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NIGERIA: AMINA; ATTESA ITALIA PER ESITO POSITIVO VICENDA INCARICATO AFFARI A ROMA CONVOCATO IN FARNESINA

ROMA, 5 GIU - L'attenzione con cui in Italia vengono seguiti i casi di condanne a morte di cittadini nigeriani da parte di Corti islamiche di giustizia in alcuni Stati della Nigeria e' stata espressa oggi all'Incaricato d'Affari della Repubblica Federale di Nigeria a Roma, Danjo Eguche, convocato alla Farnesina. In particolare, - si e' appreso -  e' stata sottolineata l'emozione suscitata in Italia dalla vicenda giudiziaria di Amina Lawal, condannata  alla lapidazione per adulterio dalla Corte islamica di Bakori  nel marzo 2002 ed il cui processo di appello, apertosi il 3 giugno davanti al Tribunale dello Stato di Katsina,  e' stato rinviato al 27 agosto.

Nel richiamare la posizione del Governo italiano fermamente contraria alla pena di morte e a tutte le forme di tortura e di trattamenti inumani, e' stata sottolineata al rappresentante diplomatico nigeriano la viva attesa dell'Italia perche' le vicende in questione possano risolversi positivamente e nel pieno rispetto delle convenzioni internazionali sui  diritti dell'uomo, di cui anche la Nigeria e' firmataria.

Un analogo passo presso le autorita' nigeriane era stato svolto alla vigilia dell'udienza del 3 giugno scorso dall'Ambasciatore d'Italia ad Abuja.

L'Incaricato dtAffari nigeriano ha fatto presente che il Governo federale e' consapevole delle reazioni che i casi giudiziari in questione ed in particolare quello di Amina Lawal t hanno suscitato in Italia e nel mondo e comprende le motivazioni che stanno alla base delle preoccupazioni da noi espresse. Nel ricordare la posizione del Presidente Obasanjo contraria all'esecuzione di tali sentenze, il diplomatico nigeriano si e'  mostrato fiducioso circa un positivo esito del caso Lawal, come e' avvenuto in precedenza per la vicenda di Safiya Hussaini.


PENA MORTE: AMINA LAWAL, FARNESINA CONVOCA INCARICATO NIGERIA 

  Roma, 5 giu. - L'attenzione con cui in Italia  vengono seguiti i casi di condanne a morte di cittadini nigeriani da parte di Corti islamiche di giustizia in alcuni Stati della Nigeria e' stata espressa oggi all'incaricato d'affari della Repubblica Federale di Nigeria a Roma, Danjo Eguche, convocato alla Farnesina.

In particolare, e' stata sottolineata l'emozione suscitata nel nostro Paese dalla vicenda giudiziaria della signora Amina Lawal, condannata alla lapidazione per adulterio dalla Corte islamica di Bakori nel marzo 2002 ed il cui processo di appello, apertosi il 3 giugno davanti al Tribunale dello Stato di Katsina, e' stato rinviato al 27 agosto.

Secondo quanto riferito da fonti della Farnesina, nel richiamare la posizione del governo italiano fermamente contraria alla pena di morte e a tutte le forme di tortura e di trattamenti inumani, e' stata sottolineata al rappresentante diplomatico nigeriano ''la nostra viva attesa perche' le vicende in questione possano risolversi positivamente e nel pieno rispetto delle convenzioni internazionali sui  diritti dell'uomo'', di cui anche la Nigeria e' firmataria.

Un analogo passo presso le autorita' nigeriane era stato svolto alla vigilia dell'udienza del 3 giugno scorso dall'ambasciatore d'Italia ad Abuja.

L'incaricato d'affari nigeriano ha fatto presente che il governo federale e' consapevole delle reazioni che i casi giudiziari in questione - ed in particolare quello di Amina Lawal - hanno suscitato in Italia e nel mondo e comprende le motivazioni che stanno alla base delle preoccupazioni da noi espresse. Nel ricordare la posizione del Presidente Obasanjo contraria all'esecuzione di tali sentenze - riferiscono le fonti, egli ''si e' mostrato fiducioso circa un positivo esito del caso Lawal, come e' avvenuto in precedenza per la vicenda di Safiya Hussaini''.