PENA
MORTE: USA; TEXAS FRENA, LUNGA PAUSA IN ESECUZIONI/ANSA TRE MESI SENZA INIEZIONI
LETALI, NON ACCADEVA DA SETTE ANNI
(di
Marco Bardazzi) - NEW YORK, - Nel carcere di Huntsville, la capitale
americana della pena di morte, parlano di una semplice coincidenza, ma non
nascondono di essere stupiti dalla forzata inattivita' di questi giorni.
In
Texas, lo stato che detiene il record delle esecuzioni negli Usa, l'ultima
iniezione letale e' avvenuta lo scorso 10 settembre e non ce ne sono altre in
programma fino a dicembre: erano sette anni che il boia non stava cosi' a lungo
con le mani in mano. Piu' di un mese fa Larry Hayes e' morto sul lettino del
braccio della morte di Huntsville, il ventunesimo detenuto per il quale nel 2003
il Texas ha eseguito la pena capitale.
Dopo
di lui, pero', sono state spente le luci nella saletta del carcere dove sono
spirati gli 875 detenuti giustiziati nello stato dal 1982, quando e' stata
reintrodotta la pena di morte in Texas. Il programma delle esecuzioni e' bianco
fino a dicembre, quando potrebbero arrivarne quattro in nove giorni. L'ultima
pausa di questa durata, nello stato che fino al 2000 era governato da George
W.Bush, risale al periodo tra il settembre 1996 e il febbraio 1997.
Sui
motivi del 'salto' nel ritmo di solito sostenuto con cui il Texas sfoltisce il
proprio braccio della morte, le ipotesi divergono. Secondo gli oppositori della
pena capitale, e' uno degli effetti della legislazione piu' restrittiva
introdotta dalla Corte Suprema degli Usa in tema di esecuzione di ritardati
mentali.
Almeno
sei detenuti nel 2003 hanno ottenuto rinvii e sospensioni delle esecuzioni
affermando di avere problemi mentali e chiedendo nuovi processi. ''La tematica
dei ritardi di mente e' uno dei motivi di questo rallentamento'', ha detto
Richard Dieter, direttore del Death Penalty Information Center. Ma lo stesso
Dieter non esclude che si tratti solo di una coincidenza.
A
dirsi convinto che solo il caso sia alla base della lunga pausa e' l'ufficio del
procuratore generale del Texas, che per bocca del portavoce, Jerry Strickland,
insiste sulla tesi della coincidenza. Roe Wilson, uno dei procuratori della
contea di Harris, dove si trova la citta' di Houston (la piu' attiva nelle
esecuzioni), pensa invece che si tratti di un problema tecnico: solo di recente,
ha spiegato Wilson a Usa Today, lo stato ha cominciato ad applicare una legge
che prevede di notificare i detenuti 90 giorni prima che sia fissata una
possibile data per l'esecuzione e questo starebbe ritardando i tempi.
Resta
il fatto che il Texas concludera' l'anno con meno condanne eseguite rispetto al
2002: se verranno giustiziati i quattro detenuti che hanno una data fissata a
dicembre, lo stato alla fine del 2003 avra' eseguito 25 condanne, contro le 33
dello scorso anno. Nel 2001 erano state ancora meno, 17, ma nel 2000 era stato
stabilito il record con 40 morti.
Se
il boia rallenta, le aule di giustizia pero' non sembrano seguire la stessa
tendenza. Le condanne a morte sono in continua crescita in Texas: 30 nel 2000,
31 nel 2001 e 36 lo scorso anno, con il braccio della morte che continua ad
essere il secondo piu' affollato del paese (453 detenuti, contro i 625 della
California).
Death
Chamber Unusually Quiet in Texas
By
MICHAEL GRACZYK,
HUNTSVILLE,
Texas - The state is in the midst of its longest break in executions in seven
years, a lull some attribute to coincidence but others say may be due to recent
changes affecting death row prisoners.
So
far this year, 21 convicted killers have been put to death in the nation's
busiest death chamber, the last in September. But no one is on Texas' execution
calendar again until December, when four are planned in about a week's time. The
last time the state went so long without an execution was from September 1996 to
February 1997.
For
death row inmate Ynobe Matthews, however, the two-month delay is nothing to
celebrate. He is scheduled to die on Jan. 6 after dropping all his appeals.
"I
suppose there will be more lined up for next year," said Matthews, who was
convicted of abducting and strangling a 21-year-old woman in 2000. "It's a
little too soon to say whether a trend is developed."
Some
death penalty experts say the lag is a coincidence. Others say legal fights to
halt executions of mentally retarded inmates may have slowed the pace.
At
least six inmates this year successfully have delayed their punishment,
sometimes hours before their scheduled executions, by citing mental retardation
in appeals.
"The
issue of mental retardation is obviously one issue that is slowing things
down" in Texas, said Richard Dieter, executive director of the Death
Penalty Information Center. "It also may have been just a coincidence that
so many were frontloaded in the first half of the year."
The
U.S. Supreme Court (news - web sites) last year ruled that it was against the
law to execute the mentally retarded.
Roe
Wilson, an assistant district attorney in Harris County, which has the most
inmates on Texas' death row, attributes the slowdown to changes in state law
that require inmates to receive a warning 90 days before an initial execution
date is set. Though the new rules were passed in 1995, they are only now
beginning to affect many cases reaching the end of their appeals.
Texas
has accounted for more than one-third of the 875 executions in the United States
since the Supreme Court brought back capital punishment in 1976. The state
resumed capital punishment in 1982.
Jerry
Strickland, a spokesman for the Texas Attorney General's Office, said the lull
is a coincidence.
If
the four inmates on the list for December are put to death, Texas would finish
the year with 25 executions, compared with 33 last year and 17 in 2001. A record
40 were executed in 2000.
And
if there's a slowing of the execution pace, there's no comparable reluctance by
Texas juries to send convicted killers to death row. Last year, 36 capital
murder convicts received the death penalty; 31 were handed down in 2001, and 30
in 2000.
"There's
still so many cases," said Matthews, who was sent to death row in 2001.
"It's still not over. They're still hunting for us."
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