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NO alla Pena di Morte
Campagna Internazionale
Comunità di Sant'Egidio

 

DOPO 30 ANNI PICCOLO PASSO AVANTI VERSO TRASPARENZA

TOKYO,  - La camera del boia nei penitenziari giapponesi si riaprira' domani, dopo 30 anni, ai non addetti ai lavori per permettere un sopralluogo di parlamentari, tra cui alcuni che si battono da anni per l'abolizione anche in Giappone della pena di morte, eseguita per impiccagione.

Lo ha reso noto oggi il ministro della giustizia Mayumi Moriyama, nell' accogliere una richiesta formale della commissione giustizia della Camera. '' Non vedo nessun motivo per respingere la richiesta'' ha detto il ministro, che si e' piu' volte pronunciata contro le tesi abolizionistiche, al pari del primo ministro Junichiro Koizumi.

La pena di morte in Giappone e le sue modalita' di esecuzione sono state finora una specie' di tabu' in patria e oggetto di accese critiche all' estero, specialmente al Consiglio d'Europa e tra gli organismi internazionali di difesa dei diritti umani.

I detenuti nel braccio della morte sono vittime, secondo le accuse, di raffinate crudelta' e di vere e proprie torture psicologiche: vengono avvertiti dell'esecuzione solo qualche ora prima, dopo lunghi anni di spasmodica attesa, mentre ne sono tenuti all'oscuro familiari, avvocati e giornali. I familiari vengono informati solo qualche giorno dopo l'esecuzione e i giornali vi dedicano solo poche righe nelle pagine interne.

L' ultima volta che un deputato pote' mettere piede nella camera del boia fu 30 anni fa. Da allora a nessuno dei non addetti ai lavori, fossero anche illustri visitatori o politici stranieri, e' stato consentito di accedervi e, tanto meno, di assistere a esecuzioni, in un regime definito di negazione completa di trasparenza.

''La pena di morte deve restare. E' un deterrente efficace contro i delitti, rispetta il dolore delle vittime, e' accettata dalla nostra cultura, e appoggiata secondo i sondaggi 

dall'80% della popolazione'', ha detto ancora di recente la signora Moriyama.

Ma il mese scorso 122 deputati e senatori di un gruppo parlamentare sovrapartitico per l'abolizione della pena di morte, guidato da un ex alto dirigente del partito di governo liberaldemocratico, Shizuka Kamei, e dal deputato del partito di opposizione socialdemocratico Nobuto Hosaka, hanno deciso di presentare un progetto di legge per una moratoria di quattro anni sulle esecuzioni, primo passo nelle loro intenzione verso l'obiettivo di abolizione della pena di morte. Il progetto di legge chiede anche la costituzione di una commissione parlamentare di inchiesta, della durata di tre anni, sulle modalita' di esecuzione. Al momento e' difficile prevedere se il progetto di legge verra' approvato, dal momento che la maggioranza dei parlamentari rimane contraria.

''Ma la cosa importante e' che anche in Giappone si cominci a  dibattere liberamente della pena di morte. Quando la gente sara' informata, ad esempio, della crudelta' delle modalita' di esecuzione, forse cambiera' parere. E gia' adesso, in base a sondaggi un po' piu' scientifici dei rilevamenti del governo che chiede soltanto se si e' contrari o no all'impiccagione di responsabili di barbari delitti, si vede che il no al mantenimento della forca sale al 40%'', ha detto in una recente intervista all'Ansa Hosaka.


Una stanza di circa 15 metri quadri, spoglia e con il pavimento ricoperto da un tappeto viola, un gancio sul soffitto da cui far pendere la corda per l'impiccagione, e sotto sul pavimento un quadrato di 1,1 metri per lato che si spalanca con un congegno automatico in un baratro profondo 4 metri. A lato una stanzetta con una statua di Amida Buddha. Cosi' si presenta nei penitenziari giapponesi la stanza del boia per le esecuzioni della pena di morte, visitata oggi per la prima volta dopo 30 anni da nove parlamentari della commissione giustizia della camera dei deputati, compresi alcuni della lega che si batte da anni per l'abolizione della pena di morte in Giappone. Il permesso per la visita, dopo decenni di rifiuti, era stato accordato ieri dal ministro della giustizia Mayumi Moriyama.

''Non posso che desiderare con tutto l'animo che il Giappone diventi presto un paese senza condannati nel braccio della morte. La stanza del boia e' pensata e costruita per dare l'impressione a chi vi entra che non c'e' altra soluzione per mantenere l'ordine e ridurre drasticamente il numero dei reati'', ha detto il presidente della commissione giustizia della Camera Yuji Yamamoto, del partito di governo liberaldemocratico.

La pena di morte in Giappone e le sue modalita' di esecuzione sono state finora una specie' di tabu' in patria e oggetto di accese critiche all'estero, specialmente al Consiglio d'Europa e tra gli organismi internazionali di difesa dei diritti umani.

Il primo ministro Junichiro Koizumi e la stessa ministro della giustizia Mayumi Moriyama sono fermamente contrari alla sua abolizione, citando il forte sostegno dell'opinione pubblica al suo mantenimento, circa l'80%, e il no della maggioranza dei parlamentari. Ma la lega per l'abolizione della forca, composta da 122 parlamentari di quasi tutti i partiti, ha presentato di recente una proposta di legge per una moratoria di quattro anni sulle esecuzioni e l'istituzione di una commissione di inchiesta sul trattamento dei condannati nel braccio della morte e sulle modalita' di esecuzione. Nella convinzione che un dibattito pubblico e una informazione obiettiva sulla situazione potranno modificare la percezione dell'opinione pubblica e aiutare la causa degli abolizionisti. 


 

Japan-Execution Chamber Japan's death penalty system 

TOKYO (AP) _ A statue of Buddha sits outside the   execution chamber, which is carpeted in purple. A window allows wardens _

  but no one else _ to watch from the next room as a trap door opens under the

  feet of the convicted, killing them by hanging.

   The scene was described for reporters by an opposition party lawmaker after

  he and eight other lawmakers visited the Tokyo Detention Center on Wednesday

  for a rare glimpse of a Japanese execution chamber.

   Criticism has been growing of the nation's penal system.

  Japan's executions are carried out in extreme secrecy, and human rights activists have said they are conducted arbitrarily. Opponents say Japan's  preferred method of execution _ hanging _ is cruel.

   The prison system came under additional scrutiny recently after a warden allegedly abused and killed an inmate. The Justice Ministry took a step  toward increased openness by allowing the lawmakers' tour.

   Said lawmaker Takashi Kawamura,   who favors abolishing capital punishment.

  prompting more Japanese to think seriously about the death penalty and   whether we need it.>  Executions are witnessed by prison wardens, but not by   anyone outside the criminal justice system. The ministry does not announce   when inmates are scheduled to die, and the prisoners sometimes are not given   notice until the actual day of their execution.

   The government does not announce the names of those executed. All it will   say is how many people were put to death on a given day.

   There were 57 inmates on death row in Japan as of the end of June,   scattered across the country in seven detention centers. The government doesn't disclose how many are at each center. Japan's last executions were in September, when two people were put to death.

   Even when the execution chambers aren't being used, only selected prison officials are allowed inside _ right down to the person who sweeps and scrubs the room.

   The Tokyo chamber the lawmakers visited Wednesday has recently been rebuilt and opened for use in March. It hasn't been used.

   The Asahi Shimbun, a major newspaper, said the last time any lawmakers visited an execution chamber in Japan was in 1973, when the then-justice minister took a group on an inspection.

   Yuji Yamamoto, head of the Lower House justice committee, said the Buddha statue was placed in the chamber in an apparent attempt to ensure the executed went to heaven.

   < safety, public maintain> eliminate crime, we have no choice but to have a place like this,> said Yamamoto, a ruling party lawmaker who supports the death penalty.

  I came to see this detention center as a representative of the people.>  But  the public also has grown concerned about the treatment of prisoners.

 The February arrest of a prison guard who allegedly killed a shackled  inmate with a powerful water canon intensified public scrutiny of the corrections system. Two other cases of alleged abuse were uncovered at the same prison.

   A TV Asahi poll in February found that 45.7 percent of respondents believed Japan should preserve the death penalty. A 1999 government survey said 79.3  percent thought that in some instances society has no choice but to resort  to capital punishment. 

  An impetus for thinking about whether the death penalty should be left in place or isn't a good thing,> said Misaki Yagishita of Amnesty International Japan.