Comunità di Sant

Le Frontiere del Dialogo:
religioni e civilt� nel nuovo secolo

Meeting Internazionale Uomini e Religioni - Barcellona 2-4 settembre 2001


 Luned� 3 Settembre 2001
Sal� del Palau Centelles-Solferino
Balcani verso un futuro di coabitazione

Anastas
Arcivescovo ortodosso, Albania

   


Un contributo essenziale verso una coabitazione pacifica nei Balcani ha bisogno di un sistematico, continuo e paziente impegno in quattro grandi campi: 1) superare ogni forma di violenza, 2) incoraggiare una coesistenza armoniosa tra le differenti comunit� religiose, 3) rivalutare il significato e l�importanza del sentimento nazionale e 4) sforzarsi per una autentica riconciliazione e una pace duratura.

1. Superare ogni forma di violenza

Di solito coloro che spingono alla violenza sono quelli che hanno il potere � indipendentemente dal fatto che sia un potere politico, finanziario, militare o amministrativo. Questi sono in grado di imporre le loro intenzioni attraverso la manipolazione, la disinformazione, il lavaggio del cervello elettronico e umano, e le minacce o i tentativi di corrompere le coscienze.

La violenza, tuttavia, si trova non solo dove i mass media attirano l�attenzione. � anche presente in citt� e comunit� pi� piccole � quelle che si pensano sicure. La violenza spesso ci stupisce con le sue diverse forme di crimine. Ci spaventa distruggendo le persone attraverso le droghe, la xenofobia e il razzismo. E, tragicamente, alcune persone non esitano a trasferire slogan e ragionamenti religiosi entro questa selvaggia danza di violenza. Una cosa essenziale da riconoscere, tuttavia, � che questo virus di violenza si annida entro ognuno di noi e in momenti critici, infetta le nostre relazioni con gli altri. Stiamo attenti a non sottovalutare la aggressione che si annida nel cuore di ogni uomo.

Nello sforzo di superare ogni violenza, le comunit� religiose possono offrire un importante contributo: i loro principi di validit� eterna, una visione di pace e riconciliazione, gli esempi viventi di operatori di pace, e la capacit� di continua autocritica e rinnovamento. Vi prego di permettermi di far riferimento a due casi specifici della nostra situazione in Albania. Nel primo caso, la Chiesa ha risposto con una voce profetica. Nella seconda circostanza, ha offerto amore sincero alle vittime della violenza. Nel 1997, quando un�anarchia spaventosa travolse il paese, molte famiglie albanesi ebbero l�opportunit� di prendere un kalashnikov e usarlo per resistere, o anche esercitare violenza. In quelle drammatiche ore di caos in tutto il paese e di assenza di legalit�, un incontrollato potere oscuro � scaturito dai cuori di molte persone, perfino dalle persone pi� semplici. Appena ci fu una opportunit�, queste persone non esitarono a saccheggiare ospedali, orfanotrofi e istituzioni religiose, facendo vittime tra gli ammalati, gli anziani e perfino i bambini innocenti. La Chiesa, nuovamente risorta dopo decenni di violenta persecuzione atea, ha alzato la sua voce in modo profetico : �Niente pi� sangue! No alle violenze! No alle armi! No all�odio!� E� solo con il controllo di s�, il pentimento, la verit�, il perdono e la riconciliazione che una pace duratura pu� essere assicurata� (Appello Pubblico 6.3.97). E persone di differenti convinzioni hanno ascoltato la voce della Chiesa con attenzione e rispetto.

Non abbiamo avuto tempo di riprenderci quando, nel 1999, centinaia di migliaia di vittime della violenza in Kossovo si rifugiarono nel paese. La Chiesa Ortodossa si � mobilitata per abbracciare il maggior numero di persone possibile con un amore concreto, non chiedendo mai la loro identit� religiosa, o addirittura sapendo che la maggior parte dei rifugiati era Musulmana. La Chiesa ha mobilitato tutti i suoi membri, specialmente i giovani e le donne. Ha messo in movimento amici da tutto il mondo, riuscendo a raccogliere pi� di 12 milioni di dollari e ha sviluppato una gamma molto ampia di aiuti pieni di sollecitudine che ha alleviato le sofferenze di pi� di 30.000 rifugiati. Mentre voci da diversi ambienti hanno cercato di aggiungere sfumature religiose alla guerra in Kossovo, abbiamo protestato fortemente, dicendo subito che �nessuno ha il diritto di usare il sacro olio della religione per intensificare le fiamme dei conflitti armati, ma dovrebbe invece usarlo come un dono divino per placare i cuori, sanare le ferite e riunire gli individui e i popoli nella pace�(13.3.98).

2) Incoraggiare una coesistenza armoniosa tra le differenti comunit� religiose

L�intolleranza tra le comunit� religiose che coesistono pu� crescere sia da semi religiosi (per esempio l�estremo fondamentalismo) sia da radici non religiose (per esempio fattori politici, nazionalistici, psicologici o egoistici). Tutte queste radici hanno giocato un ruolo importante nel passato e continuano a giocarlo senza sosta nei Balcani.

D�altra parte, la coesistenza pacifica tra le comunit� religiose pu� anche derivare da due punti di partenza opposti; una indifferenza all�esperienza religiosa, o un�esperienza consapevole dell�essenza pi� profonda della religione, come � rappresentata dalla vita di molte personalit� di rilievo appartenenti a tutte le religioni.

La posizione che voglio mettere in rilievo � che nell�attuale situazione dei Balcani, il fondamento per lo sviluppo di una coesistenza armoniosa tra le comunit� religiose, cos� come tra i gruppi non religiosi, � il rispetto per le Dichiarazioni sui Diritti Umani e il rispetto della libert� di coscienza. Oggi sia gli studiosi cristiani sia quelli islamici approvano in generale queste dichiarazioni. Tutte le comunit� religiose devono ricercare i principi di una sana antropologia nelle profondit� dei loro insegnamenti e tra le migliori pagine delle loro tradizioni. Devono enfatizzare un rispetto sincero per ogni sentimento umano, lottare per lo sviluppo e la prevalenza di questi principi al fine di permeare l�ethos dei loro leaders e l�educazione morale dei loro membri.

Possono anche collaborare nel riempire il grande vuoto spirituale che si � creato recentemente in molti paesi Balcanici. Parlando di nuovo del nostro contesto, ho notato che nel periodo di transizione dell�ultimo decennio, � emersa nella societ� albanese una pi� generale crisi nel sistema di valori, che ha creato una crisi di fiducia in ogni forma di autorit�, cos� come un senso di incertezza verso ci� che � autentico. Mentre nel passato prevalevano slogan di collettivismo utopico, il messaggio odierno di un capitalismo egocentrico bombarda i nostri giovani. Un senso di reticenza domina ovunque, talvolta espresso sotto forma di apatia e indifferenza, altre volte come fuga. All�interno di questo vuoto spirituale, le comunit� religiose sono chiamate a coltivare la fede in Dio e aprire nuovi orizzonti spirituali che rafforzeranno le idee morali e la disciplina interiore, cos� come a rafforzare la resistenza e la creativit� delle persone. Naturalmente questo pu� unicamente accadere a condizione che sussista una amichevole coesistenza dell�uno con l�altro. Per grazia di Dio, nell�Albania di oggi questa coesistenza armoniosa � una realt�. E forse questo pu� diventare, per alcuni aspetti, un modello positivo di coesistenza religiosa nei Balcani.

3) Rivalutare il significato e l�importanza del sentimento nazionale

C�� sicuramente bisogno di molto coraggio e forza spirituale per affrontare questa questione, dal momento che � stato il pi� complicato problema che i Balcani hanno dovuto affrontare nel secolo scorso. La religione ha svolto un ruolo fondamentale nel formare la cultura, l�autocoscienza e l�identit� nazionale dei popoli dei Balcani. Le ben note parole del Salmista, �benedetta � la nazione il cui Dio � il Signore, il popolo che ha scelto come sua eredit��(Sal. 33,12), sono state usate esplicitamente in molti casi. Perfino persone indifferenti alla religione, o coloro che si professano �atei�, oggi sostengono le religioni tradizionali semplicemente per giustificare e mantenere i loro interessi nazionalistici.

La Bibbia non si limita alla benedizione e alla felicit� di una nazione religiosa. Essa apre un orizzonte di benedizioni per il mondo intero e vede lo sviluppo di una nazione in tale prospettiva. � Dio che ha creato tutte le cose e si prende cura di tutte le cose. Perci�, anche se una nazione pu� invocare la benedizione perch� Dio � il suo Signore, non pu� pretendere che Dio sia sua propriet� privata. Nessuna nazione, indipendentemente da quanto � devota, pu� possedere in modo esclusivo l�infinito amore di Dio. Pi� precisamente, l�essere legati ad una fede non significa che una nazione o un gruppo di nazioni pu� pretendere di avere il diritto di monopolizzare Dio, e pensare agli altri popoli come nazioni di seconda classe. S. Paolo ha detto chiaramente che Dio � ha fatto da un unico popolo tutti i popoli�(At. 17,26). Tutte le nazioni appartengono alla stessa umanit� creata dallo stesso Dio.

In questa nuova era di globalizzazione, le nazioni devono confrontarsi con il grosso problema di come mantenere la loro identit� e resistere alla uniformit� imposta dall�esterno. La nostra fede in Dio, il Signore dell�Universo, comunque salva la nostra nazione da ogni deriva egocentrica. Ogni nazione pu� avere un�ambizione e anche il diritto e l�obbligo di mantenere la propria identit�. Questo argomento, comunque, non pu� essere usato a spese dei nostri vicini, a spese della verit� e della giustizia. Per secoli, i popoli dei Balcani hanno vissuto insieme sotto potenti imperi � i Romani, i Bizantini e gli Ottomani � sviluppando la loro cultura sotto l�influenza di quella degli altri popoli. Questa abilit� di vivere e svilupparsi insieme pu� continuare nel prossimo nuovo impero � la Comunit� Europea.

Dobbiamo preparare la via correggendo la falsa e distorta immagine che abbiamo degli altri � immagini xenofobe che vari regimi nazionalistici hanno creato attraverso una educazione e una storia distorte. Dobbiamo sederci assieme e riscrivere i libri di storia che educheranno le future generazioni. Dobbiamo riconoscere le qualit� positive degli altri e imparare a cooperare assieme. Lo sviluppo e la prosperit� di un paese possono aiutare il progresso dei vicini. L� �altro� non deve essere visto come una minaccia; da un certo punto di vista pu� essere una benedizione.

4) Sforzarsi per una autentica riconciliazione e una pace duratura

La religione � stata usata nel passato, durante periodi critici, per rafforzare l�identit� e la resistenza nazionale. Oggi, i leaders religiosi e i fedeli dovrebbero rispondere ad una nuova profonda vocazione � lavorare, con entusiasmo e perseveranza, per la riconciliazione tra le nazioni e i popoli, e stabilire una pace duratura nei Balcani e nel mondo intero. Il grande comune nemico � l�odio ed � questo che dobbiamo affrontare. Solamente attraverso un intenso e comune sforzo possiamo sperare di diminuire e perfino guarire questa grande malattia. Come il veleno di un serpente, il sospetto e l�odio hanno avvelenato i cuori di migliaia di persone nei Balcani d�oggi. Insegnamenti ed esempi religiosi autentici possono coltivare l�unico antidoto per questo pericolo � l�antidoto del perdono e dell�amore nei cuori delle persone. Una pace duratura non pu� essere raggiunta solo con negoziati diplomatici e politici. Si ottiene principalmente attraverso il duro lavoro di uomini di fede ispirati, persone che credono nel Dio dell�amore e dedicano le loro vite alla lotta per iniziative creative per la riconciliazione e la pace.

Come abbiamo sottolineato in un recente meeting a Morges, in Svizzera nel giugno del 2001, quando si sono incontrati 19 leaders provenienti da tutte le comunit� religiose della ex Repubblica Jugoslava di Macedonia: �la pace � troppo importante per essere lasciata solo ai politici. La pace � anche responsabilit� delle chiese e delle comunit� religiose. Crediamo fortemente che le risposte ai problemi devono essere sempre ricercate con un dialogo aperto e continuo basato sul pieno e reciproco rispetto per le differenze e i valori delle altre tradizioni e comunit� religiose�.

In un appello pubblico (24.6.99) la Chiesa Ortodossa di Albania ha insistito dicendo che �le differenti comunit� religiose devono ripartire dai pi� profondi e genuini livelli dei loro insegnamenti e tradizioni per divenire operatrici ispirate di riconciliazione e di pace. Dobbiamo prendere l�iniziativa di costruire una societ� libera e giusta che rispetti la libert� religiosa e la specificit� dell�altro. Dobbiamo costruire una societ� dove l�altro non smette di essere creazione di Dio, nostro fratello e nostra sorella, indipendentemente da quello in cui loro credono�. Prolungando l�opera di Cristo nel tempo la Chiesa ha la missione e la responsabilit� di essere una operatrice di pace, una fautrice di riconciliazione nella societ� e in qualsiasi situazione concreta si trovi nella storia. Essa deve annunciare la verit� del Vangelo di riconciliazione in modo libero, efficace e senza temere, dando voce a coloro che tacciono per la paura. Essa deve proteggere gli indifesi, combattere per la pace e la giustizia di Dio e celebrare il �ministero della riconciliazione�.

Tutti coloro che hanno accettato la �logica della Croce e della Resurrezione� sono obbligati a diventare �ambasciatori di Cristo�. Dobbiamo mettere in risalto davanti a tutti: No all�odio; no alla disinformazione; no al persistere di antiche inimicizie. Il confine tra il bene e il male non pu� trovarsi tra le persone, gruppi sociali o popoli. Si trova entro il cuore di ogni essere umano. Perci� � necessario che la luce dell�amore penetri le pi� intime pieghe della nostra coscienza e del pensiero. La nostra comune responsabilit� si trova qui.

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Ricapitolando, nuove iniziative con pi� ampie prospettive e un pensiero creativo sono necessarie affinch� la visione di una coesistenza pacifica tra i popoli dei Balcani divenga una realt�. Deve essere sottolineato in particolare che ogni tipo di guerra nel nome della religione � un�offesa contro la religione.

Crediamo profondamente che in questo periodo storico l�unico antidoto all�odio che � stato seminato nella nostra regione e la minaccia, e che � pericoloso come la radioattivit� a lungo termine, sono le iniziative di amore sincero perseguite con audacia e perseveranza.

La nostra proposta di oggi � questa: con l�attivo contributo di tutte le comunit� religiose e di ogni persona di buona volont� procediamo verso una pi� grande comunit� di pace e di solidariet� che assicuri giustizia e dignit� umana per ogni persona, ogni popolo e ogni minoranza arrivando infine ad una civilt� umana pi� profonda.