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SUPREMA SI SPACCA SU INIEZIONI LETALI RIATTIVATA UN'ESECUZIONE. TEXAS VIETA
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YORK, 15 DIC - La Corte suprema si e' spaccata in due, con un voto di 5-4, nel
decidere di annullare la sospensione di un'esecuzione in Texas imposta la
settimana
scorsa,
all'ultimo minuto, da uno dei membri del massimo organo giudiziario degli Stati
Uniti.
Il
Texas potra' ora ricominciare ad organizzare l'esecuzione di Kevin Lee Zimmerman,
per il quale l'iniezione letale era stata sospesa a 20 minuti dal momento
previsto, provocando tra l'altro l'irritazione del condannato: ''Ero pronto ad
andarmene'', aveva detto Zimmerman.
L'iniziativa
della sospensione era stata presa dal giudice supremo Antonin Scalia, con un
passo insolito per quello che e' ritenuto uno dei magistrati piu' intransigenti
della Corte suprema. Scalia aveva accolto un'istanza degli avvocati di Zimmerman
che chiedeva di considerare l'iniezione letale anticostituzionale perche' 'crudele',
alla luce di nuove ricerche secondo le quali il condannato soffre durante l'
esecuzione, anche se non lo mostra perche' paralizzato.
Lo
stesso Scalia si e' pero' poi schierato con altri quattro giudici per cancellare
la sospensione dell'esecuzione, mentre i quattro membri piu' liberal della Corte
avevano chiesto di mantenere il provvedimento, in attesa di pronunciarsi su un
caso dell'Alabama che potrebbe far riscrivere le regole sulla costituzionalita'
delle iniezioni letali.
Intanto
il Dipartimento della giustizia del Texas ha deciso che d'ora in poi non
rendera' piu' noto sul proprio sito Internet l'ultimo pasto dei condannati a
morte. La decisione e' stata presa ritenendo che le informazioni sull'ultimo
pasto siano sgradevoli e prive di significato.
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