EUROPA RIVEDE RAPPORTI E CHIEDE RILASCIO DETENUTI POLITICI
BRUXELLES, 5 GIU - L'Unione europea ha deciso oggi
di limitare le visite governative di alto livello a Cuba, di ridurre la partecipazione degli stati membri a manifestazioni
culturali, di invitare i dissidenti cubani a cerimonie organizzate in occasione delle feste nazioni e di procedere ad
un riesame della posizione comune dell'Unione.
Questi provvedimenti sono state adottati
all'unanimita' dai Quindici ''a seguito delle misure prese recentemente dalle
autorita' cubane, che mirano non solo a violare le liberta' fondamentali a Cuba, ma anche a privare i cittadini di un
diritto fondamentale dell'uomo, vale a dire il diritto alla vita''. All'iniziativa hanno dato la loro adesione anche i dieci
paesi aderenti all'Ue e quelli candidati.
In una dichiarazione la presidenza dell'Ue ''deplora che le
autorita' cubane abbiano interrotto la moratoria sulla pena di morte'' e ''invita una volta di piu' '' i dirigenti dell'Avana
''a rilasciare immediatamente tutti i prigionieri politici''.
In attesa di una ''risposta
favorevole'' l'Ue, preoccupata dalla moltiplicazioni di informazioni secondo le quali dei
prigionieri con gravi problemi di salute sono detenuti in pessime condizioni, chiede alle autorita' cubane di fare in modo
che, nel frattempo, i prigionieri non soffrano inutilmente e non siano sottomessi a trattamenti
inumani''.
''Con le misure adottate oggi la
Commissione Ue punta a confermare quanto gia' espresso dai ministri degli esteri dell'Unione, nel senso che la crisi dei
dissidenti non e' un episodio ma segna invece il presente e il futuro di Cuba'', ha detto all'Ansa il portavoce del commissario
alle relazioni esterne, Chris Patten.
''Le misure - ha aggiunto Diego de Ojeda - sono inoltre state
prese di fronte alla mancanza di disponibilita' e di segnali concreti da parte dell'Avana che possano lasciare spazio
all'ottimismo''.
Oltre un mese fa la Commissione europea aveva annunciato la
sospensione dell'esame della domnanda di adesione di Cuba all'accordo di Cotonou che regola le relazioni tra l'Ue ed i
paesi dell'Africa, Caraibi e del Pacifico (Acp) ed apre la strada ad accordi preferenziali.
In risposta l'Avana aveva deciso di ritirare tale
candidatura che aveva presentato all'inizio dell'anno.
L'ambasciatore cubano presso l'Unione europea Rodrigo
Malmierca aveva negato che i provvedimenti adottati dal suo paese fossero una violazione dei diritti umani. ''Non ci piace
la pena capitale, ma non abbiamo fatto niente di illegale
poiche' il nostro codice prevede la
pena di morte cosi' come avviene in altri paesi o, per esempio, in
Texas''. ''Per noi - aveva aggiunto - l'accordo di Cotonou non e' una
questione di vita o di morte, ma lo e' invcece la difesa della
nostra sovranita' ''.
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