Corte
Suprema della Pennsylvania annull� il verdetto nel 1999. Non fece lo
stesso con la colpevolezza. Solo tra qualche giorno avr� inizio un nuovo
processo che decider� se Gina dovr� morire o se sar� condannata
all�ergastolo.
Il quotidiano italoamericano 'America Oggi' racconta la
storia di questa sfortunata giovane madre di sei figli che da quasi dieci
anni vive nel braccio della morte. Nata in Maryland in una famiglia subito
divisa, Gina cresce nei bassifondi sordidi e violenti. Il padre, Anthony
Bonanno, lasci� la madre quando lei era ancora in fasce. E anche il
patrigno, alcolizzato dedito a furti e truffe, abbandon� la famiglia dopo
pochi anni per fuggire in Arizona ricercato dalla polizia.
Gina perse la madre a cinque anni nell'incendio di una casa
durante una vacanza in Virginia. Uscita dalle fiamme con le mani gravemente
ustionate, fu adottata dalla nonna. A 17 anni il primo, brevissimo
matrimonio. Una seconda unione felice fu bruciata quando il suo compagno,
un camionista, rest� ucciso in un incidente stradale. Per Gina fu l'inizio
della fine: inizi� a bere e perse il lavoro. Per mantenere i figli inizi�
a lavorare come ballerina in un night. Qui conobbe Bill Gribble, un
tossicodipendente, e da lui ebbe altri tre figli. Ma la speranza di rifarsi
una vita e una famiglia si arenarono nel 1992 tra le avance di Eleftherios
Elefhterios, il manager greco del bar in cui Gina lavorava.
Bill, il suo convivente, aveva scoperto la sua donna tra le
braccia del greco e, ancora sotto gli effetti dell'alcool e della droga, lo
aveva ucciso e fatto a pezzi. Gina ancora in stato di shock sarebbe stata
costretta ad accompagnarlo in auto nell'ultimo viaggio per disfarsi del
cadavere. I due complici furono poco dopo arrestati. Alla polizia Bill
confess� l'omicidio e disse di aver agito per gelosia. Gina, che si
sentiva in colpa, si addoss� anche lei il delitto per scagionare il
partner. La polizia consider� valide entrambe le confessioni e sia Bill
sia Gina furono accusati di omicidio premeditato a scopo di rapina. I due
imputati optarono per un processo senza giuria. L'avvocato d'ufficio di
Gina la indusse a dichiararsi colpevole.
Nel 1993, arriv� la condanna, annullata
sei anni pi� tardi perch� alla Corte Suprema della Pennsylvania la
decisione iniziale di Gina di rinunciare alla giuria non apparve ''n�
consapevole, n� intelligente, n� volontaria''. Il nuovo processo � ora
alle porte: alla giuria, il compito di imporre una nuova sentenza che potr�
essere solo l'ergastolo o la morte perch� l'annullamento del 1999 riguarda
solo la pena, non il verdetto di colpevolezza.
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