ANNULLATE
SEI CONDANNE A MORTE AVEVANO UCCISO
CINQUE PERSONE, UNA DONNA LAPIDATA
(ANSA)
- TEHERAN, - La Corte suprema iraniana ha annullato
le condanne a morte emesse da una Corte di Kerman, nel sud-est
del Paese, contro sei giovani che avevano ucciso cinque persone
in nome di una presunta giustizia islamica. Lo scrive oggi
il quotidiano Etemad.
Un
avvocato delle famiglie delle vittime ha detto che la Corte
suprema ha addotto tra l'altro la ragione che le confessioni
erano state ottenute sotto pressione.
In
precedenza alcuni giornali avevano detto che gli imputati, di
eta' comprese tra i 19 e i 22 anni, erano volontari appartenenti
alle milizie islamiche (Basiji) e che avevano compiuto
i loro crimini nell'intento di ''ripulire la societa' dal
vizio e dalla corruzione''. Le condanne a morte erano state emesse
nel maggio scorso, dopo che all'esterno del palazzo di giustizia
di Kerman erano avvenuti scontri tra alcuni simpatizzanti
degli imputati e un gruppo di familiari delle vittime.
Alcuni
degli uccisi erano stati annegati in una buca riempita d'acqua
poco fuori della citta', mentre una donna era stata lapidata.
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