DIRITTI
UMANI
Cuba,
il Papa chiede �clemenza� a Castro
Forte
Appello Serve un confronto tra cittadini e Autorit� per la democrazia
27/04/03
Da
Roma
Fabrizio
Mastrofini
Un
Papa �profondamente addolorato�, e sicuramente contrariato, ha
chiesto a Fidel Castro un �significativo gesto di clemenza� per il
gruppo di dissidenti cubani ai quali, nelle scorse settimane, le
autorit� dell'Avana avevano comminato pesanti condanne �per gravi
atti di terrorismo�, comprese tre condanne a morte eseguite per
fucilazione l'11 aprile.
La
Santa Sede ha reso noto ieri un intervento compiuto dal cardinale
Angelo Sodano a nome del Papa, sul presidente cubano Fidel Castro
proprio per chiedere clemenza. L'intervento vaticano � arrivato sotto
forma di una lettera datata 13 aprile, Domenica delle Palme, due
giorni dopo le tre fucilazioni. �Appena conosciuta la notizia delle
pesanti condanne inflitte ad un significativo gruppo di dissidenti
cubani, fra cui tre condanne a morte - si legge nella nota rilasciata
dalla Santa Sede -, il Santo Padre ha incaricato il segretario di
Stato, il cardinale Angelo Sodano, di esprimere al presidente del
Consiglio di Stato e di governo della Re pubblica di Cuba, Fidel
Castro, il suo profondo dolore per tale dura sentenza�. Nella lettera
- dai toni cortesi, ma fermi - Fidel Castro viene esortato a �un
significativo gesto di clemenza�.
�All'avvicinarsi
della Santa Pasqua - scrive il cardinale Sodano - mi � gradito, in
primo luogo, esprimere i migliori auguri a lei e a tutta la nazione
cubana�. E prosegue: �Ho inoltre l'alto incarico di comunicarle che
il Santo Padre � stato profondamente addolorato apprendendo la
notizia delle dure pene inflitte recentemente a numerosi cittadini
cubani e di alcune condanne alla pena capitale�.
�Di
fronte a questi fatti - spiega - Sua Santit� mi ha incaricato di
chiedere a Vostra Eccellenza che consideri attentamente un gesto di
clemenza verso i condannati, con la certezza che tale atto
contribuirebbe a creare un clima di maggiore distensione a beneficio
del caro popolo cubano�. �Sono sicuro - prosegue la lettera a Castro
- che lei sar� d'accordo con me che solo un confronto sincero e
costrutti vo tra cittadini e autorit� civili pu� garantire la
promozione di uno Stato moderno e democratico in una Cuba sempre pi�
unita e fraterna�.
�Approfitto
di questa circostanza - conclude il messaggio - per rinnovarle, signor
presidente, i sentimenti della mia pi� alta e distinta considerazione�.
Il riferimento � all'arresto di un gruppo di 75 persone compiuto il
18 marzo, e al successivo arresto di 11 persone, il 2 aprile,
colpevoli del tentativo di dirottamento di una nave passeggeri. Nove
giorni dopo, i tre principali ispiratori dell'ultima azione erano
stati giustiziati.
Contro
l'arresto dei dissidenti e pi� ancora contro l'esecuzione erano
insorti, lo stesso 11 aprile, i vescovi dell'isola caraibica. L'ondata
repressiva arriva a cinque anni dalla storica visita del Papa,
compiuta nel gennaio 1998, che aveva aperto speranze nuove anche per
una pi� generale democratizzazione della societ� cubana.
In
effetti, la visita era stata preceduta dalla prima celebrazione del
Natale come festa r eligiosa, punto di arrivo di un processo che a
partire dal 1991 e con le modifiche costituzionali del 1992 aveva
portato ad un sostanziale miglioramento delle relazioni con la Santa
Sede e all'ingresso nell'isola dei primi gruppi di missionari
stranieri.
Appello del Papa al Presidente della Repubblica di Cuba
Appena conosciuta la notizia
delle pesanti condanne inflitte ad un significativo gruppo di
dissidenti cubani, fra cui tre condanne a morte, il Santo Padre ha
incaricato il Segretario di Stato, il Cardinale Angelo Sodano, di
esprimere al Presidente della Repubblica di Cuba, Fidel Castro, il Suo
profondo dolore per tale dura sentenza.
Nella lettera, che siamo stati autorizzati a rendere pubblica, il
Segretario di Stato esprime la profonda pena del Papa Giovanni Paolo
II per le tre condanne a morte e il "profondo dolore" del
Sommo Pontefice per le "pene comminate a numerosi cittadini
cubani", chiedendo, infine, al Presidente della Repubblica di
Cuba un "significativo gesto di clemenza per i condannati".
Vaticano,
13 de abril de 2003
Domingo de Ramos
Al Excelent�simo Se�or
Dr. FIDEL CASTRO RUZ
Presidente del Consejo de Estado
y del Gobierno de la Rep�blica de Cuba
Distinguido Se�or Presidente:
Al acercarse la Santa Pascua, me es grato, en primer lugar, expresar
mis mejores votos para Usted y para toda la Naci�n Cubana.
Cumplo, adem�s, el alto encargo, de comunicarle que el Santo Padre
se ha sentido profundamente afligido al conocer las duras penas
impuestas recientemente a numerosos ciudadanos cubanos, y, tambi�n,
por algunas condenas a la pena capital.
Ante estos hechos, Su Santidad me ha encargado que pida a Vuestra
Excelencia que tenga a bien considerar un significativo gesto de
clemencia hacia los condenados, con la seguridad de que dicho acto
contribuir�a a crear un clima de mayor distensi�n en beneficio del
querido pueblo cubano.
Estoy seguro de que Usted comparte tambi�n conmigo la convicci�n
de que s�lo una confrontaci�n sincera y constructiva entre
ciudadanos y Autoridades civiles puede garantizar la promoci�n de
un Estado moderno y democr�tico en una Cuba cada vez m�s unida y
fraterna.
Aprovecho esta circunstancia para renovarle, Se�or Presidente, los
sentimientos de mi m�s alta y distinguida consideraci�n.
ANGELO
Card. SODANO
Secretario de Estado
Questa
� una nostra traduzione in italiano della Lettera:
13
aprile 2003
Domenica delle Palme
A Sua Eccellenza
il Signor Fidel Castro Ruz
Presidente del Consiglio di Stato
e del Governo della Repubblica di Cuba
Egregio Signor Presidente,
Con l'avvicinarsi della Santa Pasqua, mi � gradito, in primo luogo,
augurare ogni bene a Lei e a tutta la Nazione Cubana.
Compio poi il venerato incarico di comunicarLe che il Santo Padre �
rimasto profondamente addolorato nell'apprendere le pesanti pene
inflitte recentemente a numerosi cittadini cubani, come pure per
alcune esecuzioni capitali.
Di fronte a tale realt�, Sua Santit� mi ha incaricato di chiedere
all'Eccellenza Vostra di voler compiere un significativo gesto di
clemenza nei confronti dei condannati, nella certezza che tale atto
contribuirebbe a creare un clima di maggiore distensione a beneficio
dell'amato popolo cubano.
Sono certo che anche Lei condivide con me la convinzione che
soltanto un confronto sincero e costruttivo tra cittadini e autorit�
civili pu� garantire la promozione di uno Stato moderno e
democratico, in una Cuba sempre pi� unita e fraterna.
Mi valgo volentieri dell'incontro per rinnovarLe, Signor Presidente,
l'espressione della mia pi� alta considerazione e del mio pi�
distinto ossequio.
ANGELO
Card. SODANO
Segretario di Stato
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Pope
Appeals to Castro to Show Leniency
26/04/03
By
FRANCES D'EMILIO, Associated Press Writer
VATICAN
CITY - Deeply dismayed by Cuba's crackdown on dissent, Pope John Paul
II decried harsh sentences handed down against the island's dissidents
and implored Fidel Castro to show leniency.
In
a letter made public Saturday, the pontiff also denounced the
execution of three men who seized a ferry in a failed bid to reach the
United States.
The
plea was conveyed to Castro on April 13 � Palm Sunday � two days
after a firing squad killed the men, who had commandeered the boat and
its 50 passengers in Havana Bay on April 2.
A
Vatican official, speaking on condition of anonymity, said the
letter had not been publicized to give Castro a chance to respond.
Apparently, there was no answer.
Cuba
has come under heavy world criticism for sentencing 75 dissidents to
prison terms ranging from six to 28 years on charges they collaborated
with American diplomats to subvert the island nation's socialist
system.
Castro
has taken a hard stand. On Friday, he accused the top U.S. diplomat in
Cuba of stirring up subversive activities by opponents of his
government. He has defended the executions as necessary to halt what
he called a brewing migration crisis provoked by the United States.
Dissidents
and diplomats have denied the accusations.
The
Vatican said the pontiff, upon learning of "the heavy sentences
inflicted on a significant group of Cuban dissidents," asked the
Vatican's secretary of state, Cardinal Angelo Sodano, to express John
Paul's "deep sorrow" in a letter to Castro.
The
letter, in Spanish, began with Easter greetings to the traditionally
Catholic nation.
"The
Holy Father felt deeply pained when he learned of the harsh sentences
recently imposed on numerous Cuban citizens, and, even, for some of
them, the death penalty," Sodano wrote. "In the face of
these facts, His Holiness gave me the task of asking Your Excellency
to give full consideration to a significant gesture of clemency toward
those convicted."
Showing
leniency, the letter said, "will contribute to create a climate
of greater detente to the benefit of the dear Cuban people," whom
the pope visited in 1998 in a historic pilgrimage.
"I
am sure that you also share with me the conviction that only a sincere
and constructive confrontation between the citizens and the civil
authorities can guarantee the promotion of a modern and democratic
state in a Cuba ever more united and fraternal," Sodano concluded.
The
Holy See has faced some criticism in Italy for failing to speak out
enough about Cuba, though the Vatican's newspaper has described the
executions as a "sad development."
The
pope is a staunch opponent of the death penalty, and on occasion has
appealed to authorities to call off scheduled executions, including
some in the United States.
He
has championed human rights throughout his papacy. After the pontiff's
visit to Cuba, Castro released 299 prisoners.
During
his 1998 visit to Nigeria, Vatican officials pressed for the release
of some 60 prominent Nigerians, including political opponents and
journalists.
Cuba's
own bishops have been among Castro's critics. In March, they urged
authorities to accept differing political opinions. The church itself
has been struggling to strengthen its place in Cuba, which in the past
has expelled foreign priests and closed parish schools.
There
have been some advances. After the pope's visit, Christmas was made an
official holiday again.
And
Cuban Cardinal Jaime Ortega, viewed by some as a contender to be the
next pope, has gained some access to Cuba's mass media as he tries to
regain ground lost by the church after the revolution which brought
Castro to power more than 40 years ago. Ortega himself spent a year in
a labor camp.
After
the pope's appeal, Joe Garcia, executive director of the Miami-based
Cuban American National Foundation, called John Paul "a moral
authority in a country that lacks total morality."
Pope
John Paul II appeals to Castro over executions
VATICAN
CITY - Pope John Paul II has written to Cuban President Fidel
Castro to express his "deep pain" at the recent
executions of three people who tried to hijack a ferry, and appealed
for clemency for other Cubans sentenced at the same time, the Vatican
said.
The
Vatican released the text of a letter sent to the Cuban leader on
April 13, two days after Cuba said the hijackers -- who had tried to
get a ferry captain to take them to the United States -- had been
executed.
In
the document, written by Cardinal Angelo Sodano on behalf of the pope,
the pontiff expressed his regret at the executions and called on
Castro to make a "significant gesture of clemency" for other
Cubans sentenced over the affair.
"The
pope charged me to ask you to envisage a gesture of clemency toward
the condemned, with the certainty that that will contribute toward
creating a climate of detente for the dear Cuban people," the
letter said.
"I
am certain that you will agree with me that only a sincere and
constructive dialogue between the citizens and authorities can
guarantee the promotion of a modern and democratic state in an even
more united and fraternal Cuba," the letter said.
The
papal letter was released shortly after Castro made his first public
reference to the recent wave of attempted hijackings in his country.
In
a special appearance on Cuban television on Friday, Castro said that
the three leaders of the group who tried to commandeer a ferry on
April 2 had been executed in order to prevent a wave of such
hijackings, which could have provoked a crisis with Washington and
served as a pretext for a military action against Cuba.
"We
had to pull the evil out by the roots," Castro said in his almost
four-hour address.
A
total of 11 people took part in the attempted hijack of the ferry, in
which nobody was hurt.
The
incident was one of seven hijackings or hijack attempts which have
taken place in Cuba in the past seven months.
The
April 11 executions followed a week of harsh sentences -- from six to
28 years in prison -- doled out to 75 dissidents rounded up in a
recent crackdown and accused of being threats to state security, after
trials lasting a few hours.
Prominent
dissidents including journalist and poet Raul Rivero and economist
Marta Beatriz Roque were sentenced to 20 years in jail. Dissident
physician Oscar Elias Biscet was sentenced to 25.
The
crackdown sparked international outcry but Cuba nevertheless avoided
censure from the UN Human Rights Commission in Geneva, which on April
17 passed a motion that merely urged the communist nation to accept a
visit from a UN human rights envoy.
Pope
John Paul made a pathbreaking visit to Cuba, one of the world's only
surviving Communist states, in January 1998.
Pope
Asks Castro for Clemency for Dissidents
26/04/03
VATICAN
CITY - Pope John Paul wrote to Cuban President Fidel
Castro expressing his deep pain and sorrow at three political
executions and hefty prison sentences imposed on scores of dissidents,
the Vatican said on Saturday.
Adding
his voice to the escalating international criticism of Castro's
biggest crackdown in decades, the pope asked for "a significant
gesture of clemency."
Most
of the world was watching the Iraq war when Cuba rounded up 75
anti-Castro dissidents and sent them to prison for terms of up to 28
years.
Two
weeks ago a firing squad executed three men who hijacked a ferry in a
failed bid to reach the United States.
The
letter, written for the 82-year-old pontiff by his secretary of state
Angelo Sodano, was dated April 13.
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