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Io non uccido

 di  Stella Pende

 21/2/2003

 Il caso pi� clamoroso � quello dell'Illinois, dove il governatore George Ryan ha commutato in ergastolo 157 condanne. Ma non � l'unico. Dagli Usa alle Filippine, monta sempre pi� forte l'onda abolizionista, o almeno l'idea di una moratoria. Con alcune vistose eccezioni, come Cina e Congo. 

 Sedici anni con la morte addosso. Sedici anni di terrore e di torture, di luci sparate negli occhi di notte e di giorno. Poi luned� 20 gennaio un urlo nella cella numero 23 del braccio della morte di Cook County, nell'Illinois: �Sono libero!�.

 Rudolph Holton � il numero 103 fra i miracolati americani dalla pena capitale. Storia esemplare. Katrina Graddy bionda e bella, drogata e prostituta, viene scoperta morta in una baracca. Il signor Flemmie Birkins, altro sballato, giura che Holton gli ha confessato l'omicidio. Rudolph � subito arrestato e poi, in pochi giorni, condannato a morte. Ma sottovaluta il suo avvocato. Anzi la sua avvocatessa. La neolaureata e bionda Linda McDermatt per lui � pronta a tutto. Ci mette dieci anni: interroga, spia, si nasconde ma alla fine sbugiarda l'infame che ha mentito per paura di essere incolpato. Rudolph viene scagionato. Nel frattempo si scopre che la polizia sapeva da molto che un cocainomane aveva stuprato Graddy pochi giorni prima di morire. Ma i documenti non sono mai stati esibiti nel primo processo. Avrebbero aiutato un colpevole troppo comodo. �Un killer negro non � solo il colpevole ideale. � quello perfetto� scrive Doroty Ehrlich, direttore di American civil liberties union: solo una tra le 9 mila associazioni americane che oggi non vogliono la pena di morte.

 Il boia � sempre pi� solo. La guerra al terrorismo occupa giustamente il palcoscenico. Ma rischia di annebbiare un'altra guerra importante: quella dei diritti dell'uomo. Proprio oggi quando il dibattito sulla pena capitale si fa sempre pi� caldo. E sempre di pi� nelle carceri del mondo si aprono le porte alla vita. Nel 2002 aboliscono la pena di morte Cipro e il Montenegro e la Gran Bretagna annuncia la sua abolizione per tradimento e pirateria nelle isole Turks e Caicos. Un paese tormentato come la Turchia fa una scelta coraggiosa come approvare il 3 agosto una nuova legge che cancella la pena capitale per terrorismo. Il Guatemala introduce da pochi mesi una moratoria legale di tutte le esecuzioni. Ma la vittoria pi� grande arriva dalle Filippine, dove Gloria Arroyo ferma le condanne e dice: �Stiamo lavorando perch� nelle nostre carceri si guardi solo alla vita e a Dio�.

Vittorie che arrivano come una compensazione, un antidoto a un mondo sferzato dal vento della guerra, intristito dalla miseria e dalle malattie. Ma assetato di pace. �Una moratoria universale dove il regista sia l'Onu. Una sorta di freno e di garantismo in uno scenario dominato dall'emergenza antiterrorismo. Questo vogliamo!�: Sergio D'Elia, presidente di Nessuno tocchi Caino, anima e motore di questa battaglia che, non dimentichiamo, parte dall'Italia e dai radicali, sembra felice. �La moratoria pu� essere il filo che unisce abolizionisti e sostenitori. Ma � anche il primo passo verso l'abolizione�.

Una passione di vita che deve aver contagiato la decisione clamorosa di George Ryan, governatore dell'Illinois, che tre settimane fa, �lasciando l'America impietrita� (New York Times), ha trasformato 157 sentenze di morte in ergastoli. E salvato quattro innocenti. �Ero governatore, credevo ciecamente nell'America e nella pena capitale. Oggi sono qui davanti a voi con il cuore in mano a dirvi: prendersi una vita in cambio di un'altra non � giustizia. � solo vendetta�. Cos� Ryan ha parlato all'University college of law dell'Illinois spiegando che un lungo studio del Centro della condanna a Chicago rivela ormai certamente che la pena di morte non fa solo preferenze, di razza o di povert� (due terzi dei condannati sono afroamericani), ma anche di geografia.

�Su mille omicidi quest'anno solo il 2 per cento ha portato a sentenze di morte. E tutti in piccole cittadine. Perch� chi uccide a Chicago pu� vivere e chi a Tampa deve consegnare la sua vita a un'iniezione di cianuro?�. Andrea Lyon, giovane avvocatessa, ha dato l'anima per tirar fuori poveri diavoli dal braccio della morte. Da poco ha fondato un Centro innocenti alla De Paul university di Chicago. �Nelle aree rurali la gente ha bisogno di colpevoli e di mostri. Quando glieli dai sono felici di sbranarli. Hanno il Far West nel dna�.

Al suo coraggio e alle sue parole fanno eco i numeri inquietanti del Death penalty center: dal 1973 a oggi almeno 107 innocenti sono stati liberati dalla condanna a morte in 25 stati degli Usa. Ma quanti innocenti verranno ingoiati dalle carceri americane? Nei bracci della morte stanno chiusi 6 mila condannati. Eccoli sui fogli bianchi delle Pendent Us Execution, esecuzioni pendenti. Scorrono i nomi e i giorni dei futuri morti che camminano: 13 febbraio Bobby Joe Fields, Oklahoma, gi� morto; 18 febbraio Gregory Van Alstyne, Texas, forse sta morendo in questo momento; 25 febbraio, Richard Williams, Texas, morir� innocente o colpevole?

Un esempio per tutti? In questi primi due mesi del 2003 sono gi� cinque le condanne cadute, le vite salvate. Naturalmente queste scoperte sono usate dai combattenti contro la pena di morte per dire che la giustizia � criminale. E dai sostenitori dell'iniezione letale per dire che funziona. Ma come si pu� cadere in tanti errori? Storie sempre uguali: polizia corrotta e violenta, testimoni falsi, indagini povere e truccate. Miseria.

Aaron Patterson, uno dei giovani miracolati da Ryan, chiuso nel braccio della morte per 15 anni, ha subito le torture pi� terribili. Ferri incandescenti nella bocca, elettrodi, colliri velenosi, perfino cinture con telecomando per paralizzarlo a distanza. Ma quando, con la bocca piena di sangue, gli hanno fatto firmare la confessione, � riuscito a scrivere qualcosa con la punta di una graffetta sulla scrivania: �Aiutatemi: firmo perch� mi ammazzano, ma sono innocente�. Casi isolati?

 Il Centro delle condanne errate di New York ha appena redatto un documento dove parla di almeno 106 persone condannate a morte per false confessioni. Mentre testimoni infami e venduti nel carcere hanno fatto s� che ben 38 compagni di cella fossero incolpati e uccisi. Contro il terrore e i trucchi del casin� della morte si muovono e lavorano milioni di volontari della vita: avvocati, investigatori, studenti, insegnanti, uomini e donne. Come pure giornalisti. Ha cominciato a New York Barry Scheck, infrangibile legale di O. J. Simpson, che ha fatto della prova di innocenza il centro della sua professione. �In America esistono colpevoli innocenti e innocenti colpevoli. Ma un'innocenza intera si capisce subito. Il trucco? Investigare l'investigatore�. Un adagio assai noto per giganti leggendari del foro come Larry Marshall e Dave Potess che con l'aiuto dell'investigatore Paul Ciolino hanno tirato fuori con forza e cervello condannati a morte �gi� morti�, come Rolando Cruz, come Alex Hernandez. Dietro di loro nugoli di giovani cronisti. Che sposano i casi e le pene dei condannati incerti. Che studiano, cercano e qualche volta si sostituiscono a certi avvocati d'ufficio che dormono durante i processi dei poveracci. �Ho passato una notte intera a �leggere� un mucchietto di polvere raccolta in una macchina ma poi ci ho trovato il capello, la vera prova�: Paul Dertyu del Washington Post racconta che qualche volta � un minuto, uno sguardo o un piccolissimo segno a salvare una vita.

Anno fatale quello passato anche per la North Carolina. Nel 2002 solo cinque persone sono state giustiziate, mentre altre cinque hanno ottenuto commutazioni e otto addirittura nuovi processi. �Per il primo anno i miracolati hanno superato i giustiziati�: Jim Coleman, professore di diritto alla Duke University, spera che la North Carolina finir� per fermare tutte le esecuzioni. Ma perfino il Texas di George W. Bush mostra qualche stanchezza davanti al gioco della morte che lo vede come stato record negli Usa (dei 71 condannati nel 2002, 33 erano texani). Il putiferio acceso da Ryan potrebbe incendiare anche il Texas, se le due proposte di Harold Duffon, deputato democratico, fossero ascoltate.

�Penso a due soluzioni. La prima ferma le condanne fino al 1� settembre. La seconda chiede una moratoria di due anni per dare tempo alla commissione sulla pena di morte di studiare processi, casi e fatali errori�. E poich� il Texas ha condannato anche i giovanissimi e gli handicappati, arriva puntuale l'ultima sentenza della Corte suprema Usa che ha deciso: chiusa la camera della morte per i ritardati mentali. Uno degli ultimi, Antony Porter, era innocente. � arrivato a due ore dall'esecuzione. Ma lui, mentalmente ritardato, aveva anche attacchi di panico. Allora hanno aspettato. In America ti ammazzano solo se capisci. Il terrore te lo vogliono far sentire tutto intero. Se non � cos�, prima ti curano per bene. Poi d'improvviso l'assassino vero confess� in televisione. Ma non tutti sono cos� fortunati.

Passi avanti, passi indietro. Nel Maryland, che aveva gi� firmato una moratoria durata cinque anni, il nuovo governatore repubblicano Robert Ehrlich potrebbe fare di Steven Oken il 17 marzo, alle ore 5.30, il primo condannato a morte dopo cinque anni. Ma non � detto. �Il vicegovernatore Michael Steele � con noi e vuole una nuova moratoria. Circonderemo il carcere, canteremo, urleremo, marceremo. Non sar� facile per Ehrlich riportare il Maryland dentro la vergogna�: Salima Marriot, deputata democratica con la nipotina neonata al seguito, � arrivata nelle aule della Camera e l� � rimasta sei giorni e sei notti. Con lei cento volontari.

Ormai l'America non si rassegna facilmente. La Cina s�. In questi giorni � stato giustiziato Lobsang Dhondup, ragazzo tibetano accusato dal governo cinese di attentati dinamitardi. Forse solo colpevole di amare troppo la libert� del suo paese. In queste ore attende la sua condanna il monaco Tensin Rimpoche. �Un angelo del paradiso sceso nei nostri monti� scrivono i suoi seguaci.

La Cina � l'altra faccia della luna. Quella buia. Un libro che sta per uscire pieno di documenti segreti del partito che si intitola I nuovi governanti cinesi racconta come tra il 1998 e il 2001 almeno 60 mila cittadini cinesi siano caduti. I loro delitti non si conoscono: la rapina ma anche la truffa, l'adulterio ma anche l'amore. Liang Chi Su e Dyleng sono stati uccisi un mese fa. Li hanno fatti inginocchiare nel cortile di un posto di polizia, uno con la faccia contro all'altra. Hanno puntato la pistola. Un colpo solo per due amanti.

 Anche dal Congo arrivano brutte notizie. Joseph Kabila, nuovo presidente figlio di Laurent, ha fucilato 15 detenuti sospettati dell'uccisione di suo padre e minaccia di giustiziarne altri 30. Ma le ombre del Congo vanno a perdersi in un'Africa piena di lapilli di speranza. Il presidente tanzaniano Benjamin Mkapa, �in omaggio al diritto alla vita�, ha mutato in ergastolo 100 condanne a morte; in Mali � stata introdotta una moratoria; mentre in Kenya, dopo la vittoria della Coalizione arcobaleno, il ministro della Giustizia ha promesso di voler cancellare la pena di morte. Una volta hanno chiesto a Jean-Paul Sartre: qual � il paese dove vivrebbe per sempre? Lui ha risposto: �Quello dove non c'� e non ci sar� mai la pena di morte�.

 PENA CAPITALE IN CIFRE

Chi l'ha gi� cancellata e chi noo

 La pena di morte � stata cancellata, di fatto, in 106 paesi del mondo. Di questi, 72 l'hanno abolita per tutti i reati, 13 per tutti i crimini tranne quelli eccezionali e per quelli commessi in tempo di guerra, 21 si possono considerare di fatto abolizionisti perch�, pur mantenendo nell'ordinamento la pena di morte, non eseguono condanne da oltre dieci anni.

Sono invece 89 i paesi che mantengono la pena capitale, anche se il numero di condanne eseguite cala di anno in anno.

Quando la pena di morte viene abolita, raramente viene poi reintrodotta. Dal 1985, dei 35 paesi che l'hanno cancellata, soltanto 4 l'hanno reintrodotta. Di questi, soltanto le Filippine hanno eseguito sentenze capitali; il Nepal ha abolito nuovamente la pena di morte dopo alcuni anni; mentre Gambia e Papua-Nuova Guinea, pur avendola reintrodotta, non hanno eseguito condanne.