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NO alla Pena di Morte
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MANCANZA INTRAPRENDENZA O ESPERIENZA PUO' FAR ANNULLARE SENTENZA

NEW YORK, 26 GIU - Gli avvocati pigri o inesperti possono essere una causa sufficiente per giudicare nulla una condanna a morte. Lo ha stabilito oggi la Corte suprema degli Usa, con una sentenza che ha annullato la condanna di Kevin Wiggins, ordinando un nuovo processo per decidere la pena per l'imputato.

La sentenza impone una nuova, storica limitazione alla pena di morte e va ad aggiungersi ad altre recenti decisioni del massimo organo giudiziario degli Stati Uniti relative, tra l' altro, al divieto di mandare al patibolo ritardati mentali.

Nel caso di Wiggins, un imputato con un quoziente di intelligenza che lo pone ai limiti dell'incapacita' mentale prevista dalla legge, secondo la Corte suprema la giuria decise la condanna a morte senza essere messa a conoscenza del passato dell'uomo. L'imputato da piccolo era stato stuprato, picchiato e lasciato piu' volte senza cibo e sua madre gli bruciava le mani come forma di punizione.

I suoi avvocati, per inesperienza o per mancanza di intraprendenza, non hanno svolto l'attivita' investigativa necessaria per far emergere la sua situazione e per i giudici - che si sono pronunciati per 7-2 - e' una circostanza che rende nulla la condanna.


NUOVO PALETTO GIUDIZIARIO, BUONA DIFESA E' DIRITTO IMPUTATO

(di Marco Bardazzi)

NEW YORK, 26 GIU - La Corte suprema degli Stati Uniti ha posto oggi un nuovo paletto nel percorso giudiziario che conduce alla pena di morte. Per i giudici di Washington, un detenuto che rischia il patibolo ha diritto ad un'assistenza legale all'altezza della situazione e se i suoi avvocati sono degli incompetenti la condanna puo' essere annullata.

Il primo a beneficiare della decisione dei giudici, che si sono pronunciati con un voto di 7-2, e' un detenuto nero del Maryland, Kevin Wiggins, che era stato condannato all'iniezione letale per aver ucciso un'anziana signora bianca che lo aveva assunto come tuttofare. Wiggins ha un quoziente d'intelligenza al limite della legalita' per la pena capitale e nel suo passato ci sono una serie di traumi infantili che i suoi giovani ed inesperti difensori mancarono di investigare a fondo e di far conoscere alla giuria. A favore della revisione del suo caso si erano mobilitati anche vari procutari e perfino l'ex ministro della Giustizia dell'amministrazione Clinton Janet Reno.

La condanna a morte e' stata annullata e Wiggins avra' diritto ad un nuovo processo, nel quale non si discutera' la sua colpevolezza - gia' accertata - ma la pena, che potrebbe trasformarsi dalla morte in ergastolo. La nuova giuria che valutera' il caso dovra' sapere, prima di pronunciarsi, che l' imputato da piccolo e' stato stuprato, picchiato dai genitori, costretto a lunghi digiuni punitivi e talvolta obbligato dalla madre, come forma di punizione, a mettere le mani sul forno rovente della cucina. Circostanze che, ad avviso della Corte suprema, sono sufficienti per mettere in discussione le sue capacita' mentali.

Il massimo organo giudiziario degli Usa ha ribaltato il parere di una Corte d'appello e raggiunto, con la sentenza sul caso Wiggins, un'altra tappa storica nella giurisprudenza americana in tema di pena capitale. La Corte negli ultimi tempi ha ristretto in modo consistente la liberta' di manovra dei tribunali locali, stabilendo il divieto di condannare chi ha evidenti incapacita' mentali e giudicando incostituzionale che a decidere la pena di morte sia un giudice singolo e non una giuria popolare (una decisione che ha riaperto centinaia di casi in molti stati). Ma le decisioni restrittive su questo tema potrebbero tornare in discussione in futuro, se avverra' il possibile ricambio di uno o piu' giudici della Corte suprema: la nomina dei componenti della Corte spetta al presidente George W. Bush, noto sostenitore della pena capitale.

Nel caso Wiggins, a votare contro sono stati i due giudici piu' conservatori, Antonin Scalia e Clarence Thomas, secondo i quali i pareri dei loro colleghi ''variano dall'incredibile all'estremamente debole''. Nel parere di maggioranza, il giudice Sandra Day O'Connor - che da tempo si sta rivelando la piu' impegnata sul fronte della revisione della pena capitale - ha evidenziato che il diritto ad avere avvocati competenti e' irrinunciabile e vitale per un imputato.

La Coalizione nazionale per l'abolizione della pena di morte (Ncadp) ha lodato la decisione della Corte suprema e l'ha giudicata un altro elemento a sostegno della necessita' di mantenere una moratoria alle esecuzioni in Maryland e di estenderla a tutto il paese, in attesa di valutare se i detenuti abbiano avuto o meno un giusto processo. Un altro elemento a sostegno della lotta degli abolizionisti e' stata la presentazione di un rapporto del Center for Public Integrity sugli errori e gli abusi compiuti dai pubblici ministeri. 

Secondo il rapporto, il comportamento dei procuratori avrebbe aiutato a mandare in carcere - e spesso nel braccio della morte - almeno 32 innocenti dal 1970. Nello stesso periodo, oltre 2.000 casi sono stati ribaltati in appello o sono stati al centro di modifiche dopo che sono stati rilevati errori gravi da parte dell'accusa. 


U.S. Supreme Court Rules Lawyers Failed Client, Voids Death Sentence

     By a vote of 7-2, the U.S. Supreme Court has thrown out the death sentence of Maryland death row inmate Kevin Wiggins, ruling that his inexperienced attorneys failed to adequately represent him at trial. 

Wiggins' original lawyers made no attempt to inform members of the jury that sent Wiggins to death row that their client was repeatedly raped, beaten and denied food as a child, and that his mother burned his hands on the stove as punishment. In an opinion authored by Justice Sandra Day O'Connor, the Court said that if jurors knew the ghastly details of Wiggins' childhood, they might have chosen a life sentence for Wiggins. 

Wiggins, who is borderline mentally retarded, will now receive a new sentencing hearing. Justices O'Connor and Ruth Bader Ginsburg have publicly expressed qualms about the quality of legal help available to many people accused of murder. 


 

U.S. SUPREME COURT ADDRESSES INEFFECTIVE ASSISTANCE OF COUNSEL; MARYLAND MAN TO RECEIVE NEW DAY IN COURT

June 26, 2003 - A Maryland man will receive a new sentencing hearing after the U.S. Supreme Court Thursday ruled 7-2 that the performance of his defense counsel did not meet minimum standards as guaranteed by the Sixth Amendment of the U.S. Constitution.

Kevin Wiggins, a black man, was convicted and sentenced to death for the murder of Florence Lacs, a white woman. Wiggins' defense counsel utterly failed to present to the jury mitigating circumstances surrounding Wiggins' background - details that included horrific abuse he suffered as a child as well as possible mental retardation. This abuse included being beaten with belts and straps, bitten, denied food, burned and a history of sexual molestation.

The U.S. Supreme Court heard the Wiggins case after the conservative Fourth Circuit Court of Appeals refused to apply the standard that the Supreme Court set in its 1984 Strickland decision to Wiggins. The Strickland ruling set out minimal standards that defense attorneys must meet when representing their clients in death penalty cases.

"Today the Supreme Court has elevated the standards it first set out in Strickland," said Steven W. Hawkins, executive director of the National Coalition to Abolish the Death Penalty. "The Strickland standards were woefully inadequate. This ruling will mean that more people on death row will be able to push forward with claims that their representation did not meet constitutional standards."

Hawkins added that "lawyers have a constitutional duty to investigate their clients' background and social history. Such an investigation may or may not yield useful information, but not to conduct an investigation in the first place potentially could deprive the jury of information it would use in reaching a fully informed decision about whether to sentence a person to life or death."

Hawkins said the Wiggins case demonstrates problems with the way the death penalty is handed down, both in Maryland and across the United States. "This is another case that calls into question the death penalty in Maryland and points out the compelling need for a moratorium on executions," he said.

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The National Coalition to Abolish the Death Penalty was founded in 1976 and is the only fully-staffed national organization devoted specifically to abolishing the death penalty. NCADP is comprised of more than 100 local, state, national and international affiliates.