GIAPPONE
- SARA' PRESENTATO AL PARLAMENTO,
DOPO UN VUOTO DI 47 ANNI
TOKYO, 5 GIU - Momento a suo modo 'storico' oggi in
Giappone
dove un gruppo sovrapartitico di 122 deputati e senatori
ha deciso all'unanimita' di presentare quanto prima un progetto
di legge per una moratoria di quattro anni sull'esecuzione
della pena di morte, primo passo verso l'abolizione
di questa pena che avviene per impiccagione.
Lo
ha reso noto il deputato del partito di opposizione socialdemocratico
Nobuto Hosaka, segretario generale del gruppo e
uno dei maggiori leader del paese nella lotta contro la pena di
morte. ''E' un passo importante. Dopo 47 anni si tornera' a dibattere
in parlamento e nell'opinione pubblica pro e contro la pena
capitale'', ha detto. Il presidente del gruppo, che raccoglie
parlamentari di tutti i partiti di governo e di opposizione,
eccetto il minuscolo Partito conservatore al governo,
e' il deputato del partito liberaldemocratico di governo
Shizuka Kamei.
Il
progetto di legge, dal nome 'Legge per l'istituzione di una
nuova pena capitale e per la creazione di una commissione parlamentare
di inchiesta sulla pena di morte'', sara' presentato
entro la fine della sessione parlamentare in corso, che
termina il 21 giugno.
Un
progetto di legge per l'abolizione della pena di morte fu
presentato al Senato nel 1956, ma fu lasciato decadere. Da allora
il silenzio quasi totale e' sceso nel paese su
questo
problema.
IL
VIA PROGETTO LEGGE PER MORATORIA SU ESECUZIONI
Oggi Masaharu Harada sara' felice e
dimentichera'
la rabbia, mista a stupore, che lo attanaglio' dopo
il 27 dicembre 2002, quando scopri' che l'assassino di suo fratello
minore era stato impiccato nel braccio della morte di un
penitenziario giapponese.
Perche'
lui lo aveva perdonato nove anni prima e aveva continuato
a chiedere al ministero della Giustizia, al posto e per
conto dell'assassino, la sospensione a tempo indeterminato dell'esecuzione
della sentenza. ''Era davvero pentito - aveva pianto
a suo tempo Harada - e voleva continuare a vivere per espiare
giorno dopo giorno il suo delitto''.
E'
felice invece oggi Nobuto Hosaka, giovane e battagliero deputato
del partito d'opposizione socialdemocratico, alla testa dei
movimenti che vogliono eliminare la forca dal Giappone.
Perche',
all'unanimita', i 122 deputati e senatori del gruppo parlamentare
sovrapartitico per l'abolizione della pena di morte hanno
deciso di presentare entro il 21 giugno un progetto di legge
per una moratoria di quattro anni sulle esecuzioni, primo passo
verso l'obiettivo finale.
''E'
un passo importante. Dopo 47 anni si tornera' in Giappone
a dibattere in parlamento e nell'opinione pubblica pro e
contro la pena capitale'', ha detto Hosaka in un'intervista all'ANSA.
Tanti, di anni, ne sono infatti passati dal lontano 1956,
quando fu presentato al Senato un progetto di legge per l'abolizione
della pena di morte, lasciato poi decadere. Da allora
fino ad oggi, sul problema c'e' stato un silenzio quasi assordante:
in parlamento, sui giornali e in tv. Un problema rimosso
dal governo, 'forte' dei dati delle sue inchieste di opinione:
80% di no alla scomparsa della forca. E no ribaditi seccamente,
anche di recente, dal primo ministro Junichiro Koizumi
e dal suo ministro della Giustizia Mayumi Moriyama.
''La
pena di morte deve restare. E' un deterrente efficace contro
i delitti, rispetta il dolore delle vittime ed e' accettata
dalla nostra cultura'', sostengono Koizumi e Moriyama.
Il
progetto di legge approvato oggi dalla Lega dei 122 parlamentari,
il cui presidente e' uno dei maggiori leader del partito
di governo liberaldemocratico (Ldp) Shizuka Kamei, ex poliziotto
(''nella mia esperienza ho visto troppi casi di clamorosi
errori giudiziari'', suole ripetere), porta il nome 'Legge
per l'istituzione di una nuova pena capitale e per la creazione
di una commissione parlamentare di inchiesta sulla pena
di morte''.
Il
testo della proposta propone anche di rivedere la pena di detenzione
a tempo indeterminato, equivalente in teoria all' ergastolo
ma che ammette la scarcerazione per buona condotta dopo
10 anni, rendendola una pena molto piu' severa. Eliminando cioe'
la possibilita' di liberta' vigilata perche' possa cosi' ''pesare''
agli occhi dell'opinione pubblica quanto la pena di morte.
Chiede poi la costituzione di una commissione di inchiesta
parlamentare, della durata di tre anni, sulla pena di
morte e sulle modalita' di esecuzione. A partire dall' insediamento
della commissione di inchiesta, le esecuzioni della pena
capitale verranno sospese per quattro anni.
''La
moratoria - ha detto Hosaka - e' un passo intermedio, per
preparare il terreno all'abolizione della pena capitale. La commissione
di inchiesta servira' a smuovere le acque e perforare
il muro di gomma del silenzio nell'opinione pubblica.
Quando
la gente sara' informata della crudelta' delle modalita' della
pena di morte, cambiera' parere. E gia' adesso, in base a sondaggi
un po' piu' scientifici dei rilevamenti del governo che chiede
soltanto se si e' contrari o no all'impiccagione di responsabili
di barbari delitti, si vede che il 40% e' contrario al
mantenimento della pena di morte''.
Ne
sono gia' convinti in Giappone numerosi giuristi, gruppi religiosi
(cristiani, buddisti e scintoisti), organizzazioni di volontari
che assistono i condannati a morte. Minoranze ancora, ma
che sanno bene come gli ospiti del braccio delle morte siano vittime
di raffinate crudelta' e di vere e proprie torture psicologiche:
vengono avvertiti dell'esecuzione solo qualche ora prima,
dopo lunghi anni di spasmodica attesa, mentre ne sono tenuti
all'oscuro familiari, avvocati e giornali. I familiari vengono
informati solo qualche giorno dopo l'esecuzione e i giornali
vi dedicano solo poche righe nelle pagine interne.
''Ma
ora ci sono nuovi fermenti in Giappone e la solidarieta' tra
chi e' contrario alla pena di morte si va allargando'', ha detto
uno dei responsabili della Comunita' di Sant'Egidio, Alberto
Quattrucci, al termine di una serie di incontri promossi in
Giappone su questo argomento, a cui hanno partecipato il deputato
socialdemocratico Hosaka e vari movimenti religiosi e dei
diritti umani.
Tra
questi Amnesty International, che da anni appoggia la lotta
in Giappone contro la pena capitale, in stretto contatto con
il Consiglio d'Europa e con altri esponenti, come Emma Bonino,
delle forze che vogliono una moratoria sulle esecuzioni in
tutto il mondo. ''Oggi e' davvero una giornata importante per il
Giappone'' ripete Hosaka.
122
lawmakers to file bill in June to suspend hangings
By KAHO SHIMIZU
A group of 122 lawmakers calling for the abolition of the death
penalty said Friday they will submit a bill demanding a halt to
hangings to the current Diet session in June.
"We
have finally agreed on a plan that will seek to institutionalize a
moratorium on executions as its top priority," said Social
Democratic Party lawmaker Nobuto Hosaka, who serves as secretary
general of the nonpartisan Diet group.
In
view of the group's failures in the past, the bill would halt
hangings -- instead of abolishing capital punishment -- in three
stages.
The
first would set up a temporary panel in both houses of the Diet for
three years to discuss whether capital punishment should be kept.
The
second would be revision of the Code of Criminal Procedure to halt
executions while the Diet panels are discussing the measure,
although the death penalty would be retained on the statute books.
While
the period of discussions is set at three years, the moratorium on
executions should be put at four years to allow time for adjustments,
according to the Diet group.
The
third stage would be the introduction of a sentence of life without
parole. In order to give convicts an opportunity to apply for
leniency, the Amnesty Law will also be revised so as to offer
convicts parole after 25 years at the earliest.
Under
the current Criminal Code, convicts serving life prison terms can be
paroled after 10 years.
The
new sentence of lifetime in prison will stand between the death
penalty and the current life sentence in degree of severity.
The
group, which is led by veteran Liberal Democratic Party lawmaker
Shizuka Kamei, has discussed alternatives to capital punishment and
was initially optimistic, believing discussion of the draft bills
would help abolish hanging.
Now,
however, some members of the group have concluded that the immediate
abolition of the death penalty will face opposition and prove
difficult in reality.
The
Diet group has had heated debates on appropriate alternative
punishments and society's expectations.
"Our
target finally shifted from dropping capital punishment from the
Criminal Code to seeking a moratorium on executions," Hosaka
said.
They
also hope to trigger public debate on the issue by submitting the
bill, he added.
Japan,
along with the United States, are the only members of the Group of
Eight nations that still carry out executions. European nations have
long been urging both countries to suspend executions and eventually
abolish the death penalty entirely.
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