<<<<  Back

 

Home Page
Moratoria

 

Signature On-Line

 

Urgent Appeals

 

The commitment of the Community of Sant'Egidio

 

Abolitions, 
commutations,
moratoria, ...

 

Archives News  IT  EN

 

Comunit� di Sant'Egidio


News

 

Informations   @

 

 

 

 

 

 

 
NO alla Pena di Morte
Campagna Internazionale
Comunità di Sant'Egidio

 

8 MARZO: IN CAMPIDOGLIO PER LA SALVEZZA DI AMINA

PER 3 GIORNI INSTALLAZIONE ARTISTICA INTORNO A MARC'AURELIO

ROMA, 3 MAR - Per la festa della donna dal Campidoglio partira' un messaggio di pace, legato al nome di Amina Lawal, la giovane nigeriana condannata nel suo paese alla pena capitale. Lo spazio ovale disegnato da Michelangelo verra' impegnato da una installazione artistica, realizzata da Maria Dompe', che per 3 giorni circondera' Marc'Aurelio. Sulla piazza si raccoglieranno firme per la salvezza di Amina e a parlare di pace verra' anche una signora polacca, che portera' una testimonianza particolarmente significativa, perche' fa parte dell'Associazione ''Peace for tomorrow'' che riunisce i familiari delle vittime delle Twin Towers.

   L'iniziativa e' stata illustrata stamani in Campidoglio dal sindaco e dagli assessori Mariella Gramaglia e Gianni Borgna ''l' iniziativa e' in continuazione con il conferimento della cittadinanza a Safiya - ha detto Veltroni - e proseguiremo il discorso concentrandoci sempre di piu' nella lotta alla pena di morte, nel sostegno alle politiche di cooperazione allo sviluppo e nel far svolgere pienamente a Roma il suo ruolo di capitale del dialogo e della pace. Anche questa volta - ha concluso Veltroni - utilizziamo uno scenario urbano prezioso per noi, quello del Campidoglio, che vogliamo sia vissuto dai romani, come luogo da cui partono messaggi fondamentali per la citta''.

Alla conferenza stampa era presente anche Maria Dompe', che non ha voluto descrivere la sua opera, ma ha sottolineato che ha voluto dedicarla ''a una donna sola che lotta contro una legge ingiusta e a una parola che esprime la salvezza dell'umanita', quella della pace''. E sull'opportunita' di fare della pace il tema centrale del prossimo 8 marzo hanno convenuto anche tutte le altre persone intervenute alla conferenza stampa. Dall' assessore Gramaglia che ha detto che lo sforzo dell' amministrazione ''e' stato quello di unire tanti linguaggi diversi, perche' non vogliamo un 8 marzo difensivo e separato, ma aperto al dialogo sui tanti problemi del mondo'' a Patrizia Sentinelli, presidente della Commissione delle elette in Campidoglio che ha detto che quest'anno ''non sara' possibile concepire l'8 marzo come una festa, ma sara' per forza un momento di consapevolezza dell'impegno contro la violenza''.

   All'iniziativa in Campidoglio ha dato la sua adesione anche l' Aidos (Associazione italiana donne per lo sviluppo), che ha annunciato che sta preparando, insieme ad 8 organizzazioni di paesi africani, un appello che sara' presentato a settembre a Kofi Annan perche' tutti i governi prendano impegni concreti a sostegno delle associazioni impegnate contro la mutilazione degli organi genitali femminili. Aggiornamenti sulla situazione di Amina sono stati dati dal giornalista Aldo Forbice, che e' particolarmente impegnato nella campagna per la sua salvezza. Forbice ha detto che in Nigeria e' in corso una campagna elettorale cruenta e che se non verra' confermato l'attuale presidente cristiano, che si e' impegnato a salvare Amina, la donna rischia di essere giustiziata gia' nel settembre di quest'anno. ''Finora sono state raccolte 323 mila firme per la sua salvezza - ha proseguito Forbice - e se da una parte la mobilitazione internazionale e' positiva, nello stesso tempo potrebbe anche indisporre le corti islamiche che dovranno decidere della sua sorte''. Anche la Casa della Donna, con le sue 70 associazioni, sostiene l'iniziativa del Campidoglio e la centralita' del tema della pace nel prossimo 8 marzo, quando sara' esposto dalle finestre della casa un grande striscione con la scritta ''osiamo la pace'', che e' sfilato nella manifestazione del 15 febbraio.


Comune di Roma

Assessorato alle Politiche per la Semplificazione e le Pari Opportunit�

Assessorato alle Politiche Culturali

 "AMINA LAWAL FOR PEACE"

Roma - piazza del Campidoglio - 7,8,9 marzo 2003

 

In occasione dell'8 marzo, un grande evento artistico, voluto dal Comune di Roma, progettato e realizzato dall'artista Maria Domp�, si terr� nella piazza del Campidoglio, centro simbolico della comunit� cittadina. 

Lo spazio ovale disegnato da Michelangelo verr� impegnato da una installazione composta di sabbia, stoffe e colori che rievocher� la libert� e la dignit� delle donne che in tutto il mondo sono condannate alla sottomissione e all'emarginazione.

 Tutti potranno dire o scrivere la loro testimonianza di giustizia.

L'evento � dedicato ad Amina Lawal, la donna nigeriana condannata a morte tramite lapidazione (il processo di appello inizier� il prossimo 24 marzo).

La lotta per la sopravvivenza di Amina Lawal travalica il dramma del fondamentalismo e dell'oscurantismo e si fa simbolo di una volont� universale di pace.

 Roma - citt� della pace - che gi� ha voluto tra i suoi cittadini la prima donna nigeriana condannata alla lapidazione, Safyia Husseini, diventer� per tre giorni spazio che accoglie e rilancia questa volont�.

 Inaugurazione: venerd� 7 marzo 2003 alle ore 19.00

L'installazione rimarr� visibile sulla piazza fino al giorno 9 marzo

Informazioni: 06.6710.2077-3977

�AMINA LAWAL FOR PEACE� di Maria Domp�

 Roma � piazza del Campidoglio - 7,8,9 marzo 2003

 Wasila � una bellissima bambina nigeriana di poco meno di un anno e mezzo e rimarr� senza la mamma non appena avr� smesso di prendere il latte; infatti un tribunale nigeriano ha confermato per il gennaio 2004 la condanna a morte per lapidazione, di sua madre Amina, pena prevista per le adultere che concepiscano un figlio fuori del matrimonio.

 Si riapre cos� nell�opinione pubblica il senso di orrore suscitato da notizie che riportano ad usi e leggi molto lontani dalla sensibilit� occidentale. La visita a Roma di Safiya Hussaini, nel settembre scorso, un�altra donna condannata alla lapidazione, e la dimensione della mobilitazione internazionale felicemente conclusasi con l�assoluzione, sono stati spazzati via in un attimo dalla notizia di una nuova incredibile condanna. Le fotografie pubblicate sui giornali dall�estate scorsa fino al dicembre rimandano il volto di Amina, il suo smarrimento di fronte ad un destino incomprensibile; la sua colpa � di aver risposto s� a chi le chiedeva se era colpevole di zina, un termine che in arabo � una lingua che lei non conosce � significa adulterio, un reato che non era neppure previsto in Katsina, la sua terra, all�epoca del concepimento della bimba.

 Dall�inizio del 2000, 12 dei 36 stati di cui � composta la Nigeria hanno adottato la sharia, l�inflessibile legge islamica, ma la pena di morte per lapidazione � contemplata anche in Pakistan, in Arabia Saudita, Yemen, Qatar e Mauritania; certamente sono state eseguite condanne, oltrech� in Nigeria, anche in Somalia, Sudan, Afganistan; l�Iran ha fortunatamente sospeso questo tipo di pena nel dicembre 2002. Attualmente non sappiamo per� quante donne (e uomini) siano in attesa di una sorte cos� orribile; il caso di Safiya (35 anni) e di Amina (30) sono probabilmente la punta di un iceberg ma la loro risonanza e le meritorie campagne sollevate da varie associazioni per la difesa dei diritti umani (e per la RAI da Aldo Forbice con Zapping) obbligano quotidianamente la nostra coscienza a non distogliere lo sguardo. Non c�� solo la lapidazione per le donne nate nei paesi musulmani regolati dalla sharia: infibulazioni, AIDS, violenza domestica e nuove malattie derivate da ogni forma di violenza fisica devastano il loro destino. E� di qualche giorno fa la notizia che centinaia di giovani del Kenya sfuggono collettivamente all�usanza tribale dell�infibulazione chiedendo rifugio alla Chiesa. La consapevolezza dei propri diritti avanza faticosamente anche fra le donne e fra queste spicca il nome di Hauwa Ibrahim, una avvocatessa musulmana nigeriana che ha difeso Safiya e segue personalmente la vicenda di Amina, essa ha recentemente dichiarato: �la lotta di Amina � una lotta di tutte le donne. Non possiamo sederci ad aspettare che qualcuno faccia qualcosa: dobbiamo batterci per la legge e per un giusto processo.�

 

8 marzo in Roma: piazza del Campidoglio

 

La data dell�8 marzo non sar� quest�anno per il Campidoglio l�occasione per una commemorazione giusta ma da pi� parti sentita ormai come festa di circostanza. Un grande evento artistico, voluto dal Comune di Roma (Assessorato alle Pari Opportunit�, Assessorato alle Politiche Culturali, Sovraintendenza ai Beni Culturali), progettato e realizzato per Amina da un�altra donna, l�artista Maria Domp�, richiamer� nella piazza del Campidoglio i cittadini romani, con la partecipazione del Sindaco e di altre autorit�. Lo spazio ovale disegnato al centro della piazza michelangiolesca verr� interamente impegnato da una installazione che ritaglier� uno spazio �sacro� e invalicabile tuttavia composto di materiali effimeri: materie leggere, colori e profumi ricreeranno memorie e suggestioni legate alle terre dell�Africa e alla silenziosa e domestica quotidianit� delle sue donne. I tessuti dai colori vivacissimi simbolicamente alludono al mayafi, il velo che le donne africane iniziano a portare dalla fanciullezza e all�esuberante bellezza dei loro costumi.

 

I cupi venti di guerra che travagliano di questi tempi le coscienze di tutti non possono farci dimenticare le �altre� tragedie, individuali o condivise, come quella di Amina Lawal. Anzi, la sua lotta per la sopravvivenza travalica il significato di una tragedia dell�Africa e si fa simbolo di una volont� di pace espressa da tutte le donne (dell�Africa, dell�Asia, del Medio Oriente, dell�Occidente) per le donne, da sempre vittime prime di ogni conflitto.

 

 L�inaugurazione dell�evento Amina Lawal avverr� la sera del 7 marzo alle ore 19,00.

L�installazione rimarr� visibile sulla piazza fino al giorno 9 marzo.

Per illustrare l�evento verr� realizzato un libro d�artista.

 

Direzione scientifica del progetto: Daniela Fonti.

Relazioni esterne: Ines Musumeci Greco cell.335/61.26.880

 

Notizie tratte dal sito del comune di roma, alla pagina:

http://www.comune.roma.it/iniziative/amina/evento.htm