Dalla
creazione della lampadina agli elefanti fulminati: storia di
un�invenzione. Per �punire� il grande rivale Westinghouse
Odiava
la pena di morte, cre� la sedia elettrica
dal
nostro inviato LUIGI OFFEDDU
WASHINGTON
- Anche Topsy fin� sulla sedia elettrica. Era il 1903. Elefantessa
di tre tonnellate, aveva ucciso un guardiano che le dava sigarette
accese al posto del fieno. Pi� altri due tizi, altrettanto
spiritosi. Cos� il signor Dundy, padrone del luna park, cerc� di
sistemarla con qualche carota al cianuro. Niente da fare. Allora
Dundy chiam� il sindaco di New York. E il sindaco chiam� il
professor Thomas Edison: �Ci pensi lei: due o tremila volt e quel
bestione morir� senza soffrire troppo�.
Topsy fu spinta su una
gran piastra metallica e incatenata l� sopra, in piedi. Partirono
le scariche. Ma invece di morire subito, la sciagurata cominci� a
fumigare: fumo dalle orecchie, dalla proboscide, dagli zamponi. E
barriti strazianti. Ci vollero 10 minuti perch� tutto finisse.
Proprio come, 13 anni prima, c�erano voluti 8 minuti perch�
morisse William Kemmler, fruttivendolo di mestiere e assassino per
caso. Dalla prima pagina del New York Times , 7 agosto 1890:
�Penitenziario di Auburn. William Kemmler � morto questa mattina
nel modo pi� rivoltante. La sua esecuzione � stata una disgrazia
per la civilt�... Il boia Durston ha detto: "Goodbye,
William" e si � sentito un clic. Il corpo del condannato si �
irrigidito come una statua: solo l�indice della mano destra si �
piegato, cos� forte che l�unghia � penetrata nel palmo,
facendolo sanguinare, e il sangue ha cominciato a scorrere gi� per
il bracciolo della sedia. L�ora: 6.43. Poi abbiamo sentito
quell�odore insopportabile�. Era la prima condanna a morte
eseguita su una sedia elettrica: e il primo fallimento della legge,
o della scienza, in questo campo.
Ma anche uno dei tanti misteri nella vita di Thomas Edison, genio
inventore della lampadina e di altre cose che oggi riempiono la
nostra vita quotidiana. �Per� non della sedia elettrica, quella no
- ripeteva da vecchio - ho solo contribuito a migliorare una
tecnica, volevo rendere pi� umane le sentenze di morte�. Era cos�
e per� non solo cos�. Era sincero, ma non del tutto. O forse solo
lacerato dalle troppe contraddizioni: come racconta Mark Essig nel
libro Edison e la sedia elettrica, una storia di vita e di morte ,
che verr� pubblicato a settembre dall�editore americano Walker.
Essig, 33 anni, � laureato in storia americana e specializzato in
storia della medicina legale: �Questo � il mio primo libro -
racconta al Corriere - l�ho scritto per rispondere a una
domanda: perch� diavolo uno dei pi� grandi inventori del mondo al
culmine della sua carriera si dedica a un�invenzione cos�
bizzarra e che gli dar� tanti guai?�.
Prima della risposta, viene tutta la cornice di quell�epoca. Con
varie circostanze, maturate nei decenni, che a un certo punto
convergono insieme sulla testa del fruttivendolo Kemmler, come le
folgori su un parafulmine. In questa cornice c�� il tormento di
un mondo che voleva conciliare la giustizia con l�umanit�, la
pena con la piet� civile, la forca con la redenzione; c�� il
conflitto nella coscienza di un uomo, Edison appunto, che prima si
dichiar� contrario alla pena di morte, poi dovette sostenerla nei
fatti con la sua scienza, poi ancora - vista la bruttissima fine di
Kemmler - cerc� di distanziarsi dall�orrore; e infine -
soprattutto - c�� la guerra commerciale fra due colossi, il
professor Thomas e il suo rivale George Westinghouse, che si
contendevano il primato della modernit� e del mercato industriale a
fine �800. Edison, inventata la lampadina elettrica nel 1879,
sosteneva la bont� della corrente continua, con cui stava
illuminando Manhattan; era quello il suo business e la ragione della
sua vita, del suo prestigio scientifico. Westinghouse, inventore
della prima stazione di energia idroelettrica, puntava sulla
corrente alternata, pi� economica e capace di raggiungere grandi
distanze (in quegli anni, fra l�altro, salivano i prezzi del rame,
dunque dei fili da cui dipendeva la corrente continua). I sindaci
dovevano decidere sul futuro delle loro metropoli: l�elettricit�
era la meraviglia che muoveva i tram, illuminava i salotti, faceva
parlare al telefono. Ma poteva uccidere, anche: come dimostr� John
Feeks, operaio di Manhattan rimasto appeso un giorno ai fili della
luce, tostato davanti a centinaia di persone. Il vero pericolo era
la corrente alternata, insisteva Edison, che inond� New York di
volantini. E che, nel 1887, convocati giornalisti e politici a West
Orange nel New Jersey, fulmin� su una piastra Westinghouse da 1000
volt cagnetti, vitelli e cavalli (nessuno si scandalizz�: Benjamin
Franklin, con l�elettricit� statica, aveva gi� rosolato i
tacchini): ecco la prova, disse il professore, solo la mia tecnica
� affidabile.
E fu ancora la corrente alternata di Westinghouse che Edison adoper�
quando dovette sperimentare la sedia elettrica. Glielo avevano
chiesto le autorit� di mettersi a studiare: �Trovi qualcosa di
meglio della forca�. E un po� aveva anche insistito lui, per
quell�incarico. Nel frattempo, William Kemmler era gi� stato
condannato per aver concluso a colpi d�ascia un dibattito
casalingo con l�amante. Come si racconta nel libro Storia della
pena di morte scritto da John Laurence, ci fu un appello
pubblico per salvargli la vita: finanziato con 100 mila dollari
proprio da George Westinghouse, che temeva la cattiva pubblicit�
della �sedia�. Tutto inutile, molti anni dopo la gente avrebbe
ancora detto che Kemmler era stato �Westinghoused�, �Westinghousato�
e non giustiziato.
Resta il mistero Edison. Lo fece apposta o no, e perch� lo fece? �Io
credo - risponde oggi Mark Essig - che Edison abbia agito in parte
per motivi commerciali: prima ha lavorato alla realizzazione della
sedia perch� era un incarico importante, poi ha scelto la tecnica
Westinghouse per legare alla pena di morte il nome odiato del
rivale. E per non coinvolgere troppo il suo�. Solo un tentativo di
�marketing negativo�? �No, perch� Edison non era un missionario,
ma era anche sincero quando diceva che voleva trovare un metodo pi�
umano per dare la morte. Per lui, la sedia elettrica era la meno
orrenda delle alternative, meglio della forca. E davvero non avrebbe
voluto che Kemmler soffrisse tanto. Negli anni seguenti disse
sempre: non � stato un fallimento, solo un primo tentativo, adesso
la tecnica si potr� migliorare�. Ancora dal New York Times ,
7 agosto 1890 (ed � cronaca reale, ma sembrano le parole dei
condannati riportate quasi 70 anni dopo da Truman Capote, nel suo A
sangue freddo ). Kemmler, dopo una lauta colazione, si annoda la
cravatta: �Non ho paura, vi prometto che non vi creer� problemi.
Buona fortuna a voi, signori: io credo che andr� in un posto
migliore. Molte balle sono state dette su di me. Io sono gi�
abbastanza cattivo, � crudele rendermi peggiore�. E al boia
Durston, che ha le mani un po� tremolanti: �Fai con calma, non
c�� fretta. Per� fai bene: preferisco non rischiare. Stringi un
po� meglio i morsetti�. Durston: �Goodbye, William�, Poi, quel
clic.
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