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NO alla Pena di Morte
Campagna Internazionale

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GIAPPONE, DOMANI DETENUTO COMPIE 82 ANNI - TOMIZO ISHIDA NE HA TRASCORSI 29 NEL BRACCIO DELLA MORTE

Roma, 12 dic. - Domani Tomizo Ishida, il piu' anziano detenuto del braccio della morte giapponese, compie 82 anni di cui 29 trascorsi in prigione. Accusato degli omicidi di due donne, tra cui la sua compagna, commessi nel 1973, Ishida si dichiaro' colpevole solo dell'omicidio non premeditato della sua compagna, mentre del secondo  continua a proclamarsi innocente. In un comunicato Amnesty International riferisce che la ''confessione'' fu resa dopo 148 giorni di interrogatori in un commissariato, durante i quali non venne informato del diritto di poter essere assistito da un avvocato.

Dopo quasi tre decenni di carcere, le sue condizioni di salute non sono buone e sta perdendo l'uso dell'occhio destro.

La sua detenzione nel braccio della morte e' in contrasto con le raccomandazioni del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite (Ecosoc) che chiede agli Stati di stabilire un'et` massima per l'applicazione della pena di morte. Per ricordare questo caso e denunciare nuovamente il dramma della pena di morte in Giappone, il Gruppo di Amnesty di Napoli, che segue questo caso da dieci anni, ha lanciato un'azione che prevede l'invio di cartoline di buon compleanno ai principali quotidiani del paese e la spedizione di e-mail a diverse autorita' del governo Koizumi.

L'ultima esecuzione in Giappone e' avvenuta il 12 settembre scorso e attualmente sono 50 i condannati a morte che rischiano l'impiccagione. Le esecuzioni hanno luogo con modalita' arbitrarie e si svolgono nella piu' totale segretezza: dopo anni o addirittura decenni trascorsi nel braccio della morte, i detenuti apprendono di dover essere messi a morte due ore prima dell'esecuzione, senza avere neanche la possibilita' di salutare per l'ultima volta i propri cari e senza che i rispettivi avvocati ricevano la notifica del procedimento.

La Sezione Italiana di Amnesty e' impegnata da anni in una campagna per l'abolizione della pena di morte in Giappone. Nel giugno 2002, in concomitanza con i Mondiali di Calcio, l'associazione ha consegnato all'ambasciata giapponese in Italia migliaia di cartoline recanti la scritta ''Cartellino rosso alla pena di morte''.