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NO alla Pena di Morte
Campagna Internazionale
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Giustiziato in Georgia Carl Isaacs
 Trent�anni nel braccio della morte

NEW YORK - Il 49enne Carl Isaacs era un uomo famoso. Il suo crimine - lo sterminio per rapina di un'intera famiglia di agricoltori, sei persone, il 14 maggio del 73 - venne ribattezzato durante il processo �il pi� sanguinario nella storia della Georgia�. Un record che gliene procur� degli altri. Come essere il detenuto che ha trascorso pi� anni (30) in un braccio della morte Usa e l'aver ispirato uno dei pi� celebri film realizzati da Hollywood sul patibolo: Murder One , con James Wilder nella parte di Isaacs.

Ma i riflettori su questo ex bracciante abbandonato dal padre a sei anni e stuprato da un famigliare a otto si sono spenti per sempre marted� sera. Quando un'iniezione letale nella prigione di Jackson ha posto fine alla sua lunghissima permanenza nel penitenziario in cui entr� a 19 anni, quando alla Casa Bianca sedeva Richard Nixon. La riprova, secondo gli attivisti che si battono per l'abolizione del capestro, di come quest'ultimo sia ben pi� dispendioso dell'ergastolo, tra appelli, legali d'ufficio, secondi e terzi processi e spese carcerarie.
Ma i 60 parenti della famiglia sterminata - arrivati con sei auto e un bus per l'esecuzione - non hanno mai smesso di chiedere la testa di Isaacs, sopravvissuto a ben 32 compagni di detenzione nel suo braccio della morte. A nulla � servito il pentimento, sebbene tardivo, del condannato. Che dopo aver ordinato una abbondantissima �ultima cena� (pasta al sugo, arrosto di maiale, fagioli, cavolo, insalata di carote, torta al cioccolato) quando � giunto sull'orlo del precipizio non se l'� pi� sentita di mangiarla.
E a riaccendere il dibattito sulla pena capitale � anche la visita in Italia dell'ex governatore dell'Illinois George Ryan, diventato famoso per aver commutato in ergastolo, nel suo stato, 156 condanne a morte. Ryan, che � a Roma su invito di �Nessuno tocchi Caino� e dell'�Associazione 11 settembre� si � detto �felice� dell'iniziativa italiana per una moratoria universale delle esecuzioni capitali, da sottoporre all'assemblea generale dell'Onu durante il semestre di presidenza Ue italiana.
Ad applaudire l'iniziativa, annunciata dal vice premier Gianfranco Fini, � anche la presidente d'onore di �Nessuno tocchi Caino�, Emma Bonino: �Ha ragione Fini a porre la questione nei termini in cui l'ha posta e cio� che occorre evitare che l'abolizione della pena di morte si traduca in uno scontro tra civilt�. La moratoria pu� essere infatti il luogo di incontro, il minimo comune denominatore tra paesi mantenitori e paesi abolizionisti: gli uni farebbero un passo in avanti verso l'abolizione, gli altri riuscirebbero a salvare migliaia di vite umane�.

Alessandra Farkas