Comunità di Sant

Le Frontiere del Dialogo:
religioni e civilt� nel nuovo secolo

Meeting Internazionale Uomini e Religioni - Barcellona 2-4 settembre 2001


 Luned� 3 Settembre 2001
Sal� del Palau Centelles-Solferino
L�Europa tra fede e secolarizzazione

Maria Jepsen
Vescovo della Chiesa Evangelica di Germania

   


1.Il compito principale dei cristiani nel tempo presente non � la preoccupazione per la loro consistenza numerica, la cura della propria identit� ecclesiale e della purezza della propria confessione. Il loro compito principale non � neanche rendere possibili confederazioni sopranazionali. Questi sono compiti secondari.

Il compito principale dei cristiani nel tempo presente, nella nostra era delle comunicazioni, rimane quello di essere dei �racconta storie� (story-teller); raccontare le storie della Bibbia. A fronte di questo compito tutti gli altri compiti sono secondari.

Dobbiamo inserire in tutti gli angoli pi� nascosti della nostra esistenza le nostre storie di fede: quelle che parlano di Dio e di Ges�, di Adamo ed Eva, del cielo e della terra, fino a quelle che riguardano l'ultimo giorno.

Il mondo moderno � pieno di vuoti di significato.

Nello stesso modo instancabile in cui uno scoiattolo alla fine dell'estate ed in autunno raccoglie le ghiande e le nasconde nei posti pi� vari del giardino, alla stessa maniera noi dobbiamo raccontare e diffondere le nostre storie.

Non soltanto la domenica negli ambiti sacri, ma anche in famiglia e pubblicamente nel discorso sociale.

Questo � il compito pi� antico dei cristiani, da quando esiste la Chiesa e le Chiese: raccontare di Dio e di Ges� e pregare, praticare la preghiera di intercessione.

E questo compito � semplice.

L'uomo moderno viene sommerso di notizie e comunicazioni, ma della maggior parte di esse non ne ha bisogno - come per esempio delle continue informazioni sulle quotazioni di borsa.

Ma ci� di cui ha bisogno sono le storie. Le storie antiche dell'umanit�, del suo ambito culturale e, appunto, le storie della Bibbia. Le storie sono isole nella marea di opinioni.

E Dio non ha bisogno di preghiere piene di informazioni, ma di lode e di ringraziamento, di lamento e di preghiera di intercessione - tali preghiere ci sono state insegnate da Ges�, e sono molto buone per noi.

Non vogliamo essere innamorati delle particolarit� delle nostre confessioni, di quei dettagli dogmatici, liturgici o religiosi che ci distinguono dagli altri. Di essi possiamo anche rallegrarci, curarli e rispettarli.

Ma l'amore, la nostra forza emotiva pi� forte non si addice alle questioni ecclesiologiche, ma alle vecchie storie. In esse vi � la verit� di Dio. In esse Dio ci incontra. Nelle preghiere noi incontriamo Dio. Le chiese sono soltanto imprese di trasporto per il tesoro, che portano in s�. Ges� dice: il tesoro � nel campo. Se le Chiese delle diverse confessioni sono un campo, un campo che contiene un tesoro, allora occorre sempre rinnovare l'opera di dissodare il campo per far parlare Dio e dare la possibilit� di fare l�esperienza di Cristo.

2.Le questioni legate all'organizzazione quindi stanno in secondo piano, non sono superflue, ma non possono diventare il compito principale. Voglio dirlo con un paragone: la nota storia olandese dei pomodori.

Quanto pi�, nel corso della progressiva apertura dei mercati, era possibile aumentarne l'offerta, gli olandesi cercarono di adattare i loro pomodori alla crescita del mercato, utilizzando i macchinari pi� moderni, la chimica, raffinatezze tecniche e migliorando l'organizzazione. Aumentarono la qualit� - fino al punto che, sebbene i pomodori avessero ancora l'aspetto di pomodori, rossi e rotondeggianti, il loro sapore veniva progressivamente perdendosi. Allevarono pomodori veloci, per soddisfare alle richieste del mercato. Pomodori veloci, pomodori moderni ed a buon prezzo. Per un certo periodo la cosa funzion�. Ma, ad un tratto le persone nei paesi confinanti con l'Olanda ebbero nostalgia del vecchio, buon sapore di pomodoro. I genitori raccontarono ai loro figli, quale era stato una volta il sapore dei pomodori. Le vendite stagnarono e retrocessero. A quel punto gli olandesi rifletterono sulla cosa, "fecero penitenza" ed allevarono nuovamente i pomodori alla vecchia maniera.

Le Chiese non devono compiere l'errore di voler essere, ad ogni costo, moderne, ben volute e piacenti, ma dovrebbero riconoscere e gioire del fatto che il valore del loro "prodotto" sta nella sua antichit�, del fatto di avere qualcosa, che non devono di continuo modificare e ammodernare.

Noi nelle Chiese siamo custodi, protettori e beneficiari dell'antico in un mondo, in cui gli aggettivi nuovo e buono sembrano essere intercambiabili. Tuttavia: possiamo essere sicuri, che gi� da ora � presente la nostalgia delle antiche novit� bibliche. Gli uomini non desiderano sistemi ecclesiali perfettamente strutturati, n� brillanti Chiese confessionali, ma l'antico sapore di Dio. Oggi l'Europa probabilmente ha pi� bisogno del passato che del futuro.

Da tempo l'uomo secolarizzato ha riconosciuto, per dirlo con un'espressione mitologica, che il vitello d'oro attorno al quale viene invitato a danzare, � un cavallo di Troia. Sempre di pi� � possibile percepire i richiami ad un Europa che non sia soltanto una colossale costruzione di tipo economico. L'economia, per quanto voglia determinare il presente, offre soltanto delle cifre, ma non ha storie, non ha anima, non fa niente per l'anima.

Se si considera, quanto cose religiose provi l'europeo occidentale contemporaneo, quanto di esotico ed esoterico, anche di natura pre-illuministica egli esperimenti, per riempire i vuoti del suo essere, occorre riconoscere: noi, le nostre Chiese, non dobbiamo preparargli delle nicchie religiose aggiuntive, in cui possa rifugiarsi. Dobbiamo piuttosto preparargli il terreno, su cui poter vivere. Quello lo abbiamo! Abbiamo un'antica devozione da vivere nella libert� evangelica, raccontando le storie della Bibbia.

Ogni economia, sia essa pure fondata eticamente, non fornisce molto senso all'uomo. Rende la vita pi� facile, ma non aggiunge alcun significato all'uomo. Non di solo pane vive l'uomo.

Ad esempio, la storia dell'arca di No� � per l'umanit� infinitamente pi� alta e preziosa delle prestazioni della Deutsche Bank. Le poche righe bibliche che parlano di Caino ed Abele nella Genesi dicono di pi� che le interminabili pagine di cui si compongono i bilanci delle multinazionali. Ed i Vangeli - con il discorso della montagna e i racconti dell'ultima cena, con la crocifissione e la resurrezione di Ges� - ammoniscono e consolano, accompagnano e danno speranza, oltre ogni confine!

Dobbiamo riportare nella nostra vita le grandi storie, per poter sentire la propria anima e poter agire nel nostro mondo in maniera salvifica. Abbiamo bisogno di un atteggiamento verso la propria vita ed il mondo, che non sia orientato soltanto dalla ricerca del successo personale, del guadagno e del progresso.

Il passo biblico del giorno di oggi - secondo la tradizione evangelica - esprime tale fatto in questo modo: "Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Ges�", e viene poi letto il cosiddetto inno a Cristo, che parla dell'abbassamento di Ges�, della sua passione e della sua morte e del suo regno in cielo e sulla terra.

3.Una cosa, tuttavia, a mio avviso � da cambiare radicalmente nel cristianesimo: dobbiamo diventare pi� capaci di condurre discussioni e di dialogare e lasciare da parte le strategie a senso unico. Sia nel campo interconfessionale, che religioso.

Mi sono convinta di ci� dopo aver letto la profezia del profeta Isaia, contenuta nel secondo capitolo ed un commento ebraico alla stessa. Il profeta Isaia dice: Isaia 2, 2-3: �Alla fine dei giorni, il monte del tempio del SIGNORE sar� eretto sulla cima dei monti e sar� pi� alto dei colli; ad esso affluiranno tutte le genti. Verranno molti popoli e diranno: "Venite, saliamo sul monte del SIGNORE, al tempio del Dio di Giacobbe, perch� ci indichi le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri".

Quando la concezione ebraico-cristiana di un tempo lineare convergente verso una meta viene contestata dalla filosofia moderna, non � possibile non prendere in considerazione che tale monte di Dio sia raggiungibile per diverse vie da parti diverse, e che gli altri popoli, coloro che hanno una fede diversa, - come per esempio noi cristiani - percorrono anche tali vie. Per me questo testo significa una grande liberazione e non solo espressione di tolleranza, ma anche di stima verso altre vie umane per raggiungere Dio, diverse dalla mia. Io non devo diventare ebrea e il musulmano, ma nemmeno l'ateo, non devono diventare cristiani per giungere a Dio. Ci sono pi� vie, non solo una via per raggiungere Dio. Il monte � visibile e raggiungibile da tutti i lati, per tutti, uomini, donne e bambini, alla stessa maniera.

Non devo vergognarmi della mia fede, ma devo mostrare rispetto per la fede degli altri. Per l'Europa e per il mondo una comprensione di questo testo sacro � importante. La molteplicit� religiosa, culturale e confessionale in s� non � pi� un male.

Molti cristiani tuttavia hanno qualche remora a trarre fino alla fine le conseguenze della profezia di Isaia, in particolare a causa dell'affermazione di Ges� nel Vangelo di Giovanni: �Io sono la via, la verit� e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me�. Ges� contro Isaia? Solo il pensiero fa male, tuttavia le grandi storie ci pongono delle domande. Sono esistite prima di noi ed esisteranno dopo di noi. Forse sono il modo, in cui Dio tiene insieme il tempo. Sono pi� grandi del nostro pensare.

4.Il nostro tema � "Europe between faith and secularization" (l�Europa tra fede e secolarizzazione). Dopo aver tracciato i compiti della fede e le possibilit� delle Chiese vorrei utilizzare due citazioni: Quando Sigmund Freud scopr� l'utilizzo del suo metodo della psicanalisi applicato a s� stesso, scrisse: �Tutta la nostra attenzione � rivolta verso l'esterno. Quando dunque qualcuno vuole rivolgere il senso verso l'interno, la nostra organizzazione ci si rivolta contro, come si rivolterebbero l'apparato digerente e quello urinario se dovessero essere utilizzati al contrario�.

L'uomo che si � secolarizzato da solo � in procinto di realizzare questa svolta verso l'interno, verso la fede e la religione, vuole di pi� che solo un modello economico del mondo. Egli o essa sono in procinto di correggersi, il che � sempre un processo doloroso.

E Agostino scrive nelle sue Confessioni (X, 8): �.. et venio in campos et lata praetoria memoriae ubi sunt thesauri innumerabilium imaginum� - e mi ricordai di grandi magazzini dove si trovano tesori. Muoversi verso dove si trovano i tesori. Sostenere questo movimento dell'uomo moderno dovr� essere il nostro comune compito.

Basandoci sulle storie antiche, grandi, buone e vere possiamo collocarci con serenit� nel presente, in modo pi� sereno e consapevole di altri, che pensano, che devono ancora elaborare la base, sulla quale fondare la propria vita e costruire da s� il tesoro della loro vita. L'uomo religioso pu� essere al passo coi tempi, perch� si trova su una base solida, accada ci� che accada.