AMINA:
COMUNITA' DI SANT'EGIDIO, E' LA FINE DI UN INCUBO LA
CAMPAGNA PER L'ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE
CONTINUA
ROMA, 25 SET - Soddisfazione per Amina e' stata
espressa
in serata anche dalla Comunita' di Sant'Egidio che, in un
comunicato, ha parlato della ''fine di un incubo che
rischiava
di togliere la vita a una donna vittima di violenza sessuale''.
Tutto cio' - ricorda la Comunita' - e' avvenuto grazie
al lavoro di avvocati come la giurista indiana Sona Kahn in
collegamento con la Comunita' di Sant'Egidio, e di Hauwa Ibrahim
che ha svolto in loco la difesa di Amina. ''Le loro argomentazioni
sono state accolte dalla Corte - sottolinea ancora
l'associazione - che ha ribaltato la condanna capitale emessa
un anno fa, permettendo ad Amina Lawal di ritrattare la confessione
resa inizialmente sotto le pressioni sociali e senza nessuna
tutela legale, di fronte alla prima Corte islamica che aveva
esaminato il caso''.
Fin
dal giorno della condanna, la Comunita' di Sant'Egidio si e'
mobilitata con altri, in particolare Amnesty International, per
fermare ''questa esecuzione capitale che rilanciava un orrore
appena evitato per Safiya Husseini, la donna nigeriana il cui
caso era stato portato all'attenzione internazionale proprio dalla
Comunita' di Sant'Egidio e che successivamente aveva visto una
mobilitazione crescente, prima in Italia e poi nel mondo''.
''Purtroppo
anche oggi - conclude - mentre apprendiamo con gioia
di questa vittoria della legge e del buon senso, la notizia
dell'assoluzione di Amina Lawal si accompagna a una nuova
sentenza capitale nello stato di Bauchi, nel Nord della Nigeria.
La condanna a morte per lapidazione e' stata emessa martedi'
scorso ai danni di un uomo, il giovane Jibrin Babaji, con
l'accusa di avere dormito con tre ragazzi. L'assoluzione di Amina
Lawal e' un passo importante, ma e' solo un primo passo: la
lotta contro la pena di morte continua con la
Grande mobilitazione
in vista della Giornata mondiale contro la Pena di morte,
e la Giornata internazionale Citta' per la vita - Citta' contro
la pena di morte del 30 novembre 2003, che
colleghera' 80 citta'
del mondo, da Roma a Buenos Aires, da Santiago del Cile a New
York''
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