IRAN:
UCCIDE POLIZIOTTO CHE TENTA STUPRO, CONDANNATA A MORTE
DONNA
DI 32 ANNI SARA' PRESTO IMPICCATA, NONOSTANTE APPELLI
TEHERAN,
4 OTT - Ha ucciso un ufficiale di polizia che tentava di violentarla in un
commissariato. Durante il processo ha invocato la legittima difesa ma,
nonostante gli accorati appelli dei suoi familiari e di tre parlamentari
riformiste, e' stata condannata a morte. E' accaduto a un'iraniana di 32 anni,
Afsaneh Noruzi, che tra pochi giorni sara' impiccata, secondo quanto riferisce
oggi la stampa locale.
Il
fatto e' avvenuto nel 1997 sull'isola di Kish, nel Golfo persico. La donna ha
raccontato di aver ucciso a coltellate il poliziotto quando questi l'ha
aggredita nel proprio ufficio
tentando
di stuprarla.
Nel
corso del processo, l'avvocato di Afsaneh Noruzi si e' appellato ad un articolo
del codice penale islamico secondo cui una persona puo' avere una reazione ''proporzionata''
per difendere ''la propria vita, il proprio onore, la propria castita',
proprieta' o liberta' '' in caso di mancata assistenza da parte delle autorita'.
Tuttavia,
la donna, che si trova nel carcere di Bandar Abbas, sul Golfo, e' stata
condannata alla pena capitale il 15 marzo scorso e la pena e' stata confermata
dalla corte suprema.
Secondo
la stampa, la figlia di 15 anni di Afsaneh, Mahdiye Jahanghiri, ha scritto una
lettera al capo del sistema giudiziario, l'ayatollah ultraconservatore Mahmud
Hashemi Shahrudi, dicendosi convinta dell'innocenza di sua madre e chiedendogli
''umilmente'' di rivedere il caso.
Un
analogo appello all'ayatollah e' stato rivolto da tre parlamentari vicine al
presidente riformista Mohammad Khatami.
''Uccidendo
il suo aggressore, Afsaneh Noruzi non ha fatto altro che compiere il proprio
dovere umano e islamico per difendere il proprio onore di donna musulmana'',
hanno scritto le tre deputate, Jamileh Kadivar, Azam Taleghani e Tahereh
Rezazadeh.
In
Iran, dove secondo le organizzazioni per i diritti umani ogni anno vengono
eseguite tra le 150 e 200 condanne a morte, le impiccagioni di donne sono piu'
rare rispetto a quelle di uomini. L'anno scorso cinque donne sono state messe a
morte, quattro delle quali per aver ucciso il marito. Negli ultimi anni, diverse
donne sono state lapidate per relazioni extraconiugali.
Iranian
woman notified of death sentence over killing policeman
TEHRAN
- An Iranian woman sentenced to death six months ago for killing a police
officer whom she said tried to rape her has just received notice of her
punishment, a Tehran daily reported.
Afsaneh
Noruzi, 32, was notified of her sentence September 28 while imprisoned in the
southern port of Bandar-Abbas, where she signed and fingerprinted her death
order, the Shargh daily reported.
The
court sentenced Noruzi to capital punishment March 15 for stabbing to death a
high-ranking officer on the Gulf island of Kish in 1997. She had testified in
her defense that the police man tried to rape her in his office.
Her
condemnation was confirmed by the supreme court.
During
the trial, Noruzi's attorney invoked an Islamic criminal law article that
permits an individual to react proportionately in defense of one's "life,
honor, chastity, property or liberty," in the absence of authorities.
Noruzi's
15-year-old daughter appealed to the chief justice to review her mother's case.
The girl put her hope in his "paternal hands" to prevent her
75-year-old grandmother from having to care for her and her siblings.
Three
female moderate deputies also appealed to have the case transferred to a new
judge.
The
deputies said that by killing her aggressor, Noruzi was only "doing her
Islamic and human duty to defend her honor as a Muslim woman."
Women
are executed much less frequently than men in Iran. Last year, five were
executed, four of them for killing their husbands.
Colpevole
di essere donna
di Valeria
Vigan�
Un�altra
donna � stata condannata a morte, questa volta in Iran e questa volta per aver
ucciso l'uomo che tentava di violentarla, un funzionario di polizia. � una
ecatombe che nasce da molto lontano, da quando esiste ma vige tuttora la legge
del taglione, e altre leggi che le somigliano in materia di adulterio. Vittime
sono le donne che vivono in societ� che le praticano, vittime sono dunque i pi�
fragili, compreso l�uomo condannato alla pena capitale per aver avuto rapporti
omosessuali. � un bollettino di guerra per numero di condannate, fatto di
notizie che filtrano oltre confine, e che suscitano risposte dolorose.
Particolarmente
dolorose come in questo caso di omicidio, perch� gli stessi abusi e le stesse
violenze le donne le subiscono anche qui, in una prossimit� che dovrebbe
altrettanto spaventarci. Nei bracci della morte americani le donne sono poche.
Molte vi si trovano per essersi ribellate a mariti che le picchiavano, uomini
che le violentavano. Ben lungi dal giudicare quindi semplicemente il sistema
islamico attuale, vigente in materia giuridica in molti paesi di diversi
continenti e certamente pi� complesso di quanto un occidentale possa
ragionevolmente capire, non possiamo non provare sdegno. Laddove
esiste la pena di morte questa si accanisce non a caso sui soggetti pi� deboli,
meno tutelati, pi� esposti a soprusi dimenticati, vuoi per il solo fatto di
essere donne nel mondo islamico vuoi, in deplorevole aggiunta, per povert� e
ignoranza nel mondo occidentale. Amnesty, con esemplare attenzione se ne occupa
e porta questi casi alla luce. E questa volta anche frange pi� democratiche
iraniane hanno scelto di schierarsi contro una legge martirio. Tre deputate del
parlamento a Teheran hanno ufficialmente protestato per la condanna
all'esecuzione capitale di Afsaneh Nowrouzi, richiamandosi proprio a quell'onore
coranico della donna che deve essere difeso a ogni costo (noi lo chiamiamo
rispetto della dignit� della persona) e hanno chiesto all'Ayatollah competente,
a capo dell'apparato giudiziario, di concedere attenuanti gi� applicate in
tragedie simili. Afsaneh, come donne in ogni parte del globo, ha provato a
difendersi, a scegliere di non sottostare alla viscida, sudicia, devastante
esperienza di uno stupro. Purtroppo per lei, saremmo tentate di considerarla una
sfortuna, a peggiorare le cose � il ruolo ricoperto dall'ucciso. Cosa che non
dovrebbe avere alcuna rilevanza, se la vita delle persone avesse il medesimo
valore. La lettera delle tre deputate non ha sortito effetto. Esattamente come
non hanno avuto seguito gli appelli per salvare la vita di malati di mente o
neri senza soldi per difendersi giustiziati in Occidente. C'�, usando la stessa
radice filologica, un'ingiustizia profonda, una sperequazione di valutazione
quando chi � sottoposto a giudizio da altri uomini non ha mezzi materiali n�
sociali per rispondere alle accuse, valga per la legge islamica come per la
legge di altri paesi meno vituperati per questo. E le donne, quasi dovunque
pagano sia l'arretratezza economica, sia il loro essere femminile. Doppiamente
esposte a qualsivoglia legge, sono private proprio di quel rispetto della dignit�
della persona a cui noi non vorremmo mai smettere di credere. Subdolamente o
dichiaratamente sottomesse, a seconda dei luoghi dove vivono, hanno bisogno
d'aiuto sostanzioso, quando patiscono la violenza, quando per salvarsi ne pagano
le conseguenze. Occorre non dimenticare mai che ci� accade alle donne ogni
minuto di ogni ora in ogni parte del mondo
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