PAKISTAN:
UOMO CONDANNATO A MORTE PER BLASFEMIA HA
USATO 'TERMINI SPREZZANTI' NEI CONFRONTI DI MAOMETTO
ISLAMABAD,
- Un pachistano e' stato condannato
a morte per blasfemia dopo essere stato riconosciuto colpevole
di aver usato ''termini sprezzanti'' nei confronti del profeta
Maometto e di altre figure islamiche. Lo ha riferito oggi
la polizia locale.
La
sentenza contro l'uomo, Bashir Ahmed, e' stata pronunciata ieri
dal tribunale di Bahawalnagar, 445 km a sud di Islamabad, ha
riferito un ufficiale di polizia, Mohammad Mukhtar.
''Ha
usato termini sprezzanti nei confronti del profeta Maometto
e dei suoi compagni'', ha detto Mukhtar in una conversazione
telefonica con la Reuters da Bahawalnagar.
Il
processo contro Ahmed e' iniziato nel 2001, dopo che un religioso
locale, Mohammad Qasin Shujaabadi, ha accusato l'uomo di
predicare le sue ''false'' credenze alla gente.
Ahmed
potra' fare appello contro la sentenza.
In
Pakistan esiste una legge che punisce con la pena di morte chi
insulta Maometto, gli altri profeti e i libri sacri dell'Islam,
ma molte condanne non sono state mai eseguite.
Le
organizzazioni per la difesa dei diritti umani hanno denunciato
piu' volte l'uso di alcune leggi per perseguitare le minoranze
non musulmane o per risolvere contenziosi personali.
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