|
|
|||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||
19 apr VATICAN CITY- Pope John Paul II stepped into the debate over the use of the death penalty in the Philippines, telling the country's ambassador Monday that justice is better served by not resorting to capital punishment. John Paul reiterated his stance while eceiving the new envoy of the Philippines to the Holy See, Leonida Vera. <Aware that the issue of capital punishment and its use has again become an important topic in your national debate, I would reiterate that the ends of justice in today's world seem better served by not resorting to the death penalty,> the pope said. <While civil societies have a duty to be just, they also have an obligation to be merciful,> the pope said. Capital punishment was abolished in the Philippines in 1987, but reinstated in 1994 for crimes such as rape, kidnapping, murder and drug trafficking. Opposition from human rights groups delayed executions until 1999. Since then, seven people have been put to death, with the last execution in January 2000. In his speech, the pope also issued an appeal for an end to terrorism in the Philippines and called on public officials to be <models of moral behavior> and shun any type of graft or corruption. Death Penalty Won't Defeat Terrorism, Says John Paul II Urges an Emphasis on Respect for Life VATICAN CITY, APRIL 19, 2004 (Zenit.org).- John Paul II says that terrorism is not combated with the death penalty but, on the contrary, by the promotion of respect for the dignity of the human person. The Pope expressed this today when receiving the credentials of the new ambassador of the Philippines to the Holy See, Leonida Vera, until now the president of Lever Properties Corporation and a member of the Executive Council of Caritas-Manila. In his English-language address, the Holy Father appealed to all parties in the Philippines "to end the terrorism which continues to cause so much suffering to the civilian population, and to embrace the path of dialogue which alone will enable the people of the region to create a society that guarantees justice, peace and harmony for all." "Accordingly, it is essential that the state continue to promote dialogue in society, fostering mutual understanding and appreciation among the various religions," the Pope continued. "This process is most effective when all levels of public education include curricular components that help people to recognize the value of tolerance and encourage them to strive towards a culture based on authentic peace and justice," he said. "We can together eliminate the social and cultural causes of terrorism by teaching the greatness and dignity of the human person, and by spreading a clearer sense of the oneness of the human family," the Holy Father added. After appealing for respect of the Philippine Constitution, "which explicitly recognizes the sanctity of family life and the protection of the unborn from the moment of conception," the Pope reiterated his opposition to the death penalty. "Aware that the issue of capital punishment and its use has again become an important topic in your national debate, I would reiterate that the ends of justice in today's world seem better served by not resorting to the death penalty," he said. "Modern society in fact has the means of effectively suppressing crime by rendering criminals harmless without definitively denying them the chance to reform," he said, repeating a teaching he articulated in his encyclical "Evangelium Vitae." He added: "While civil societies have a duty to be just, they also have an obligation to be merciful."
Giovanni Paolo II: il terrorismo non si pu� combattere con la pena di morte Ma sradicando le sue cause attraverso l�educazione al rispetto della vita CITTA� DEL VATICANO, luned� 19 aprile 2004 .- In un periodo in cui il terrorismo si impone sempre di pi� all'attenzione della scena politica internazionale, animando anche il dibattito all�interno degli stati, Giovanni Paolo II ha affermato che esso non pu� essere combattuto con la pena di morte, quanto, con la educazione al rispetto della dignit� della persona umana. Questo in sintesi il messaggio del Pontefice nel ricevere in udienza, per la presentazione delle lettere credenziali, la nuova ambasciatrice delle Filippine presso la Santa Sede, la signora Leonida R. Vera, fino a questo momento Presidente del Consiglio di Amministrazione di Lever Properties, Corp., e che attualmente ricopre anche gli incarichi di Membro del Collegio di Presidenza di Caritas Manila, e di Direttrice delle Fondazioni filippine per la Riabilitazione dei Disabili e San Vincenzo de� Paoli. Il Pontefice nel ricordare come �un Paese che � rimasto saldo nella fede cristiana anche nei momenti di maggiore difficolt� si assume il compito e l�onore non solo di preservare i valori di questo patrimonio ma anche di aiutare la diffusione degli ideali della cultura cristiana nel mondo intero�, ha poi espresso la sua �preoccupazione per l�ondata di violenza che da molto tempo sta facendo pagare un prezzo devastante al suo Paese�, Il Santo Padre, nel messaggio rivolto in inglese, ha fatto un appello a tutti i partiti delle Filippine �perch� pongano fine al terrorismo, che continua a procurare tanta sofferenza alla popolazione civile, e abbraccino il cammino del dialogo che rappresenta l�unica strada per consentire alle popolazioni della regione di creare una societ� capace di garantire giustizia, pace e armonia per tutti�. �� quindi essenziale che lo Stato continui a promuovere il dialogo nell�ambito della societ�, coltivando la comprensione e la stima reciproca tra le diverse religioni�, ha affermato il Pontefice. �Questo processo risulta pi� efficace se l�istruzione a tutti i livelli sia impartita in modo tale da aiutare le persone a riconoscere il valore della tolleranza e ad incoraggiarle ad aspirare ad una cultura fondata su una vera pace e un�autentica giustizia�, ha cos� aggiunto. Come gi� affermato nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2002, il Vescovo di Roma ha poi lanciato un accorato appello: �Insieme possiamo eliminare le cause sociali e culturali del terrorismo �insegnando la grandezza e la dignit� della persona e diffondendo una maggiore consapevolezza dell'unit� del genere umano��. Dopo aver chiesto il rispetto della Costituzione delle Filippine, �la quale esplicitamente riconosce la santit� della vita familiare e la protezione dei nascituri dal momento del concepimento�, il Pontefice ha in seguito rinnovato il suo appello contro la pena di morte. �Consapevole che la questione della pena capitale e del suo impiego rappresenta nuovamente un argomento importante nel dibattito nazionale, vorrei ribadire che il fine della giustizia nel mondo odierno sembra poter essere meglio assicurato evitando di ripristinare la pena di morte�, ha in seguito affermato. Infatti, il Papa citando il numero 27 dell�enciclica �Evangelium Vitae�, ha ricordato la possibilit� che una moderna societ� ha �di reprimere efficacemente il crimine in modi che, mentre rendono inoffensivo colui che l'ha commesso, non gli tolgono definitivamente la possibilit� di redimersi�. �La societ� civile ha un obbligo alla giustizia, ma ha anche un obbligo al perdono�, ha in seguito concluso il Vescovo di Roma. La pena capitale nelle Filippine � stata, inizialmente, abolita dalla costituzione del 1987 ratificata dal governo Aquino, sebbene quest�ultima contenesse una clausola, la quale autorizzava il Congresso a riapplicarla di fronte a casi di �crimini efferati�. In seguito, verr� reintrodotta nel 1993. Nel marzo 2000, durante il Giubileo, � stata poi varata una moratoria sulle esecuzioni capitali, in special modo, dietro pressioni della Chiesa Filippina sull�allora presidente Joseph Estrada. Importante anche il contributo del Consiglio Nazionale della Chiese nelle Filippine, il quale aveva fondato le proprie ragioni sulla ricerca condotta dalle Nazioni Unite nel 1998, e in seguito aggiornata nel 2002, la quale aveva dimostrato lo scarso effetto deterrente della pena capitale sulla diffusione dei crimini. Il 5 dicembre 2003 , il presidente Gloria Macapagal-Arroyo ha poi tolto la moratoria sulla pena di morte, in seguito al vertiginoso aumento di rapimenti a causa di estorsione. In questo periodo nelle Filippine si sta dibattendo nuovamente sulla pena di morte, sopratutto in seguito alla redazione di alcuni disegni di legge anti-terrorismo, non ancora entrati in vigore, e nati sulla scia dell�attentato a Bali del 22 ottobre 2002. Catholic News Pope says death penalty won't defeat terrorism
Pope John Paul II has said that the promotion of respect for the
dignity of the human person - and not the death penalty - will overcome
terrorism.
The Holy Father expressed his views while receiving the credentials of
the new ambassador of the Philippines to the Holy See. The Philippines
revived the death penalty last year after a moratorium.
Speaking in English, the Pope appealed to all parties in the
Philippines "to end the terrorism which continues to cause so much
suffering to the civilian population".
He urged them to "embrace the path of dialogue which alone will
enable the people of the region to create a society that guarantees
justice, peace and harmony for all".
"We can together eliminate the social and cultural causes of
terrorism by teaching the greatness and dignity of the human person, and
by spreading a clearer sense of the oneness of the human family," the
Holy Father added.
Repeating his opposition to the death penalty, he appealed for respect
of the Philippine Constitution, "which explicitly recognises the
sanctity of family life and the protection of the unborn from the moment
of conception."
"Aware that the issue of capital punishment and its use has again
become an important topic in your national debate, I would reiterate that
the ends of justice in today's world seem better served by not resorting
to the death penalty," he said.
Catholics Against Capital Punishment In April 19 Vatican address, Pope John Paul II reiterates his stance against the death penalty In an April 19 English-language speech welcoming Leonida Laki Vera, the new ambassador of the Philippines to the Vatican, Pope John Paul II repeated his opposition to the death penalty. "Aware that the issue of capital punishment and its use has again become an important topic in your national debate," the Holy Father said, "I would reiterate that the ends of justice in today`s world seem better served by not resorting to the death penalty." He went on to quote the passage in his 1995 encyclical "Evangelium Vitae" which states: "Modern society in fact has the means of effectively supressing crime by rendering criminals harmless without definitively denying them the chance to reform." "While civil societies have a duty to be just," he told Ms. Vera, "they also have an obligation to be merciful." The new ambassador is a member of the executive council of Caritas-Manila, the social service ministry of the Archdiocese of Manila. She has been president of the FBS Radion Network and of Lever Properties Corp. of Manila. Ekklesia Pope urges philippines to oppose death penalty -19/4/04 In the run up to the presidential election in the Philippines, the Pope has urged politicians to oppose the death penalty. In a speech on Monday welcoming incoming ambassador Leonida Vera, he said; "Aware that the issue of capital punishment and its use has again become an important topic in your national debate, I would reiterate that the ends of justice in today's world seem better served by not resorting to the death penalty." The death penalty was restored in the Philippines in December 1993, six years after it became the first state in Asia to abolish capital punishment for all crimes. John Paul II also reminded Filipino politicians that they had "an especially grave obligation" to be role models of moral behaviour. The Pope spoke of his hope for a "free and fair" presidential election in the Philippines, due to take place on May 10. He urged politicians to shun corruption and said they should "do their best to help others form a correct conscience.� The Pope paid tribute to the country, calling it "a light for the evangelisation of the Asian continent." John Paul II also appealed to all parties in the Philippines to "end the terrorism which continues to cause so much suffering to the civilian population, and to embrace a path of dialogue." The State should play its role "by fostering mutual understanding and appreciation among religions," he added. President Gloria Macapagal-Arroyo, who toppled former leader Joseph Estrada in a military-backed popular revolt in January 2001, leads film-star rival Fernando Poe by just three percentage points in the latest opinion polls.
Pope urges free and fair elections in Philippines (Manila
Time) | Apr. 19, 2004 In a speech welcoming incoming ambassador Leonida Vera, the Pope reminded Filipino politicians that they had "an especially grave obligation" to be role models of moral behavior.
RADIOGIORNALE � RADIOVATICANA 19/04/04 NO AL TERRORISMO E ALLA PENA DI MORTE PER CAMBIARE LA SOCIETA', SI� AL DIALOGO E ALLA RICERCA DI SOLUZIONI POLITICHE CHE SCONFIGGANO LA POVERTA': COSI' IL PAPA ALLA NUOVA AMBASCIATRICE DELLE FILIPPINE PRESSO LA SANTA SEDE Servizio di Alessandro De Carolis Un appello per la fine del terrorismo nelle Filippine, perch� il Paese - ancora gravato da ampie sacche di povert� - si inoltri lungo la via della pace e della concordia, tralasciando il ricorso alla pena di morte contro il crimine, per difendere invece la sacralit� della vita umana. Con un discorso ricco di riflessioni importanti, Giovanni Paolo II ha accolto questa mattina, per la presentazione delle lettere credenziali, il nuovo ambasciatore dello Stato asiatico presso la Santa Sede, la signora Leonida L. Vera. "Le Filippine sono davvero una luce nell'evangelizzazione del continente asiatico". Inizia con questo riconoscimento l'attenta disamina del Papa della situazione attuale del pi� grande Paese cattolico dell'Oriente. Un'eredita antica, quella del cristianesimo, the Giovanni Paolo II ha voluto porre in risalto pur non nascondendo le difficolt� vecchie e nuove the segnano la vita sociale della nazione, giunta ad un passo dalle elezioni politiche. La piaga pi� grave e certamente quella del terrorismo. II Pontefice ha ripetuto le parole contenute nel suo messaggio per la Giornata mondiale della pace di due anni fa: noi possiamo "eliminare le cause sociali e culturali del terrorismo, insegnando la grandezza e la dignit� della persona e diffondendo una maggiore consapevolezza dell'unita del genere umano". II Papa si e appellato alle parti the hanno scelto la strada della violenza invitandole al contrario "ad imboccare la strada del dialogo", the aiuti la popolazione filippina a "creare una society the garantisca giustizia, pace e armonia per tutti". Giovanni Paolo II ha poi toccato altri temi di grande impatto sociale, come "l'estrema povert�" the continua a colpire le Filippine alla stregua di molti altri Stati dell'Asia. II Pontefice ha stigmatizzato il ricorso a quelle the ha definito "politiche miopi" e "futili" le quali, lungi dal recare benefici reali alla popolazione, diventano anzi una delle cause della "disaffezione e dell'allontanamento" delle nuove generazioni. Attirati da fortune pi� facili - ha osservato il Papa - i giovani finiscono spesso per ingrossare le fila del crimine o quelle dei movimenti radicali, "che promettono cambiamenti sociali attraverso la violenza e lo spargimento di sangue". Viceversa - e stata l'esortazione di Giovanni Paolo II - tutti i settori della societ� devono collaborare alla ricerca di soluzioni per questo problema e i governi devono non solo riconoscere e assistere I poveri", ma "coinvolgerli attivamente nel trovare rimedi a lungo termine". Infine, il Papa ha ripetuto la sue ferme convinzioni contro il ricorso alla pena di morte, ancora vigente nelle Filippine. La moderna society - ha affermato - possiede gi� strumenti necessari per sopprimere il crimine e mentre ha "il dovere di essere giusta, essa ha pure l'obbligo di essere clemente". Cosi come gli amministratori della cosa pubblica - ha aggiunto - hanno l'obbligo di erigersi a "modelli" di onest� e di comportamento moralmente corretto. Qualit� tanto pi� importanti, ha notato il Pontefice se inserite net contesto preelettorale the sta vivendo il Paese. "Prego - ha concluso il Papa - perch� i filippini continuino a sostenere i precetti delta loro Costituzione the riconoscono esplicitamente la santit� della vita familiare e la tutela dei non nati dal momento del loro concepimento". |